mercoledì 30 luglio 2014

Regione Sicilia. Interventi nel dibattito in Aula sulla Finanziaria-ter di Rosario Crocetta (29-07-2014)

CROCETTA, presidente della Regione.

Signor Presidente, onorevoli deputati, 
facendo riferimento alle questioni che sono state affrontate in Conferenza dei Capigruppo il Governo ha verificato tutta una serie di passaggi, che io ritengo che siano estremamente importanti, che ci danno però una certa serenità. 
Da una verifica attenta, anche in relazione alle discussioni avvenute, riteniamo di non volere rischiare l’impugnativa, anche se ritengo che la previsione era corretta, intorno a 66 milioni di euro, per questo stiamo trovando una soluzione semplice che rimodula tutto il meccanismo delle entrate e la proposta del Governo è di andare a fare un taglio percentuale di spesa che è intorno all’8 per cento su 366 milioni che è lineare, per intenderci, non ci discutiamo troppo, “questo sì, questo no”, poi vedremo, in fase di assestamento, ovviamente ci sono spese inabbattibili che non saranno toccate, un prestito in materia di investimenti intorno a 40 milioni, questa soluzione tecnica tra l’altro è una soluzione che viene riconosciuta legittima, corretta e dà una certa serenità alla manovra. 
L’altra scelta è quella di tagliare 66 milioni di euro di spese e basta, però, io ritengo che, mentre i 26 milioni di spesa oltre a quelli che abbiamo tagliato siano sopportabili, 66 milioni sinceramente diventano drammatici, naturalmente, non sono valutate fra le entrate una serie di cose che danno effettive entrate, voglio dire ad esempio come la riduzione di una serie di spese nelle partecipate, la riduzione degli incarichi dirigenziali, eccetera. che avranno effetto, però, non vogliamo fare un bilancio avventato, una finanziaria avventata, sarà più carino registrare questi risparmi di spesa a fine anno, però, mantenendosi molto prudenti quest’anno. 
Noi giudichiamo, fra l’altro, nel futuro credo che una serie di entrate verranno anche, voglio dire, come piovute dal cielo, pensate alla vicenda Nomura potrebbe comportare 175 milioni di entrate, per la Regione una riduzione di spesa per il futuro che è molto consistente rispetto ad un indebitamento che abbiamo nel passato. 
In realtà direi, la proposta del Governo è molto semplice, cioè di rivedere il meccanismo delle entrate e, sostanzialmente, emendamenti tecnici di assestamento che dovrebbero essere intorno a 26 milioni di riduzione della spesa. 
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CROCETTA. Presidente della Regione.
I privilegi non si combattono tutti i giorni, si combattono uno ad uno. Perché quando si mangia carciofo ritorna ogni cosa, per cui non è che ogni volta che togliamo una foglia diciamo “perché non togliamo prima l’altra?”. 
In questa finanziaria, e lo vedremo anche negli altri articoli, i tagli ci sono tutti e riguardano contestualmente una serie di cose. Se ognuno risponde “perché non tagliamo l’altra?”. 
 Andiamo a vedere qual è il taglio dei pensionati. Sono esonerati e non sono tassati i 35.000,00 euro, si capisce bene. I 40.000,00 euro, per esempio, sono tassati solo sui 5.000,00, non è che se uno paga il 4% sui 5.000,00 euro e guadagna 40.000,00 euro di pensione l’abbiamo rovinato. I 70.000,00 euro sono tassati sottraendo i 35.000,00, ma non mi dite che 35.000,00 euro anche di pensione non tassata siano pochi! Perché non sono affatto pochi, perché se vi informate in giro, se quello che hanno mediamente i pensionati italiani delle altre pubbliche amministrazioni non ci arrivano manco per sogno a questa pensione. Se andate ad informarvi con qualcuno che lavora nell’industria, 35.000,00 euro non li guadagna, io, per esempio, dopo che ho lavorato una vita non li guadagno questi 35.000,00 avendo lavorato come lavoratore dipendente. Quindi, dire che stiamo colpendo i poveri pensionati è l’ultima cosa che stiamo facendo, stiamo esonerando una fascia sociale importante che è considerata persino alta 35 mila e i primi 35 mila euro sono tolti o……uno che guadagna 45 mila euro verrà tassato solo su 10 mila euro, il 4% sul 10 mila euro, poi se andiamo alle pensioni da 240 mila euro spero che nessuno li difenda perché lì parliamo di sogni impossibili mediamente per tutti i presenti. 

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CROCETTA, presidente della Regione. 

Le pensioni d’oro sono il frutto degli stipendi d’oro, non è che vogliamo colpire i pensionati, ma quei pensionati d’oro a cui faceva riferimento l’onorevole Greco che sarebbero ex lavoratori d’oro. 
Ho guardiamo le questioni in modo complessivo o non ci siamo. 
Noi abbiamo fatto questo lavoro di riduzione dei costi dei teatri in modo massiccio, eventualmente è un rimprovero che va fatto ad altri, a chi ha gestito prima questi enti, però noi abbiamo compresso, abbiamo impedito che abbiano consulenti, possono avere un consulente per ogni ente, non più di duemila euro al mese lordi, sono stati compressi gli stipendi massimi. 
Quindi, ci sono una serie di azioni e nel concreto noi abbiamo avuto anche esempi positivi, perché sia i lavoratori del Bellini, sia quelli del Biondo, sia quelli dell’orchestra sinfonica, anche quelli del teatro di Messina, hanno fatto, quest’anno, contratti di solidarietà sulla base del fatto che si riducevano volontariamente gli stipendi per questo anno per l’anno passato e parte dell’anno in corso per potere rientrare nelle spese. Questo ha permesso il risanamento dei debiti in parte della spesa e io voglio ringraziare questi lavoratori per avere invertito le linee del passato, rispetto a questi comportamenti che erano ingiustificabili e vanno riconosciuti. 
E’ stato fatto tutto questo, quindi, lo prendiamo come un suggerimento, lo abbiamo fatto e voglio ringraziare i lavoratori di questi enti. 
Per quanto riguarda questo articolo non è affatto un contributo, ma semplicemente un fondo rotativo che significa che sono prestiti che dovranno essere restituiti per coprire l’indebitamento sulla base delle gestioni del passato e non di adesso, passato di cui noi vogliamo assumerci la responsabilità per il principio di continuità amministrativa, però sinceramente troviamo abbastanza scorretto che non si voglia assumere la responsabilità chi ha condiviso quelle scelte politiche. 

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CROCETTA. Presidente della Regione. 
Signor Presidente, onorevoli colleghi, questa è una delle norme più importanti di questa finanziaria perché noi continuiamo sempre a parlare delle partecipate, che dobbiamo fare le riforme, poi come si debbono fare queste riforme non si capisce, cioè dovremmo passare per ogni riforma tutta la legislatura. 
Questi sono emendamenti perfino tecnici che ci consentono, contestualmente, di avviare la soluzione dello scioglimento delle partecipate che non servono e dare una prospettiva ai lavoratori garantiti dalla legge, ovviamente, perché quelli che sono stati assunti illegittimamente sicuramente nessuno li può salvare. 
Quale è stato l’elemento che ha impedito fino ad oggi lo scioglimento, reale, delle partecipate? I commissari che durano anche 10 anni, all’infinito; la presenza dei lavoratori dentro la partecipata. 
E’ chiaro che fino a quando c’è la presenza dei lavoratori, ovviamente, si mantiene la struttura degli uffici, direttori generali; abbiamo casi di direttori generali di società partecipata che sarebbe 
immotivato con 5 dipendenti ed un direttore generale che guadagna 100.000,00 euro. 
Bisogna rappresentare che queste cose le abbiamo trovate ed esistono da qualche decennio; esistono, non è che sono nate oggi, però oggi si cancellano perché si fa l’albo speciale di tutti i lavoratori che fanno parte del bacino di riferimento, poi cosa succede? 
Attualmente le partecipate assumono per interpello, prima: fanno l’interpello - le società partecipate che hanno bisogno di fare le assunzioni, per intenderci, che hanno bisogno di personale - fanno l’interpello, l’interpello si riferisce all’interno delle società partecipate, nessuno risponde all’interpello, naturalmente da quel giorno scattano le assunzioni esterne. 
Questa cosa mette fine al meccanismo perché quanti fanno parte dell’elenco non possono rifiutarsi di andare a lavorare, perché fare parte di una partecipata dove si prende uno stipendio è una bellissima cosa, meravigliosa, è una specie di paradiso: uno prende lo stipendio, lo prende pure alto, poi ha pure la pensione integrativa, ecc. ecc., almeno lavorassero. 
Con questo meccanismo si salvano i lavoratori, ma saltano tutti quelli che non vogliono accettare un lavoro produttivo, per intenderci, ma è l’unico strumento che abbiamo, altrimenti aspettiamo l’altra riforma. 
Il prossimo anno andremo al giudizio di parifica della Corte dei Conti che dirà che ci sono i lavoratori, che si sono partecipate in liquidazione che continuano a restare, hanno esuberi strutturati, costano un tot di soldi, però ognuno di voi sa che ha impedito un risparmio che non penalizza affatto i lavoratori perché gli da una soluzione, perché rende possibile la mobilità tra una partecipata ed un’altra, dandogli un destino, consente finalmente alla Regione di spalmare un bel pò di soldi, affitti, spese generali, consulenze, avvocati…..quindi una norma di buon senso che garantisce i lavoratori. 

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