per viverlo bene dobbiamo comprenderlo:
ma esistono ancora le "verità" indiscutibili ? (2)
La Cultura
La cultura contadina presentava determinate peculiarità, come la dominanza di forme di pensiero e di comportamento tradizionali, l'esistenza di norme specifiche relative al possesso e all'eredità della terra, alla formazione di comunità e all'esclusione sociale. Il ceto contadino di norma in passato è stato dominato da potenze (ceti) esterne. |
Ma cosa intendiamo quando parliamo di cultura? Se per agricoltura intendiamo il nostro modo di valorizzare i terreni e per cultura fisica la valorizzazione dei corpi, con cultura intellettuale intendiamo l'insieme delle azioni intese a valorizzare l'intelletto o le azioni tese ad arricchire l'intelletto.
La "cultura", in opposizione a ciò che fa parte della natura rientra tra le opere dell'uomo.
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Il progresso scientifico e quello tecnico hanno permeato ormai l'intero pianeta, sia pure a diversi stadi. Si è trattato di fenomeni che hanno inciso sulla vita degli esseri umani in modo diversificato ed in base ai criteri di valutazione, talvolta subiti e talora voluti.
Capita tuttavia che esiste -nell'introdurre quel progresso- un impatto economico-finanziario non sempre compatibile con l'impatto culturale. Da qui il verificarsi di situazioni, sul piano planetario, intese a preservare e/o a perpetuare le specificità delle varie culture.
La diversità di cultura frequentemente si contrappone all'uniformazione che proviene dalla mondializzazione (effetto che a tanti appare irreversibile).
Ai nostri giorni è facile accedere alle varie culture grazie ai progressi e all'opportunità nel campo dei mezzi di trasporto, delle telecomunicazioni e alla televisione.
Claude Lévi-Strauss ( antropologo, etnologo e filosofo francese, occupa una posizione centrale nel pensiero contemporaneo; nt. 28 novembre 1908 in Belgio, deceduto il 30 ottobre 2009) era solito riportare: Ogni cultura rappresenta un capitale di ricchezza umana inestimabile. Ogni popolo dispone di un patrimonio di miti e istituzioni che costituiscono un'esperienza unica per tutta l'umanità. Pur comportando il rischio di una certa uniformazione e monotonia, la mondializzazione è il mezzo attraverso cui l'umanità riprende coscienza dell'importanza delle specificità culturali.
Publio Terenzio Afro, nell'antica Roma, era solito dire: Sono un uomo, nulla di ciò che è umano mi è estraneo.
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