martedì 20 ottobre 2020

Cose da conoscere. Storie, sinossi, tabelle e curiosità per non essere disorientati (25)

  Storia italiana in sintesi   

 1868

===Si hanno i primi scioperi per il riconoscimento delle associazioni dei lavoratori e per sostenere le rivendicazioni salariali; l'iniziativa è soprattutto nelle mani degli anarchici, guidati dall'esule russo Mikhail Bakunin.
Il 12 marzo inizia alla Camera la discussione dell'imposta sul macinato con un fermo discorso di Francesco Crispi, che si oppone al progetto. Marco Minghetti propone di rinviare l'applicazione dell'imposta a dopo l'approvazione di una riforma globale del sistema fiscale.. Intervengono contro la legge anche Giuseppe Ferrari e Agostino De Pretis. La difesa dell'imposta sul macinato è svolta principalmente dal ministro delle finanze Cambray-Digny e dall'ex ministro Quintino Sella, massimo arterfice della politica  "economia fino all'osso".
Il 21 maggio l'imposta sul macinato è approvata dalla Camera dopo una lunga e vivacissima discussione. La legge stabilisce il pagamento, a partire dal 1° gennaio 1869, di un'imposta di 2 lire ogni quintale di grano macinato, di 1,20 lire per ogni quintale di avena, o,80 lire  per il granturco e la segala e 0,50 lire per gli altri cereali, la veccia e le castagne. Il pagamento deve avvenire nelle mani del mugnaio prima del ritiro della farina e appositi contatori sono applicati alle macine. Contro l'imposta, che colpisce in particolare le classi popolari (si è calcolato che sottrae in media l'equivalente di dieci giornate lavorative all'anno), si schiera la sinistra parlamentare. La legge viene approvata definitivamente alla Camera con 219 voti contro 152. Approvata dal Senato il 27 giugno, con 101 voti contro 11, sarà promulgata il 7 luglio e diventerà operativa dal 1° gennaio 1969. 
(segue)

1955

Prime interlocuzioni per un centro-sinistra

Si verifica all'interno del PLI  la scissione della corrente di sinistra che da' vita al Partito Radicale, formazione che si pone alleata e fiancheggiatrice del Psi. Il PSI tiene il Congresso a Torino e Nenni, Lombardi e Morandi espongono un programma finalizzato ad un accordo politico con i cattolici della Dc.

 Il 29 aprile Giovanni Gronchi viene eletto presidente della Repubblica. Il 20 giugno si dimette il governo Scelba; con l'appoggio di liberali e socialdemocratici, si forma il 6 luglio un governo di transizione presieduto dal democristiano Antonio Segni.  Il 16 luglio Sandro Pertini diventa Vice-Segretario del Psi. Il 14 dicembre l'Italia viene ammessa all'ONU.

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