Amare i beni culturali.
(e saperli difendere dalla diffusa ignoranza)
Cosa sono i beni culturali?
Stando alla normativa italiana: sono beni culturali le cose immobili e mobili che presentano interesse
artistico,
storico,
archeologico,
etnoantropologico,
archivistico e
bibliografico
e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali
testimonianze aventi valore di civiltà.
“””””Dove trova lavoro un laureato in Beni Culturali?
“””” Di cosa si occupa?
==== forme di analisi e di studio catalogatorio, ingegnandosi nella scelta degli strumenti di divulgazione più adeguati ai tempi, fino a ricoprire forme apicali nella direzione di progetti complessi, quali apprezzate risorse per la qualificazione della cultura.
‘’’’’’’Quali le basi culturali e formative?
==== I corsi sono legati allo studio dei beni culturali e si fondano su una tradizione radicata negli studi storico-artistici e archeologici e si rivolgono anche al teatro e al cinema, oltre che alla conservazione delle memorie storiche, per confrontarsi sempre più con le esigenze del mondo dei musei, delle istituzioni culturali, dell’editoria specializzata, delle fondazioni e di tutte quelle agenzie che si occupano della progettualità più disparata in questo contesto.
Il «bene culturale» va interpretato nella sua realtà attuale e storica, con attenzione per i problemi della valorizzazione. I professionisti vengono formati pure attraverso differenti e paralleli corsi dedicati specificamente agli aspetti economico-gestionali.
I professionisti del settore vengono formati anche per affrontare la sfida quotidiana, in cui ipotesi e strategie di intervento sono chiamate a confrontarsi con il cambiamento in atto nelle modalità di
conoscere,
divulgare
e adottare
il bene culturale come modello di una presenza attiva e sempre capace di trasmettere la sua vitalità.
Vengono formati inoltre per affrontare la non infrequente durezza di comprensione di politici e burocrati.
In questo senso, il modello di insegnamento e di apprendimento, pur avvalendosi delle conoscenze acquisite nel campo della ricerca, dove gli strumenti primi sono
le biblioteche,
gli archivi,
i documenti,
dialoga necessariamente anche con le sollecitazioni provenienti dal mondo in cui il bene culturale è materia di lavoro, oltre che fulcro di nuove e infinite possibilità di impiego, che tengano conto della necessaria centralità del valore culturale, anche nei confronti delle dinamiche di valenza economiche.
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