domenica 6 febbraio 2022

Contessa Entellina. La Storia dei nostri padri

Il contesto sociale in Sicilia nel 1520 e poi lungo il periodo feudale-baronale

n. "4" 

Quadro socio-economico ed istituzionale

della Sicilia anteriormente all'arrivo degli arbëreshe 

 

Il Medio Evo feudale siciliano si è caratterizzato con alcuni aspetti piuttosto originali rispetto a quello del resto del  mondo europeo.  Fra il 1300 ed il 1500 non vi erano, nell'area interna, che pochissimi villaggi: i feudatari, che da questa pagina in poi denomineremo baroni, e le cerchie oligarchiche municipali a loro fedeli con l'avallo del potere regio, spazzarono via i tanto diffusi precedenti casali di origine araba e fecero in modo di concentrare la popolazione rurale in agglomerati più o meno oscillanti mediamente ai tremila abitanti, che per quei tempi costituivano vere e proprie città agricole, o poco più.

 E' nel XVI secolo che -di contro- inizia un vero e proprio movimento di colonizzazione "feudale" finalizzato a mettere a coltura le aree interne in gran parte disabitate e destinate fino ad allora a vaste forestazioni dell'Isola -soprattutto quelle della Sicilia Occidentale, che erano state segnate dal crollo demografico nei secoli XIII-XV-. 

 Dal millecinquecento alla metà del milleseicento in Sicilia sorsero fra i centoventi ed i centotrenta nuovi villaggi; si trattò di un fenomeno massiccio le cui modalità, motivazioni e letture,  ancora oggi, più che negli archivi pubblici si trovano in quelli privati delle grandi famiglie gia' signorili, che dopo molta parsimonia hanno iniziato nei decenni recenti a rendersi disponibili rispetto all'interesse di chi intende studiarle. 

 Le costruzioni di nuovi centri abitati  all'inizio della Modernità non avvennero senza affanni e conflitti e persino interventi maldestri del "Potere", che fosse quello signorile o addirittura quello regio. Avremo modo in seguito di capire come fra i presupposti ricorrenti da esigere dai nuovi abitanti e fra quelli da consentire sia dal potere regio che da quello feudale correva  un lungo periodo di trattative che vertevano sulla scelta dei siti, il disegno di larga massima degli assi viari da rispettare, il criterio di ripartizione degli spazi e la rivendicazione da parte dei nuovi abitanti del centro da realizzare di un periodo di esonero temporaneo, alcuni deceni,  dalle imposizioni regie.

 Il processo di realizzazione dei tanti nuovi centri abitati nell'Isola venne avviato quindi all'inizio del XVI secolo e si potè ritenere concluso all'inizio del XVIII secolo. Frequentemente esso non fu sempre agevole e ci furono  infatti situazioni, qua e là, di conflitti, conclusesi con l'invio del duca di Camastra per far rispettare vincoli e destinazioni prefissate. Pure la natura, con i suoi vari fenomeni sismici in alcune località fece tardare i tempi di costruzione dei nuovo paesi avendo creato "con violencia pero sin ocasionar dano" vivo terrore fra gli abitanti.

  Se quella tracciata è la cornice generale, proveremo in prosieguo a fotografare più  da vicino cosa è avvenuto nell'area belicina, quella più prossima al sito della costruenda Kuntissa, su cui sorsero tanti nuovi paesi rurali, realizzati tutti entro il quadro temporale tratteggiato.

Nessun commento:

Posta un commento