martedì 2 ottobre 2012

La memoria degli umili ...... di Nicola Graffagnini

La  Sicilia alla ribalta  a Pieve Santo Stefano ovvero la Storia  d’Italia scritta dagli ultimi 
 Il 28° premio alla migliore memoria scritta  fra quante  erano arrivate  all’Archivio Nazionale  dei  Diari   è andato  a un siciliano  di 77 anni, Castrenze Chimento,  di Alia  che ha scritto il suo Diario  fra il 2009 e il 2010, dopo  che l’anno prima  si era iscritto alla scuola media per lavoratori, per  imparare a scrivere . …
Il racconto sui primi 16 anni  della sua vita  è una elencazione  di lavori umilianti di pastore  di mucche, di pecore, di maiali,  fino al passaggio a bracciante agricolo  in obbedienza  a  padroni  non solo autoritari  ma legati anche alla malavita  fino  alla  sua  < liberazione >  ottenuta con la < partenza >  per Milano   e poi  per  la Germania.
La Sicilia  è stata ancora alla ribalta  nella seconda giornata, per la presentazione del bellissimo documentario:   della regista Costanza Quatriglio, tratto dalla  lunghissima memoria del siciliano Vincenzo Rabito  di Chiaramento Gulfi, premiata a Pieve  nel 2000  e successivamente pubblicata da Einaudi nel 2007.
Anche la terza giornata  ha visto protagonista un altro siciliano: Antonio Sbirzola, vincitore del Pieve 2006  e invitato a presentare il suo libro:  < Povero, onesto e gentiluomo > edito da Il Mulino, nato a Butera  70 anni fa, emigrato a 16 anni  a Genova e poi a Sydney, ha vinto  nel 2006 il Pieve  con una memoria che riguardava  la seconda parte  della sua vita di emigrante, la parte della sua esistenza  < migliore > come ferroviere  in Australia . .
 Che cosa è l’Archivio nazionale  dei Diari ?
E’ una istituzione  nata  nel 1984   su iniziativa di alcuni privati cittadini convinti che la Storia  d’Italia  poteva essere raccontata  dalla vita  di  persone umili.
 Dal 1984 Pieve Santo Stefano, quasi al confine tra la Toscana, l’Umbria  e la Romagna, ha  aggiunto ai cartelli della sua  toponomastica, un cartello giallo:  <  Città dei Diari >.
La cittadina ospita infatti nella sede del  Municipio  un archivio pubblico, che raccoglie  scritti di gente  comune in cui si riflette, in varie forme, la vita  di tutti.
Dicono a  Pieve che è la vera Storia d’Italia   scritta  dai più umili  su    diari, epistolari, memorie autobiografiche da gente appartenente  ad ogni categoria sociale.
 L’Archivio   ideato e  fondato  da Saverio Tutino, serve  non solo a conservare, come un museo,  brani di memoria popolare genuina, ma vuole far fruttare  in vario modo  la ricchezza in esso contenuto premiando  e   promuovendo ogni anno   i migliori Diari  e facendoli entrare    successivamente   nei circuiti editoriali.
Per   avviare  la raccolta in tutta  Italia dei Diari,  racconta  Tutino, sono bastate   alcune  pubblicità  stampate su  quotidiani  nazionali e  pian piano     si è rovesciata    sul Comune  una gran mole  di  diari, per questo  abbiamo pensato  al Concorso nazionale, al Premio Pieve Santo Stefano   che caratterizzasse maggiormente  i partecipanti. Oggi l’Archivio Nazionale   conserva almeno  diecimila  diari   e per  organizzare al meglio la mole di lavoro occorrente al Premio  l’Amministrazione Comunale   ha promosso  la costituzione di una Fondazione Archivio Diaristico Nazionale, divenuta ONLUS   nel 2000  e iscritta tra i Beni Culturali  dello Stato.
 NG

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