Estratti dalla
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE
D'INCHIESTA SULL'ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PER LA RICOSTRUZIONE
E LA RIPRESA SOCIO - ECONOMICA DEI TERRITORI DELLA VALLE DEL BELICE
COLPITI DAI TERREMOTI DEL GENNAIO 1968
(Istituita con legge 30 marzo 1978, n. 96)
Prima parte pubblicata Pigiare qui) Seconda parte pubblicata (Pigiare qui) Terza parte pubblicata (Pigiare qui) Quarta parte pubblicata (Pigiare qui) Quinta parte pubblicata (Pigiare qui) Sesta parte pubblicata (Pigiare qui) Settima parte pubblicata (Pigiare qui) Ottava parte pubblicata (Pigiare qui) Nona parte pubblicata (Pigiare qui) Decima parte (Pigiare qui) Undicesima parte (Pigiare qui) Dodicesima parte (Pigiare qui) Tredicesima parte (Pigiare qui), Quattordicesima parte (Pigiare qui), Quindicesima parte (Pigiare qui), Sedicesima parte (Pigiare qui), Diciassettesima parte (Pigiare qui), Diciottesima parte (Pigiare qui), Diciannovesima parte (Pigiare qui). Ventesima parte (Pigiare qui), Ventunesima parte (Pigiare qui), Ventiduesima parte (Pigiare qui), Ventitreesima parte (Pigiare qui), Ventiquattresima parte (Pigiare qui), Venticinquesima parte (Pigiare qui), Ventiseiesima parte (Pigiare qui), Ventottesima parte (Pigiare qui), Ventinovesima parte (Pigiare qui) Trentesima parte (Pigiare qui), Trentunesima parte (Pigiare qui)341, Trentaduesima parte ( Pigiare qui).351
CAPITOLO X
L'ATTIVITÀ' DELLA MAGISTRATURA
Premessa.
La Commissione ha ritenuto opportuno acquisire dall'Autorità giudiziaria atti ed informazioni concernenti le indagini esperite in ordine ai
fatti penalmente rilevanti relativi ad attività connesse alla ricostruzione
ed alla ripresa delle zone della Valle del Belice colpite dal sisma del 1968.
Secondo l'articolo 1 della legge 30 marzo 1978, n. 96, istitutiva della
Commissione, compete a quest'ultima vagliare l'operato degli organi
e degli enti pubblici o di rilevanza pubblica che hanno agito nell'ambito della ricostruzione e della ripresa socio-economica del Belice.
Tuttavia, sembra incontestabile che un controllo sugli organi e sugli enti
non possa prescindere dalla valutazione dei comportamenti delle persone
fisiche attraverso le quali si sia, in concreto, esplicata l'attività amministrativa. In tale prospettiva, la Commissione ha ritenuto opportuno acquisire, attraverso gli accertamenti compiuti dall'Autorità giudiziaria, dati
ed elementi obiettivi da utilizzare al fine esclusivo previsto dall'articolo 1
della menzionata legge n. 96 del 1978. Ovviamente, la Commissione —
salvi gli adempimenti imposti dall'osservanza dell'obbligo del rapporto
all'Autorità giudiziaria ai sensi dell'articolo 2 c.p.p., secondo comma —
non si è proposta, né avrebbe potuto comunque proporsi, la finalità di
accertare eventuali responsabilità penali delle persone fisiche che, titolari o meno di organi e enti pubblici, hanno operato nell'ambito della
ricostruzione del Belice. Tale compito spetta esclusivamente all'Autorità
giudiziaria, le cui prerogative costituzionali sono state rigorosamente
rispettate dalla Commissione.
D'altra parte la Commissione, richiedendo atti ed informazioni all'Autorità giudiziaria, non ha inteso autolimitare i propri poteri di valutazione dei fatti rilevanti ai fini dell'inchiesta demandantale dalla legge
istitutiva n. 96 del 1978. Invero, attesa la natura parlamentare della Commissione, le indagini e gli esami da essa compiuti, sia pure con gli
stessi poteri e le stesse limitazioni dell'Autorità giudiziaria (art. 82 della
Costituzione), danno luogo ad un procedimento del tutto autonomo,
come tale svincolato dalle interrelazioni rispetto al giudicato penale previste dagli articoli 25, 27 e 28 del codice di procedura penale.
Previ gli opportuni contatti verbali, la Commissione ha inoltrato
richieste scritte di atti e di informazioni al Presidente ed al Procuratore
Generale della Corte d'Appello di Palermo, nella rispettiva qualità di
massimi esponenti della magistratura giudicante e di quella inquirente
nell'ambito territoriale comprensivo della Valle del Belice e delle sedi
decisionali. Il Presidente della Corte di Appello di Palermo ha risposto alla richiesta con note in data 21 aprile 1980, n. 67 Ris. e 18 ottobre 1980,
n. 115 Ris.; il Procuratore Generale con nota del 9 gennaio 1979, n. 16.
Con nota 1° aprile 1981 sono stati richiesti al Presidente della Corte di
Appello di Palermo ulteriori aggiornamenti in ordine allo stato dei procedimenti penali e delle inchieste preliminari in corso nell'ambito del
distretto della predetta Corte di Appello. La risposta è pervenuta con
nota 14 maggio 1981, n. 100/Ris.
In termini generali è doveroso riconoscere che le Autorità giudiziarie
sopramenzionate, nell'aderire alle richieste della Commissione, hanno
dimostrato disponibilità e spirito di collaborazione. Conseguentemente,
non è stato necessario fare ricorso al disposto dell'articolo 165-bis del
codice di procedura penale (richiesta di copie di atti e di informazioni in
deroga al segreto istruttorio) con riferimento ai poteri conferiti alla Commissione d'inchiesta dall'articolo 82 della Costituzione. Deve, tuttavia rilevarsi che la Commissione non ha accertato direttamente la completezza
dei dati forniti dall'Autorità giudiziaria in relazione all'oggetto della richiesta. Un accertamento del genere, peraltro, di difficile attuazione, è stato
ritenuto superfluo non essendo insorte ragioni deponenti per una incompletezza dei dati acquisiti.
Dati forniti dall'Autorità giudiziaria.
I riferimenti vengono limitati ai procedimenti penali di maggiore
rilievo non definiti con decreto di archiviazione o con sentenza istruttoria di proscioglimento con formula piena (insussistenza del fatto,
non commissione del fatto, fatto non costituente reato). La limitazione
suddetta trova giustificazione nel rilievo che non è sembrata opportuna
la valutazione, ai fini dell'inchiesta demandata alla Commissione di fatti
ritenuti insussistenti dal giudice penale.
I dati di seguito riportati vengono distinti per circondario di Tribunale.
A) Tribunale di Agrigento.
Procedimento penale contro Tartaglini Corrado, Barbanera Salvatore,
Corteggiano Lucio, amministratori dell'impresa SIA con sede in Roma,
Dallo Calogero, Proia Antonio, Rugen Marco, Landi Augusto, Maligno
Salvatore, Filauri Antonio, Fratelli Arrigo, Tedesco Stefano, Amato Vincenzo, Ricciardi Antonio e Pantalena Carmelo, alcuni funzionari del soppresso ISES, altri del Ministero dei lavori pubblici ed altri ancora appaltatori, imputati di peculato e di interesse privato in atto di ufficio;
reati commessi in relazione alla costruzione di un lotto di case popolari
in Menfi. Il procedimento è tuttora pendente dopo il deposito di una
perizia tecnica dalla quale è risultato che:
a) i lavori dovevano terminare il 24 agosto 1972 per la durata di
390 giorni mentre sono stati protratti sino alla fine del 1975, mediante
proroghe solo in parte giustificate; b) secondo il contratto di appalto
Senato della Repubblica — le opere avrebbero dovuto avere un costo di lire 378,000.000 circa, mentre il costo finale è risultato di lire 1.747.000.000 circa; e) il costo per mq.
è risultato di lire 72.500 contro un costo medio orientativo di lire 39.400,
come fissato dal Ministero dei lavori pubblici per il 1975, e di lire 18.700,
come determinato dallo stesso Ministero con decreto 27 luglio 1970;
d) le perizie suppletive e di variante sono risultate in parte immotivate.
B) Tribunale di Marsala.
1) Procedimento contro Corona Luigi, Ispettore generale per le
zone terremotate, Pace Enzo, ingegnere Capo del Genio Civile di Trapani, Petralia Vito, sindaco di Partanna, imputati di interesse privato in
atti di ufficio; il Corona e il Pace, inoltre, di soppressione di atti d'ufficio.
Il Corona ed il Petralia sono stati assolti per insussistenza dei fatti, mentre il Pace è stato prosciolto per insufficienza di prove dal reato di occultamento degli atti di accertamento eseguiti dall'Ufficio del Genio Civile
di Trapani in data 5 marzo 1968.
2) Procedimento penale contro Vitale Ugo, Daniello Ugo, Puleo
Gaetano, Sommariva Francesco, Spinosa Salvatore, Trupiano Antonino,
Leone Giovanni, lacobucci Vitaliano e Mazzola Salvatore per i reati
di frode in pubblica fornitura e di falso ideologico in atto pubblico in
relazione alla costruzione di alloggi in Santa Ninfa. Il perito d'ufficio ha
accertato: l'esistenza di opere non eseguite a perfetta regola d'arte o
costruite in difformità dalle previsioni dei documenti tecnici ufficiali;
l'impiego di materiali di cattiva qualità, la imperfetta esecuzione delle
opere di impermeabilizzazione nei terrazzi e la mancanza di impermeabilizzazione nei locali dei serbatoi idrici. Ed ha ritenuto che tutti i vizi
riscontrati, sia a livello di impostazione generale, sia a livello di dettaglio,
potevano essere accertati in sede di esecuzione e di collaudo, con esclusione dei vizi, peraltro poco rilevanti, dovuti ad interventi impropri od a
manomissioni di utenti o di estranei.
3) Indagini preliminari relative a presunte irregolarità poste in
essere nell'assegnazione di baracche in S. Ninfa. Al riguardo è stato ipotizzato il reato di interesse privato in atti d'ufficio. Sono in corso indagini
dei carabinieri.
4) Indagini preliminari relative all'insediamento dell'abitato di
Poggioreale. Al riguardo è stato ipotizzato il reato di interesse privato in
atti d'ufficio.
5) Indagini preliminari relative alla costruzione di abitazioni per
i terremotati di Partanna. Il Pubblico Ministero ha chiesto l'archiviazione.
6) Indagini preliminari relative ad un esposto della Società Immobiliare appalti concernente alloggi costruiti in Partanna. Sono in corso
indagini da parte dei carabinieri di Castelvetrano.
7) Procedimento penale concernente un esposto anonimo sulla
gestione delle baracche.
8) Procedimento penale contro Cozzo Salvatore, rinviato a giudizio per rispondere del reato di frode in pubbliche forniture, per avere
nella esecuzione del contratto di fornitura e di installazione di 50 baracche in Salemi impiegato materiale per qualità e quantità difforme da
quello previsto in contratto.
9) Atti relativi all'esposto della sezione del Genio Civile di Marsala,
concernente la posizione di « baraccati abusivi » i quali fruirebbero illegalmente anche dell'erogazione gratuita di acqua e di energia elettrica,
con danni ingenti per l'Erario. Il Procuratore della Repubblica di Marsala,
d'accordo col Prefetto, ha inviato una nota circolare ai Sindaci dei vari
Comuni del circondario con la richiesta di procedere ad un censimento
di tutti coloro che occupano i ricoveri provvisori per i baraccati, individuando gli occupanti abusivi. Ottenute le risposte, la Procura della
Repubblica deciderà sulle iniziative giudiziarie del caso nei confronti di
coloro che risultassero occupanti senza titolo dei ricoveri provvisori
costruiti per i terremotati.
C) Tribunale di Sciacca.
1) Atti relativi all'esposto di Di Leo Michele a carico di Lauricella
Salvatore e Mancini Giacomo in ordine alla concessione fraudolenta di
appalti di lavori pubblici nella Valle del Belice. Detti atti, in data 12 maggio 1976, risultano trasmessi alla Procura della Repubblica di Roma per
competenza.
2) Procedimento penale contro Milano Giuseppe e Gulotta Gaetano, rispettivamente sindaco e presidente della Commissione comunale
(di cui alla legge 29 aprile 1976, n. 178) di S. Margherita Belice, imputati
di interesse privato in atti d'ufficio in relazione all'assegnazione dei lotti
di aree edificatoli per la costruzione di alloggi nella zona di trasferimento
urbanizzata.
3) Procedimento penale contro Milano Giuseppe, sindaco di S. Margherita Belice, per il reato di abuso d'ufficio in relazione all'approvazione del piano di variante e di lottizzazione delle aree destinate all'insediamento del nuovo e del vecchio centro. Il processo è pendente dinanzi al
Pretore di Santa Margherita Belice.
4) Procedimento penale contro i geometri Palma Alfonso, Guarino
Calogero, Liotta Ottavio Filippo, Alaimo Calogero, Moccia Arcangelo e
l'ing. Giulio Domeniconi, indizioti di falsità ideologica, truffa ai danni
dello Stato e interesse privato in atti d'uffico in ordine alla costruzione
di 500 baracche e relative opere di urbanizzazione in contrada S. Michele
di Menfi, da parte dell'impresa Palma Alfonso.
5) Procedimento penale contro Civiltà Salvatore, ing. Di Ferlando
Giuseppe, geom. Amato Vincenzo, geom. Scardino Antonino, ing. Filauri
Antonino, ing. Landi Augusto, ing. Di Stefano Antonino, ing. Fratelli
Arrigo e Pantalena Carmelo, indiziati di frode in pubbliche forniture,
falsità ideologica, interesse privato in atti di ufficio e truffa ai danni
dello Stato in relazione all'appalto della costruzione di 24 case popolari
in località Indovina Conserva di Sambuca.
6) Procedimento penale contro funzionari dell'ISES da identificare, in relazione alla costruzione di case popolari da parte delle ditte
SIA e Pantalena in contrada Fiori Soccorso di Menfi.
(Segue)