domenica 28 dicembre 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

MATTEO
2, 13-23

dall’Egitto chiamai mio figlio (Os 11,1)
L’uscita dall’Egitto è vista come la nascita 
del Figlio dal ventre oscuro della schiavitù. 

2,13 Ora, ritiratisi essi, ecco un angelo del Signore appare in sogno a Giuseppe,  dicendo:  Risvegliati,  prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto,  e resta lì finché te lo dico.  Erode infatti sta cercando il bambino per ucciderlo.14  Egli, risvegliatosi,  prese il bambino e sua madre nella notte, e si ritirò in Egitto.15 Ed era lì sino alla fine di Erode,  perché si compisse quanto fu detto dal Signore per mezzo del profeta che dice: Dall’Egitto chiamai mio figlio. 16 Allora Erode, vedendosi beffato dai Magi, si adirò molto, e mandò ad uccidere tutti i bambini di Bethlem e di tutti i suoi dintorni,  dai due anni in giù,  secondo il tempo su cui si era informato dai Magi. 17 Allora si compì quanto fu detto per mezzo del profeta Geremia che dice: 18 Una voce fu udita in Rama,  un pianto e un lamento grande: Rachele sta piangendo i suoi figli,  e non voleva essere consolata,  perché non sono più. 19 Ora, finito Erode, ecco un angelo del Signore appare in sogno a Giuseppe in Egitto, 20  dicendo:  Risvegliati,  prendi il bambino e sua madre e va in terra d’Israele.  Sono morti infatti quelli che cercavano la vita del bambino. 21 Ora egli, risvegliatosi,  prese il bambino e sua madre,  ed entrò in terra d’Israele. 22 Ora, udito che Archelao regnava nella Giudea al posto del padre Erode,  temette di andare là.  Ammonito in sogno,  si ritirò nelle parti della Galilea; 23 e, venuto, fece casa in una città detta Nazareth. In questo modo si compì ciò che fu detto dai profeti:  Nazoreo sarà chiamato. 
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In sintesi il dramma di ciascuno è contenuto nel brano che oggi è stato proclamato nelle Chiese di rito bizantino. 
Da una parte c’è il re, quel "Potere" da sempre, dalla preistoria ai regimi di finta democrazia dei nostri giorni, detenuto dai più mascalzoni e dall’altra il bambino, l'indifeso, colui che non può nè vuole contare sulle protezioni e/o sulle raccomandazioni. 
Ancora oggi, nei sistemi di finta democrazia (quelli dove i cittadini non contano più nulla e non vanno nemmeno a votare) il buono, l'onesto, il corretto è perseguitato e violentato dai mascalzoni di turno che abusano del Potere e rubano le risorse pubbliche. 
Ancora oggi il bene è perdente, il male  è sempre più forte e il destino dei giusti è sempre lo stesso di migliaia di anni fà.
 
Da sempre, la "realtà" si presenta a noi uomini come un assemblaggio di bene e di male: il Nazareno è infatti accolto da Giuseppe e dai Magi ed è rifiutato dai sapienti (gli intellettuali di allora) e dai potenti.

Il credente cristiano sa che alla fine ... , molto alla fine, vincerà l’innocente; in maniera strana e per sentieri imprevisti; l'innocente vincerà non perchè adotta gli stessi accorgimenti di furbizia, prepotenza, arroganza etc. ma col sacrificio, con il suo sangue: finirà in Croce e nonostante ciò vincerà con l'impotenza. 
La croce -per il credente- è vicinanza di Dio per ogni abbandonato da Dio

Le macchinazioni, le furbizie dei politicanti detentori del potere, di Mafia Capitale come del Mose di Venezia, alla fine, senza saperlo -nell'ottica credente- eseguono la volontà nascosta nei gangli della storia (quella che nei nostri paesi di origine contadina viene chiamata la volontà di Dio, di colui che sempre e comunque salva per le vie sconosciute ai sapienti)
Un salmo recita che Dio dall’alto ride sui potenti e le loro trame, che si chiamino Erode, Alemanno o ...

1) Perchè della cattiveria umana ?
2) Volontà umana e non
Abraham Joshua Rocco Heschel (Varsavia, 11 gennaio 1907 – New York, 23 dicembre 1972) è stato un rabbino e filosofo polacco naturalizzato statunitense.
Diffidava del Potere e degli umanesimi delle intenzioni; per lui, sempre e comunque, quando i Potenti ed i Sapienti si calano nel concreto della quotidianità sono disastrosi. 
Diceva  Heschel: "Se l'uomo è solo umano, allora è meno che umano".

Giuseppe Prezzolini (Perugia, 27 gennaio 1882 – Lugano, 14 luglio 1982) è stato un giornalista, scrittore, editore e aforista italiano, non credente.
=Disse: "Gli uomini di Chiesa devono essere soprattutto buoni e mirare ad uno scopo soltanto: creare degli uomini buoni. Non c'è nulla che attiri come la bontà, perchè di nulla noi increduli siamo tanto privi. Di gente intelligente il mondo è pieno, quel che ci manca è la gente buona. Formarla è il compito della Chiesa: per riattrarre gli uomini al vangelo, tutto il resto è secondario".

La sensazione diffusa è che oggi nemmeno la Chiesa assolva al compito di formare uomini buoni e lo stesso Prezzolini quei pochi buoni che ci sono in giro li ha trasformati in ... fessi.

=Scrisse infatti: « L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono ».

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