mercoledì 31 luglio 2024

Le date della Storia contemporanea (2)

Sappiamo che ai giovani non piace la politica, o comunque non li entusiasma. Riteniamo però che chi non segue le vicernde pubbliche favorisce il governo dei peggiori, di coloro che più che adoperarsi per la collettività e per la terra su cui operano, coltivano semplicemente il proprio orgoglio personale.

La Storia che ci precede è Storia da conoscere. Essa congiuntamente  alle vicende giornaliere a cui tutti nel nostro piccolo partecipiamo,  costituisce l'enciclopedia che attesta se siamo diventati o meno buoni cittadini e veri difensori della cosa pubblica. 


Una pagina al giorno... o quasi

di Storia contemporanea.

1815

dalla fine dell'ancien régime fino ai giorni  ... 

Klemens Wenzel Nepomuk Lothar von
 Metternich-Winneburg-Beilstein

 (Koblenz, 15 maggio 1773
 – Vienna, 11 giugno 1859)
,
dal 1813 principe di Metternich-Winneburg
, 
nacque  da
l conte Franz George Metternich,
un diplomatico che, dopo aver servito
l’arcivescovo di Treviri, era divenuto ambasciatore
dell’imperial sovrano asburgico (allora
Giuseppe II, prototipo di despota illuminato,
 sua madre Maria Teresa poteva regnare
sui dominî di Casa d’Austria, ma non godere
di quella carica, ormai più simbolica che reale,
di Sacro Romano Imperatore, riservato
ai maschi) e dalla moglie Maria Beatrice  von
Kagenegg



L'Austria si conferma come il guardiano della Restaurazione in Italia: sconfigge i murattiani, reprime i fermenti filonapoleonici, ma impedisce anche alle forze più reazionarie di scatenare spietate repressioni che provocherebbero nuove spirali di violenza.

Aprile

4. L'esercito di Murat attacca con successo gli austriaci e occupa Modena.

7. Il regno Lombardo-Veneto- composto dai territori dell'antico Ducato di Milano e dall'ex-repubblica veneziana, è costituito ufficialmente. Dotato di una scarsissima autonomia rispetto al governo austriaco, il Lombardo-Veneto diventa una testa di ponte per un pronto intervento dell'Austria in Italia. Un viceré rappresenta ufficialmente l'autorità imperiale. Due governatori, di nomina imperiale,  residenti a Milano e Venezia, sono a capo di una butrocrazia che dipende direttamente da Vienna.

11. I soldati austriaci rioccupano Modena sgombrata dai napolitani in ritirata.

15. Ripiegano i soldati muratiani, che hanno raccolto scarsi consensi popolari nel loro tentativo di liberare dagli austriaci il centro ed il nord  d'Italia.

24. A Genova viene istituito il senato per atto del re  Vittorio Emanuele I.

29. Con il trattato austro-borbonico  il primo ministro austriaco, principe di Metternich, assicura a Ferdinando IV di Borbone l'appoggio dell'Austria alla restaurazione borbonica nel Meridione, in cambio della promessa di impedire eccessi di reazione a Napoli e lo scatenarsi di sanguinose vendette. Gli Austriaci avanzano verso il Napoletano battendo ripetutamente le truppe di Murat.

Perché i governi non frenano mai l’inflazione

Perché i governi non frenano mai l’inflazione

Aristotele, Politica, I, III, 16-18

 Si pensa spesso che la ricchezza sia rappresentata da abbondanza di moneta, perché la moneta è lo strumento indispensabile per gli affari e il commercio. ( …) ma essa e’ un fenomeno puramente convenzionale (….);  non è utile ad alcuna delle necessità basilari della vita ed un uomo che ne fosse ben fornito potrebbe tuttavia essere privo delle cose indispensabili della sopravvivenza (…); e’ assurdo che la ricchezza sia costituita da cose di un tal genere che non impediscono a un uomo ben provvisto  di morire di fame, come il famoso Mida, che avendo ottenuto ciò che tanto desiderava, vedeva trasformarsi qualunque cibo in oro.


LA MONETA È NATA PER CONVENZIONE. 

ESSA HA IL NOME DI MONETA (NOMISMA), PERCHÉ NON ESISTE PER NATURA MA PER LEGGE (NOMOS), E DIPENDE DA NOI CAMBIARNE IL VALORE E PORLA FUORI CORSO.

 

martedì 30 luglio 2024

Parole ricorrenti sui media

 

stato di diritto 

Secondo lo stato di diritto, tra i valori fondanti dell’Ue, i pubblici poteri devono sempre agire entro i limiti stabiliti dalla legge. 

 La nozione di stato di diritto comprende la separazione dei poteri e un processo legislativo trasparente e democratico, impedisce l’uso arbitrario del potere da parte dei governi e garantisce il rispetto dei diritti politici e civili di base e delle libertà civili.

 Ancora: Lo Stato di diritto esige che ogni persona goda di pari protezione ai sensi della legge.

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

 8) per chi vuole riflettere

 Per scoprire cosa bisogna pensare della religione cristiana (senza dover distinguere fra cattolici, protestanti ed ortodossi)  un conoscente ha chiesto di esporre sul blog in dieci righe la ragione per cui almeno la domenica è bene dedicarsi  per un paio di ore ai temi e alle riflessioni religiose.

 ==Il Cristianesimo ai nostri giorni ha un respiro universale, e già questa unica circostanza richiama ed effonde la missione di libertà, e per chi vuole intenderla diversamente, di catena di libertà e di fraternità.

 ==Il Cristo dei Vangeli racchiude messaggi e fini che gli uomini vengono chiamati a seguire. Si tratta di un “cristo”, non di un principe vestito di porpora ne’ di un politico, di un Cristo che si propone il fine di illuminare l’aspro cammino della vita e che nel difficile percorso fa conoscere Dio (il fine del percorso), a fronte delle evidenti ed infinite debolezze dell’uomo.

==La Chiesa, quella intravista nei Vangeli, ha poco a che vedere con Papi,  Amministratori apostolici e con Gerarchie le più varie, tutte distanti, troppo distanti dai bisogni umani, e che quando si installano in un Palazzo non intendono più andare via, ma ha a che vedere con una Madre che per tenere a sé i figli, essendo piena di grazie, ha facilità nell’attirare gente e sopratutto nel dialogare con la gente e con i suoi rappresentanti.

lunedì 29 luglio 2024

Appunti di Storia siciliana (4)

Per essere indotti ad amare la Storia

Scrive Lorenzo Braccesi, (nt. 1941) storico che ha insegnato nelle Università di Torino, Venezia e Padova.

===

... come abbiamo detto, a lato di Sicani e Siculi, le fonti annoverano fra i più antichi  abitanti della Sicilia gli Elimi. Abitarono questi l'area nord-occidentale dell'isola (il triangolo compreso, in età classica, fra Mozia e Solunto), ove fondarono, a stare alla tradizione proprio in area sicana, la città di Segesta, Erice ed Entella.

Sono noti gli Elimi in età storica per il ruolo, talora notevole, che ebbero nelle conflittualità politiche fra gli ethme di Sicilia; ma assai più oscura e nebulosa appare la dimensione a essi da assegnare, in età preistorica, nell'arcaica etnografia dell'isola. Circa la loro origine disponiamo di due autorevoli, quanto discordi,  testimonianze offerte da Ellanico (1) e da Tucidide (2): da queste dipende la tradizione successiva.

___

(1) Ellanico di Lesbo o Ellanico di Mitilene (in greco anticoἙλλάνικος ὁ Λέσβιος?Hellánikos ho LésbiosMitilene490 a.C. circa – Atene405 a.C. circa), è stato uno storico greco antico, ricordato tra i logografi.

(2) Tucidide, figlio di Oloro, del demo di Alimunte (in greco anticoΘουκυδίδης?ThūkydídēsAlimunte460 a.C. circa – Atene, dopo il 404 a.C., ma, secondo altri, dopo il 399 a.C.), è stato uno storico e militare ateniese, uno dei principali esponenti della letteratura greca grazie al suo capolavoro storiografico, La Guerra del Peloponneso, che insieme all'opera erodotea costituisce una delle fonti principali a cui gli storici moderni hanno attinto per ricostruire alcuni eventi della storia dell'antica Grecia.

domenica 28 luglio 2024

Le date della Storia contemporanea

Sappiamo che ai giovani non piace la politica, o comunque non li entusiasma. Riteniamo però che chi non segue le vicernde pubbliche favorisce il governo dei peggiori, di coloro che più che adoperarsi per la collettività e per la terra su cui operano, coltivano semplicemente il proprio orgoglio personale.

La Storia che ci precede è Storia da conoscere. Essa congiuntamente  alle vicende giornaliere a cui tutti nel nostro piccolo partecipiamo,  costituisce l'enciclopedia che attesta se siamo diventati o meno buoni cittadini e veri difensori della cosa pubblica. 


Una pagina al giorno... o quasi

di Storia contemporanea.

1815

dalla fine dell'ancien régime fino ai giorni  ...

Il 1815 segna la caduta definitiva di Napoleone Bonaparte, sconfitto nella battaglia di Waterloo, e il consolidamento della Restaurazione in Italia. Il congresso di Vienna sancisce la nuova organizzazione politica dell'Italia divisa in dieci Stati. Vano si rivela il tentativo del re di Napoli, Gioacchino Murat, di sollevare le popolazioni italiche con la promessa di un regno unito e indipendente. L'Austria si conferma come il guardiano della Restaurazione in Italia: sconfigge i murattiani, reprime i fermenti filonapoleonici, ma impedisce anche alle forze più reazionarie di scatenare spietate repressioni che provocherebbero nuove spirali di violenza.

GENNAIO 

7- In un proclama rivolto ai genovesi il comandante delle truppe britanniche che occupano temporaneamente -in funzione antifrancese- la costa ligure, annunzia che Genova e la Liguria passano sotto il governo del luogotenente  generale Ignazio Thaon de Revel, amministratore dello Stato genovese in nome di Vittorio Emanuele I, re di Sardegna.

FEBBRAIO

7- Vittorio Emanuele I è a Genova in visita solenne.

26- Napoleone lascia l'isola d'Elba. Hanno inizio i "cento giorni".

MARZO

-Ugo Foscolo sceglie la via dell'esilio. Il poeta a cui il governo austriaco aveva offerto la direzione della "Biblioteca italiana", la progettata rivista che doveva raccogliere i maggiori intellettuali italiani legandoli alla politica culturale della corte viennese, rinuncia a collaborare con gli austriaci e ripara in Svizzera.

-A Milano il governo austriaco istituisce una corte speciale di cinque giudici e tre militari per giudicare dei crimini e delitti contro lo Stato.

Gioacchino Murat, generale francese, re di
Napoli e maresciallo dell'Impero con
 Napoleone Bonaparte,
fu l'ultimo degli undici figli di
una coppia di locandieri.

Nel 1815 Murat lanciò la guerra
napoletana contro gli austriaci ma fu
 definitivamente sconfitto a 
Tolentino.
Fuggì in Corsica e poi fece un disperato
 tentativo di riconquistare il trono,
ma fu presto fatto prigioniero dal re 
Ferdinando IV di Napoli. Fu processato
 per tradimento e condannato a morte
mediante fucilazione 


1-Napoleone sbarca presso Cannes e marcia verso Parigi.

5-Il regno di Napoli è in fermento: mentre si diffondono in Italia le notizie della fuga di Napoleone dall'Elba e del suo ritorno in Francia, Gioacchino Murat, re di Napoli e cognato di Napoleone, rassicura gli austriaci sulla sua fedeltà al sistema di alleanze del gennaio 1814, ma svolge segretamente preparativi di guerra.

7- Il medico personale del cesare Galerio, che subì il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano: patrono dei medici e delle ostetriche, è venerato come santo da numerose Chiese cristiane. 

Sono arrestati a Milano alcuni sostenitori di Napoleone, accusati di avere esultato,  durante un banchetto, all'annuncio della fuga dell'ex-imperatore.

15- Gioacchino Murat annuncia la guerra all'Austria, nonostante l'ostilità di una parte del governo e della corte napoletana.

28-Le truppe napoletane di Murat, in marcia verso il nord, occupano,  senza incontrare resistenza, alcuni territori delle Marche e della Romagna, che vengono annessi al regno di Napoli.

30- In un appello agli italiani, Gioacchino Murat li esorta ad unirsi a lui nella lotta per la creazione di un regno d'Italia, unito e indipendente.

(Segue)

sabato 27 luglio 2024

Un santo al giorno

 San Panteleimon

Ci viene ricordato, e sollecitato a ricordarlo sul blog, che oggi 27 luglio ricorre la festa di San Panteleimonmedico personale dell'imperatore romano Galerio; santo che subì il martirio durante le persecuzioni contro i cristiani da parte dell’Imperatore romano Diocleziano. È ritenuto patrono dei medici e delle ostetriche, ed è venerato come santo dalle  Chiese cattoliche ed ortodosse.
La narrazione riferisce che Panteleimon era nato da madre cristiana, ma non era stato battezzato; aveva iniziato la carriera medica quando seppe della potenza di Cristo, medico dell’anima e del corpo.  Divenuto cristiano compì parecchi miracoli. La narrazione su di lui ricorda, in particolare, un giovane morso da un serpente ed ancora l’avere ridato la vista a un cieco.

Denunciato probabilmente da alcuni colleghi medici che osteggiavano le sue attitudini mediche, fu convocato dinanzi all‘imperatore Galerio, che lo sottopose a un’ordalia, una sorta di giudizio di Dio, per verificare i suoi doni di taumaturgo; poco convinto della prova, l’imperatore lo consegnò ai carnefici.

Torturato, Panteleimon fu decapitato in un 27 luglio (del 305?).  Da quella data il suo nome non è più Pantaleone, ma Panteleimon (cioè “colui che è misericordioso verso tutti”), ed è festeggiato appunto il 27 luglio.

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

7) per chi vuole riflettere

   Ancora sui giovani
La società entro cui viviamo, il modello occidentale, considera la giovinezza, se non proprio un valore in sé, una condizione privilegiata.  E' proprio così, o meglio, è sempre stato così ?
   I sociologi non la pensano così. Cominciando dall'inizio del Novecento, proprio i sociologi ci ricordano che i giovani (nelle linee generali) cominciarono con l'essere 1) nazionalisti, poi 2) fascisti, quindi -nel secondo dopoguerra- 3)  contestatori, per arrivare, ai tempi più recenti, 4) a possedere l’ego tanto debole da divenire (frequentemente) clienti degli psicoanalisti.

 Esiste una pubblicistica, sopratutto dall'ultimo fine secolo, che nello svalutare l'apporto socialmente costruttivo dei giovani arriva a sostenere che il problema dei giovani è che divengono vecchi e non riescono a perdonarsi, da vecchi, né le occasioni perdute  né i pregiudizi accumulati. 

  Esiste, ovviamente anche una pubblicistica "giovanilistica"  perché identifica il nuovo con il meglio. E frequentemente avviene che il giovane può essere semplicemente il diverso. 
   Gli uomini di scienza sopratutti, ci dicono però che il progresso purtroppo non appartiene alla fatalità cronologica. E poi! i sociologi non dimenticano di ricordarci che dalla "sbornia del '68" in tanti ambienti sociali si è passati alla stasi o  all'eccesso di eclissi, quella che dura finora.
 
  Il nostro è il tempo, pure, della volontà e della "preferenza" di non voler figli voluntary childlessness (ovviamente, in alcune fasce sociali e specificatamente in quelle delle donne più portate alla carriera).

venerdì 26 luglio 2024

Appunti di Storia siciliana (3)

Per essere indotti ad amare la Storia

Il prof. Renda nella prefazione alla sua “Storia della Sicilia” ricorda i testi di Storia Generale dell’Isola dei secoli trascorsi, che qui vogliamo, a beneficio dei lettori, riportare:
 
--De Rebus Siculis di Tommaso Fazello, la cui prima edizione risale al 1558;

--Storia civile del Regno Sicilia di Giovanni Evangelista Di Blasi fra il 1830-1838;

--Somma della Storia di Sicilia, scritta da Nicolò Palmeri fra il 1834 e il 1840.

E finalmente nel 2003 è arrivato il libro di storia generale del prof. Francesco Renda.

La Storia siciliana del prof. Renda non poteva che avviarsi dalla Sicilia greca, dalla Sicilia romana protrattesi per oltre un millennio e proseguire quindi sulla Sicilia bizantina, quella islamica, quella normanna, la sveva, l’aragonese, la spagnola, la borbonica fino ad arrivare alla Sicilia italiana, quella che gode dell’Autonomia Speciale.

Il prof. Francesco Renda nelle sue premesse sostiene che l'Isola ha avuto nel corso dei secoli una Storia discontinua dovuta alla circostanza “culturale” secondo cui gli storici della Sicilia antica scrivono in modo diverso dagli storici della Sicilia medievale ed, ancora, gli storici della Sicilia moderna e contemporanea svolgono i loro argomenti ignorando i presupposti della Sicilia antica e medievale.

Sul blog periodicamente trarremo dei flash storici da tutti i testi sopra ricordati (ma anche da altri qui non ricordati) nonché dalla più recente opera monumentale “Storia della Sicilia” dell’Editoriale Domenico Sanfilippo Editore.

giovedì 25 luglio 2024

Chi è interessato può firmare contro l'entrata in vigore della autonomia differenziata

 E' stata pubblicata  sulla Gazzetta Ufficiale la legge  26 giugno 2024, n. 86 recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

= = =

E' tempo perchè ogni cittadino valuti le conseguenze che potranno discendere dalla cosiddetta

Autonomia differenziata

* * *





Viviamo in Occidente: scrutiamo aspetti del sistema (17)

Le società occidentali che cambiano: 

La famiglia (5)

La famiglia estesa dei nonni
(ancora presente sopratutto nel Meridione
negli anni cinquanta/sessanta del
Novecento)


 Lo status di figlio, tanto quanto quello di genitore,  sono profondamente cambiati nei paesi dell'Occidente a cagione degli stili di vita; stili di vita che hanno avuto ricadute pure nelle scelte riproduttive.

  Cosa i sociologi e gli studiosi della società colgono nella trasformazione?  Anzitutto che in linea generale e’ rinviato dagli anni giovanili a quello di maggiore maturità il periodo della "fecondità". Il periodo trascorso da "giovani" -senza figli-  consente ormai con grande frequenza di spostare più in avanti il tempo di divenire genitore. Gli americani hanno racchiuso la fase trascorsa dalle giovani coppie come Dink-double income, no kids: (doppio reddito, nessun figlio).

  L’affermarsi del nuovo modello di famigli, in Italia, va individuato nell’anno 1975. In quell’anno il Parlamento ed i governi riformisti di centro-sinistra procedettero alla riforma del diritto di famiglia e del  nuovo codice; il che  fu interpretato -dai propugnatori- come l’affermarsi sia pure progressivamente dei nuovi valori distintivi di una società civile. Il riferimento era chiaramente rivolto al riconoscimento (finalmente) della parità dei coniugi  anzitutto e all’abolizione della discriminazione normativa tra figli legittimi e figli naturali.

Una famiglia  nucleare dei
nostri giorni. Realtà ormai
affermata non solamente nelle
città, ma anche nelle
campagne.


 Storici e studiosi di sociologia non mancarono di leggere nella nuova normativa l’avviarsi di un diverso modo di formare e vivere la famiglia che vedeva archiviato il millenario modello patriarcale. Nella stessa relazione che accompagnava il disegno di legge il governo riformista di quegli anni mise per iscritto l’intento di voler pervenire alla “recisione  da parte della coppia dei legami  con i genitori, con i parenti e con la comunità “. A quella radicale trasformazione contribuì, più  che il testo di legge, quella che i sociologi chiamano  la “rivoluzione dei sentimenti” che a ritmi temporali, ma tendenzialmente evidenti e costanti portava uomini e donne a mutare il modo di considerare molti aspetti di vita familiare: la simpatia, l’amore romantico, l’affetto prendevano il posto delle “considerazioni strumentali” su cui in precedenza venivano fondate le famiglie.

 Sociologi ed economisti non mancano di segnalare che quella riforma del 1975 fu figlia oltre che del subentrare della “rivoluzione dei sentimenti” anche dei nuovi processi  di industrializzazione e urbanizzazione di gran parte della popolazione (fattori storici), responsabili del dissolvimento  di vecchi legami di parentela  ed ancora del passaggio dalla famiglia estesa alla famiglia nucleare, frequentemente ormai, specialmente nelle città, isolata.

mercoledì 24 luglio 2024

Parole frequenti sui media

 

endorsement 

Consiste nel sostegno esplicito a un candidato, a un movimento, a un partito o a un’iniziativa, e di solito viene manifestato tramite una dichiarazione ufficiale. 

Nelle campagne elettorali statunitensi fare un endorsement significa sostenere pubblicamente un candidato con un’indicazione al partito e ai delegati. Non sono vincolanti, ma possono essere fondamentali per il candidato che ne beneficia in termini di visibilità e ai fini della raccolta fondi.

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

6per chi vuole riflettere

In tanti si chiedono se la parola "felicità " abbia ancora un senso. La risposta non può che essere positiva. E non si tratta di coinvolgere l'ingegneria genetica di cui i media parlano tanto, troppo.

La felicità -come da sempre, dall'inizio dell'umanità- deriva dall'ascolto e soddisfacimento  dei bisogni biologici, psicologici e culturali che hanno il fine di restituire significato alla vita, alla creazione dei rapporti interpersonali e sociali che corrispondano meglio non solo alle esigenze perenni, ma anche ai bisogni quotidiani e a quelli della natura umana.

Noi, gli umani, abbiamo perduto il senso del nostro stare nel mondo, avendo demolito filosofie e religioni. Ai nostri giorni a prevalere nel nostro vivere è il pragmatismo, l'opportunità del momento. Felicità deve significare che tutti devono poter assegnare un valore, un significato, alla propria esistenza, attribuire un senso alto all'amore e persino alla morte.

martedì 23 luglio 2024

Parole ricorrenti sui media

Biden rinuncia per:
balbuzie, dimenticanze, nomi alterati.
Ma in certi momenti dimenticanza vera,
a proposito dei successi della sua presidenza,
a fronte delle tante bugie dette
dallo sfidante Trump. 


 Convention

È la riunione in cui i partiti ufficializzano il candidato nella corsa alla presidenza e lo presentano agli elettori. Il voto avviene attraverso la «roll call», la chiamata dei delegati conquistati durante le primarie: quella democratica si tiene dal 19 al 22 agosto a Chicago.

- - - 

Biden si è ritirato a quattro settimane dalla Convention di Chicago. Ha dato l’endorsement a Kamala Harris, che non sarà automaticamente la candidata dei democratici.

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Il nuovo candidato otterrà ufficialmente la nomination dopo la “roll  call” la conta dei candidati che si può tenere prima, in modo virtuale, oppure alla Convention di Chicago.

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

5) per chi vuole riflettere

 Quanto accade negli USA in queste settimane lascia intendere che anche nelle società avanzate economicamente  e vivaci culturalmente cresce insoddisfazione e volontà di cambiare.

 Escludendo i metodi della violenza (che appartengono a minoranze e a deviazioni) va precisato che tutte le civiltà della Storia entrano in crisi non tanto dall'essere rifiutate, quanto dai loro stessi fallimenti. 

  Il prof. Sabino Acquaviva (sociologo, giornalista e scrittore 1929-2015) asseriva che agli affreschi  grandiosi del passato di qualunque civiltà  si vanno comunque e sempre sostituendo le tessere di un mosaico: ed esse ci consentiranno di scoprire uno per uno, a poco a poco, i profili della civiltà futura. Alla sua costruzione già partecipano, lavorando ciascuno ad un dettaglio dello scenario, milioni di uomini e donne. Si distribuisce,  così, il potere di cambiare le cose e va formandosi una sorta di democrazia delle competenze  e della creatività  per certi aspetti più efficace della stessa tradizionale democrazia politica ...".

Continuava il prof. Acquaviva: "Compito della politica, fin da questo momento, non e' più  quello di provocare e guidare la rivoluzione, o di contrastarla e sconfiggerla, ma di assecondare in funzione dei bisogni, una rivoluzione che è già in corso. E che ha già vinto, anche se non lo percepiamo. È stato detto, giustamente, che la rivoluzione non è più il cambiamento, ma la velocità del cambiamento. A  questa novità radicale dovremmo sacrificare molti valori di una cultura residua, di un sentire superato".

lunedì 22 luglio 2024

Parole frequenti sui media

autonomia differenziata. L’autonomia differenziata è una delle riforme che rientra nel programma con cui il centrodestra ha vinto le elezioni Politiche del 2022. Tema da anni al centro delle richieste della Lega di Matteo Salvini. Problematica divisiva se non si entra nei dettagli.

In attuazione della modifica del Titolo V della Costituzione, la legge prevede la possibilità di maggiori competenze regionali su un massimo di 23 materie. Il testo, varato il 19 giugno, stabilisce che alle regioni può essere concessa maggiore autonomia solo dopo la definizione dei cosiddetti Lep, i livelli essenziali delle prestazioni.

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

4) per chi vuole riflettere

 Cosa accade nel mondo? non più di una decina d'anni fa sembrava che stesse per prevalere il cosmopolitismo, una sorta di cittadinanza planetaria che sembrava voler aprire tutte le porte del mondo, adesso si sta riaffermando sopratutto nel vecchio continente l'identità nazionale con i partiti di estrema destra ovunque in ascesa che provano -sterilmente- di volersi dedicare alla gestione dell'immigrazione immaginando che sia possibile chiudere sia le porte che i porti.

 Stavamo gustando, in Occidente,  i benefici dell'economia globalizzata e contestualmente assistevamo alle aperture dei dialoghi  e confronti democratici su tutti i piani. Adesso, quasi inspiegabilmente ci ritroviamo col dilagare delle diseguaglianze sociali, la scomparsa della mobilità sociale e la perdita di credibilità di tutte le èlites che siano politiche, culturali o imprenditoriali.

I valori fondanti dell'Occidente moderno, la libertà e la democrazia, rischiano di apparire vuoti alle nuove generazioni che sistematicamente scoprono come altri valori -altrettanti fondanti- la giustizia e l'eguaglianza vengono tacitamente abbandonati dal consolidarsi di chi ritiene che la nuova stagione politica, spostata a destra, debba prioritariamente  consolidare l'ansia di individuare e combattere i veri o i presunti nemici.

domenica 21 luglio 2024

Appunti di Storia siciliana (2)

Per essere indotti ad amare la Storia

Scrive Denis Mack Smith (storico inglese, 1920-2017) nella sua Storia della Sicilia medievale e moderna:

Frammento di mosaico della
Galleria Regionale della Sicilia
di Palermo (Palazzo Abatellis,
 inv. 2) raffigurante la Vergine
 Odigitria di Calatamauro
 (cm 8 x 5; pannello
cm  102 x 100), è una
testimonianza della presenza
di pitture bizantine ancora
nella Sicilia del XIII-XIV secolo,
ben oltre l'epoca bizantina e
quella mussulmana.

Odigitria sta per 
Colei che mostra la via, che
guida, indicando ai fedeli
il Bambino.


1) Quando l'impero romano si disintegro' sotto l'urto delle invasioni barbariche, la Sicilia attraversò un secolo di disordini, ma poi fini' saldamente nelle mani di Giustiniano e degli imperatori d'Oriente, a Costantinopoli. 

Siracusa dopo la caduta di Ravenna nelle mani dei longobardi, divenne il principale avamposto di Bisanzio in Occidente. 

Forse qua e là nell'Isola si continuò a parlare latino ma, per tre secoli dopo il 535, il greco rimase la lingua ufficiale del governo e la Chiesa adotto' i riti greci e l'obbedienza al Patriarcato di Costantinopoli.
Bisanzio fu infine spodestato solo quando le lotte fra fazioni nella capitale dell'Impero  e le guerre in Persia  e nei Balcani  la costrinsero a ritirare dal Mediterraneo centrale gran parte del suo esercito e della sua marina. Alla sua influenza  subentrò allora quella dell'Islam. Gli arabi con la loro cavalleria veloce, travolgersero rapidamente le guarnizioni bizantine e le tribù berbere del Nord Africa. 
Nel 643, dieci anni dopo la morte di Maometto, avevano raggiunto Tripoli; nel 652 una forza di spedizione araba, proveniente dalla Siria, era sbarcata  per breve tempo in Sicilia. Prima della fine del secolo era stata conquistata Cartagine  e si cominciavano a costruire cantieri navali  e impianti portuali in Tunisia da cui poter lanciare nuovi attacchi all'Europa.
Un'invasione musulmana della Sicilia su larga scala non ebbe luogo fino all'827, ma, quando giunse, rappresentò una terribile sfida all'Europa cristiana. Il controllo della potenza sul mare fu temporaneamente perduto. Incursioni arabe riuscirono a raggiungere la stessa Roma e a costringere il Vicario di Cristo a scendere a patti. ....

sabato 20 luglio 2024

Parole frequenti sui media

 commissari

Nella passata legislatura in rappresentanza
dell’Italia ha fatto parte della Commissione
Europea Paolo Gentiloni.


   La Commissione europea è composta dal collegio dei commissari dei 27 paesi dell’Unione. Insieme, i 27 membri rappresentano la politica  della Commissione Ue e restano in carica  per cinque anni. 

  La presidente Ursula von der Leyen, appena riconfermata alla guida della Commissione, dovrà scegliere i nuovi commissari e assegnare loro la responsabilità di settori di competenza  specifici, entro sei mesi dalle elezioni del Parlamento europeo. 

  La Commissione opererà sotto la direzione di un presidente che assegna le diverse competenze politiche.

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

3) per chi vuole riflettere

 Sul pianeta esistono problemi enormi da affrontare. In teoria ad occuparsene dovrebbero essere con volontà’ e competenza la politica in primo piano e le religioni per un’altra ampia parte e sfera. 

 Nel terzo millennio si combatte una guerra crudele in Ucraina (e non solamente li’), quasi nel cuore dell’Europa, a cui ne’ la politica degli uomini, ne’ il ruolo esercitato sulle coscienze degli uomini dalle religioni, riescono a porre rimedio. 

  Edgar Morin, filosofo e sociologo francese ultracentenario (103 enne) e’ noto soprattutto per l'approccio interdisciplinare con il quale tratta un'ampia gamma di argomenti, fra cui l'epistemologia dice” «La planetizzazione significa ormai comunità di destino per tutta l'umanità. Le nazioni consolidavano la coscienza delle loro comunità di destino con la minaccia incessante del nemico esterno. Ora, il nemico dell'umanità non è esterno. È nascosto in essa. La coscienza della comunità di destino ha bisogno non solo di pericoli comuni, ma anche di un'identità comune che non può essere la sola identità umana astratta, già riconosciuta da tutti, poco efficace a unirci; è l'identità che viene da un'entità paterna e materna, concretizzata dal termine patria, e che porta alla fraternità milioni di cittadini che non sono affatto consanguinei. Ecco che cosa manca, in qualche modo, perché si compia una comunità umana: la coscienza che siamo figli e cittadini della Terra-Patria. Non riusciamo ancora a riconoscerla come casa comune dell'umanità».

venerdì 19 luglio 2024

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

2) per chi vuole riflettere

 La nostra, quella entro cui viviamo in Italia, in Sicilia, e’ una società contraddittoria, vorrebbe essere progredita e pero’ non riesce a risolvere i mali decennali che ci trasciniamo appresso.

  C’è’ persino chi vive nella facilità e nel benessere e tuttavia porta con sé scontentezza e preoccupazioni. 

 I sociologi non si scompongono molto su questo quadro sociale ed umano e, in più casi, richiamano il miraggio laico della felicità terrena. Miraggio che la Sinistra politica dovrebbe perseguire e che frequentemente, proprio perché di miraggio si tratta, perde per strada, o forse più propriamente, non l’ha mai esattamente trovato.

Il blog

AVVISO

Il blog nei prossimi giorni per un breve lasso di tempo rallentera' la tempistica di pubblicazione di nuovi testi.

giovedì 18 luglio 2024

Come funziona il sistema previdenziale (3)

Si può leggere, pigiando, la pagina 1 - pagina 2

 Qual’e’ la mission del sistema pensionistico?: 

come si finanzia ?


In Italia i sistemi pensionistici (analogamente a quanto avviene in tanti altri paesi) sono finanziati attraverso i cosiddetti contributi sociali (=prelievi di denaro dalle buste paghe dei lavoratori destinati al finanziamento del sistema previdenziale). Si tratta di prelievi proporzionali al reddito da lavoro. Nel comparto del lavoro dipendente i contributi sono ripartiti fra lavoratore e datore di lavoro.  Nel nostro Paese frequentemente si è fatto ricorso, per finanziare il sistema pensionistico, alla fiscalità generale, ossia prelevando dal sistema tributario su varie voci di reddito, prescindendo da qualsiasi vincolo di destinazione.

Su queste pagine ci siamo proposti di prescindere dal ricorso al linguaggio specialistico e cercheremo pertanto di rendere la logica del sistema piuttosto facile da cogliere. Gli Enti Previdenziali tutti, dal più noto l’Inps a quelli meno noti di varie categorie di lavoratori, accumulano risorse attraverso vari canali che possono essere classificati ora “risparmi” ed ora “investimenti”. 

In Italia i sistemi pensionistici, al fine di garantire le pensioni ai loro assicurati usano due sistemi di impiego dei contributi che affluiscono nelle loro casse: 1) sistema a capitalizzazione: i contributi raccolti dai lavoratori in un certo anno, compresi i rendimenti dagli impieghi sui mercati finanziari, servono per erogare  le pensioni ai lavoratori già andati in pensione 2) sistema a ripartizione: i contributi raccolti in un certo anno dai lavoratori vengono utilizzati per pagare le pensioni  erogate nello stesso periodo. Detto in altri termini: le pensioni pagate nel 2024  sono finanziate con i contributi prelevati da coloro che stanno lavorando nel 2024.

In relazione ai sistemi sopra ricordati le conclusioni che si traggono sono: a) nel sistema a capitalizzazione la pensione di ogni singolo fruitore deriva dall’avere versato contributi che sono stati investiti sui mercati finanziari. b) nel sistema a ripartizione, il diritto alla pensione  nasce dall’avere pagato durante la vita lavorativa la pensione alle generazioni precedenti.  E’ come se vigesse un patto tra generazioni di lavoratori: in ogni generazione si accetta di finanziare le pensioni, aspettandosi che le generazioni che seguiranno si comportino in modo analogo.

(Segue)

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

 1) per chi vuole riflettere

   Il nostro mondo, quello  della parte occidentale del pianeta, è una realtà strana. E’ sempre alla ricerca, ha sempre delle questioni da risolvere. E’ un mondo dove non esistono “certezze” definitive, incrollabili. Proprio nulla è stabile, per sempre. La Storia ci consegna in continuazione situazioni, percorsi imprevedibili, e pure rischiosi; con noi, gli uomini sono costretti a vivere cercando e provando a trovare passaggi all’interno della vicenda individuale di ciascuno e di quella complessiva e contemporaneamente condivisa con gli altri.

   Ereditiamo questioni irrisolte dal passato ed altre nuove che insorgono lungo il cammino della nostra vita. Riteniamo di avere trovato pilastri solidi nelle ideologie affermatisi per pochi decenni e ci ritroviamo inevitabilmente con tutti i totem (veri e simbolici) in frantumi e con le ripetute verità che devono sempre ed ancora dipendere dagli uomini: 1) la giustizia, nei suoi multiformi versanti, affidata da sempre alle nostre (degli uomini) azioni 2) e l’amore, l’alta virtù, che dovrebbe sprigionarsi dal più alto degli spiriti e da noi fatto proprio.

   Per Paul Ricoueur, filosofo francese (1913-2005), tutta la vita della sofferenza umana grida vendetta e nel contempo richiede di essere raccontata. E noi per qualche tempo proveremo a riportare sul blog alcuni stati d’animo del vivere fra gli esseri umani.

mercoledì 17 luglio 2024

Viviamo in Occidente: scrutiamo aspetti del sistema (16)

Le società occidentali che cambiano: 

La famiglia (4) 

 Gli studiosi di demografia del XX secolo hanno avuto occhi completamente diversi rispetto a come veniva valutato l'aumento/decremento della popolazione rispetto al cosidetto antico regime (fino al XIX secolo). Un neonato dello scorso secolo (il Novecento) ha avuto molte probabilità in più di una persona del secolo precedente di raggiungere l'età potenzialmente riproduttiva. Ai nostri giorni la probabilità per una neonata di arrivare a compiere i quarant'anni è pari a circa il 99 per cento; in altre parole, ogni cento coppie che hanno una figlia, solo per una di esse la figlia non arriverà a compiere i quarant'anni. Il cambiamento è enorme rispetto alla condizione che ci riportano e ci fanno conoscere gli storici registri di nascita/morte dell'Ottocento custoditi oggi dai Servizi demografici del nostro Comune di Contessa Entellina. In decenni passati un discreto studio su di essi fu curato da giovani locali e non.

La transizione demografica

 Nei paesi dell'Occidente, europeo e nord americano, quella che gli studiosi definiscono transizione demografica è avvenuta lungo il corso del Novecento, quando i demografi si accorsero che all'equilibrio (stazionalità)  basato su una consistente natalità  ed un'altrettanta alta mortalità  subentrò un equilibrio fondato su una bassa natalità e una bassa mortalità. Nel Novecento, lo riportano i registri demografici di Contessa E., ma lo assicurano i libri di demografia dell'Università palermitana, si verificò nei primi decenni un calo della mortalità a fronte della ancora solita alta natalità, circostanza che produsse un incremento della popolazione (parte della quale comunque nel periodo pre-fascista emigrò verso gli Usa). Nel secondo dopo-guerra la natalità locale di Contessa (come quella complessiva della Sicilia) inizia però a calare. Nel post terremoto '68, localmente e pure a dimensione regionale, assistiamo ad un nuovo equilibrio della crescita modesta, accompagnata dal deflusso dei giovani (che massicciamente iniziano ad emigrare verso paesi europei). Comunque i decenni del secondo dopo-guerra evidenziano la sensazione da parte di chiunque verso un quasi equilibrio di bassi livelli sia della mortalità che della natalità.

Nota: proposito del blog è di fotografare secondo i metodi sociali/economici la nostra regione, e dentro essa la realtà contessiota. Fotografando con metodi scientifici capiremo i tanti comportamenti sia comunitari che individuali. L'occhio comunque lo poseremo sui nuclei familiari.

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Linguaggio degli studiosi della demografia:

Povertà relativa/povertà assoluta. La povertà assoluta è quella degli individui e delle famiglie che non dispongono di un reddito sufficiente a garantire il soddisfacimento dei bisogni primari (cure mediche, alimentazione, abitazione e vestiario). La povertà relativa è determinata rispetto agli standard di vita medi del paese; in altre parole si ha povertà relativa, quando il reddito dell'individuo e della famiglia è sensibilmente al di sotto del PIL pro capite (per esempio, è definita povera la famiglia che dispone di un reddito annuale inferiore  alla metà di quello medio nazionale) E' evidente che, a parità di reddito, il rischio di povertà cresce quanto più la famiglia è numerosa.

Un Personaggio

 

Beppe ServegniniGiornalista italiano (n. Crema, Cremona, 1956). Ultimati gli studi in Giurisprudenza, ha intrapreso la carriera giornalistica e nel 1984 è diventato corrispondente da Londra per Il Giornale (1984-88). Dopo quattro anni come inviato in Europa Orientale, Russia e Cina (1988-92), nel 1994 è passato a La Voce (corrispondente da Washington D.C.) per poi entrare nella redazione del Corriere della Sera un anno più tardi; da allora è una delle firme più note del quotidiano milanese.

Nascita, 1956



Come noi italiani

ci rechiamo a votare

La democrazia è diventata una cosa strana: 

gli elettori scelgono in base alle cose che sanno, e non sono molte. 

Il resto viene delegato alla politica, che evita di entrare in dettagli. 

Talvolta perché le questioni sono complesse; più spesso perché non 

ne ha voglia, o non le conviene.

Giornali, siti d’informazione, radio e televisione provano, ognuno a suo modo, ad aggiornare gli elettori. 

Ma quanti scelgono di approfondire certe questioni? 

La grandissima maggioranza voterà in base a esperienze dirette. Quindi: prezzi (perché un guasto in casa mi costa un quarto dello stipendio?); imposte (quante ne pago, cosa rischio se non le pago?); impiego (perché mia figlia ha studiato e non trova lavoro?); sanità (tre mesi per una ecografia?); guerra (mica arriverà pure qui?). 

Un altro fattore nella decisione elettorale: 

la simpatia e l’antipatia di chi ci chiede il voto. Soprattutto quest’ultima. L’impressione è che la scelta sia, sempre più spesso, un segnale di paura (Francia), una bocciatura (Uk), un gesto di stizza (Usa, presto), un esperimento (Italia). 

Forse è sempre stato così, forse la democrazia è questa. 

Ma, se così fosse, non stupiamoci se i governanti ci trattano come ragazzini.