lunedì 31 dicembre 2012

Arriva il 2013 - AUGURI a tutti i frequentatori del nostro Blog

Siamo arrivati all’ultimo giorno dell'anno 2012. Un anno, quello che finisce, segnato dalla pesante crisi economico-finanziaria che ci viene detto investe tutti i paesi dell’Occidente. Un anno durante il quale abbiamo imboccato il cambio del modello di vita a cui eravamo abituati, basta pensare che il “pensionamento”, l’allontanamento dei ritmi di lavoro, non è più una determinazione che si possa pigliare quando ancora si è fisicamente ancora produttivi, ma quando i capelli del lavoratore sono già bianchi.
Fra poche ore inizia un nuovo anno che già da ora si profila complicato, pieno di sfide.
Sarà un anno il 2013 in cui occorrerà  rinnovare il Parlamento Nazionale. In un sistema democratico è lì che dovrà essere dibattuto lo stato del paese, della società. Lì dovranno assumersi decisioni fondamentali per il futuro.
Nessuno sottovaluti l’importanza del voto. Troppe volte si è votato in questo paese per dei mascalzoni.  Ed a furia di sottovalutare l’importanza del voto abbiamo riempito le Aule parlamentari di condannati  e di affaristi. Oggi tutti constatiamo che mancano gli “statisti”. Se mancano è segno che siamo stati noi, col nostro voto, a cacciarli via dai circuiti in cui avrebbero dovuto stare.
Auguriamoci che il 2013 sia un anno di svolta, un anno in cui la scuola, la formazione dei giovani venga considerato investimento per il futuro e non una spesa di consumo, una spesa corrente.
Auguriamoci che gli sprechi ed i parassitismi, di cui la classe dirigente attuale, fa abitudine si trasformino in investimenti, in risorse per creare posti di lavoro.
A U G U R I

Vicende della nostra Storia - Conoscere cosa è accaduto ieri per capire perchè siamo arrivati a Totò Cuffaro, Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta

8 Dicembre 1816
 
ll secolare Regno di Sicilia, istituito da Ruggero II d'Altavilla nell'anno 1130 e che si è sempre caratterizzato dalla co-presenza del pluricentenario Parlamento con sede nel Palazzo dei Normanni, cessa di esistere l'8 dicembre 1816.
Nasce -alla stessa data- il Regno delle Due Sicilie dall'unificazione dei regni di Napoli e di Sicilia sotto la sovranità dei Borboni.
Il re, Ferdinando IV, assume il nome di Ferdinando I e trova le condizioni per abolire la Costituzione siciliana del 1812 (quella che -fra l'altro- aboliva il secolare regime feudale istituito con l'arrivo dei Normanni) ed introduce nell'isola la legislazione e l'amministrazione che erano state introdotte nel napoletato durante il governo di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone.
Dall'8 dicembre 1816 vengono aboliti conseguentemente l'esercito e la bandiera siciliana (quella del 1282: anno dei Vespri Siciliani).
Per compensare la perduta "indipendenza" ai siciliani vengono riservati tutti gli uffici civili e tutti i ruoli ecclesiastici dell'isola ed inoltre un quarto di quelli di tutto il regno delle Due Sicilie.
 
1° Gennaio 1817
 
La millenaria suddivisione territoriale-amministrativa istituita nell'isola dagli Arabi che definiva la parte occidentale in Valle di Mazara, la parte Sud-Orientale in Valle di Noto e la parte Nord-Orientale in Val Demone viene sostituita con l'entrata in vigore dal 1° gennaio 1817 della nuova divisione amministrativa in sette province*:
Palermo
Messina
Catania
Girgenti (l'attuale Agrigento)
Siracusa
Trapani
Caltanissetta

(*) Ciascuna provincia fu suddivisa in distretti:
TRAPANI: Trapani, Mazara, Alcamo
PALERMO: Palermo, Termini, Cefalù, Corleone
MESSINA: Messina, Castroreale, Patti, Mistretta
GIRGENTI: Girgenti, Bivona, Sciacca
SIRACUSA: Noto, Siracusa, Modica
CATANIA: Catania, Caltagirone, Nicosia, Acireale
CALTANISETTA: Caltanisetta, Piazza, Terranova
Un terzo livello amministrativo della struttura statuale fu collocata in posizione intermedia tra il distretto e il comune: il Circondario



120 anni di socialismo tra lotta alla mafia e battaglie autonomiste ...... di Antonio Matasso

Non va lontano dal vero, parlando dell’autonomia siciliana, chi afferma che mito e realtà sono entrambi necessari: anche se la realtà è lontana dal mito, l’autonomia è nata grazie al mito. Esso ha mantenuto vivissimo il bisogno di un istituto – lo Statuto siciliano – che risponde alla storia della nostra isola, alle lotte dei lavoratori ed all’esigenza di autogoverno e di decentramento democratico.

Questa storia dell’autonomia ha, in Sicilia, le stesse origini del movimento socialista contadino ed operaio. Quest’anno sono stati celebrati i centoventi anni del Partito Socialista Italiano: ma l’anno prossimo ricorreranno i centoventi anni del congresso dei Fasci Siciliani, primo movimento socialista, antimafioso ed autonomista alle nostre latitudini, grazie al quale fu possibile ottenere la revisione dei patti agrari e la costruzione di nuovi rapporti di lavoro nelle campagne, basati sulla giustizia sociale. I famosi “Patti di Corleone”, approvati grazie agli scioperi dei contadini contro gli agrari ed i mafiosi, costituirono addirittura il primo esempio di contratto sindacale nel settore agricolo nel nostro paese. Giuseppe De Felice Giuffrida, Rosario Garibaldi Bosco, Nicola Barbato, Giovanni Noè e Nicola Petrina furono i principali ispiratori di un processo politico che, per dirla con Turati, aspirava a fare di una plebe un popolo. Fu proprio Petrina a fondare, il 18 marzo 1889 a Messina, il primo Fascio operaio dell’isola.

Essendovi una sostanziale identità di dirigenti tra i fondatori del Partito Socialista siciliano, scaturito dal congresso dei Fasci svoltosi nel 1893 a Palermo, e gli organizzatori dei Fasci stessi, con l’esplicitarsi del carattere socialista del movimento si pose il problema dei rapporti tra il socialismo isolano e quello italiano. In seno al Partito Socialista siciliano si contrapposero, nel consesso panormita, la posizione “autonomista” del catanese De Felice Giuffrida, che pensava ad un partito distinto da quello italiano ed al mantenimento dell’indipendenza dei Fasci, e quella del palermitano Garibaldi Bosco, che auspicava un collegamento col movimento socialista nazionale. Al congresso del 21 e 22 maggio 1893, svoltosi presso la sede del Fascio dei lavoratori di Palermo in via Alloro 97, la posizione di Garibaldi Bosco risultò maggioritaria; alla fine, tuttavia, la spuntò la linea di De Felice Giuffrida, il quale optò per l’aggregazione (e non la fusione) al Partito dei Lavoratori Italiani, che pochi mesi dopo avrebbe assunto la denominazione di Partito Socialista.

Va dunque ricordato adeguatamente il contributo fondamentale che i socialisti siciliani hanno dato alla costruzione stessa di un’idea ardita di autonomia e di progresso dell’isola. Tre anni dopo il congresso del 1893, furono ancora una volta i socialisti siciliani, con non comune coraggio, a chiedere nel loro Memorandum del maggio 1896 al Commissario civile per la Sicilia, Giovanni Codronchi, un’ampia autonomia, indicando in un distinto ed autonomo ordinamento isolano il solo strumento per affrontare e risolvere i problemi della Sicilia sul piano economico, sociale e politico. «L’accentramento politico – si legge nel Memorandum – ha provocato l’assorbimento dei capitali dell’Isola non appena si andavano formando: ha impedito l’accumulo dei risparmi e quindi la formazione di una vera classe borghese: ha arrestato lo sviluppo dell’industria e del capitalismo… Fate dunque che la Sicilia non abbia a pentirsi di avere concorso alla formazione dell’unità italiana e proclamate che essa vi aderisca come un corpo solo, che provveda da sé ai bisogni suoi non comuni alle altre regioni d’Italia. Noi vi domandiamo: l’autonomia regionale». Questa solida tradizione autonomista è proseguita fino al Dopoguerra, esprimendosi anche all’interno della Commissione nominata nel 1945 dall’Alto Commissario Salvatore Aldisio per preparare il progetto della Statuto di autonomia. Su nove componenti, ben tre erano a vario titolo ascrivibili al mondo laico-socialista: Mario Mineo (Psi), Giovanni Guarino Amella (Democrazia del Lavoro), che presentò il progetto più avanzato di autonomia, ed il presidente della Commissione Alfredo Mirabile (Partito d’Azione).

L’autonomia, che è pure patrimonio di tutta la cultura, la politica e la società siciliana, è dunque forse uno dei frutti più rilevanti dell’elaborazione culturale del socialismo siciliano. Essa ha sempre più bisogno di essere attuata, ma anche di essere vivificata e resa praticabile, attraverso strumenti idonei. Filippo Turati – che soleva dire: «Date la libertà alla Sicilia!» – nella sua attività di riformatore ed amministratore guardava i problemi secondo l’ottica dell’utente. Amava ripetere che «le tranvie non esistono per dare lavoro ai tranvieri, ma per trasportare i cittadini».

Per attuare lo Statuto e conferire ad esso un’utilità dal punto di vista dei cittadini, in riferimento alle loro esigenze concrete, serve una forza politica regionale che si faccia carico sul serio delle ragioni dell’Autonomia. Simili soggetti territoriali esistono in Baviera, in Corsica, in Catalogna. Talvolta sono di ispirazione cattolica, talaltra di orientamento socialista. Nelle recenti elezioni regionali catalane, la seconda forza politica del paese è stata la Esquerra Republicana de Catalunya (Sinistra Repubblicana di Catalogna, di tendenze socialiste democratiche). Alla luce di queste considerazioni, sono particolarmente preziose occasioni come quella offerta dal convegno regionale svoltosi il 22 dicembre scorso a Capo d’Orlando, durante il quale sono stati celebrati i centoventi anni del socialismo siciliano nel nome della lotta alla mafia e delle rivendicazioni autonomiste: simili iniziative permettono di riaprire il dibattito su quell’anima autonomista e libertaria che la sinistra siciliana ha sviluppato fin dalle origini, e che è utile riportare nella discussione pubblica su un’autonomia regionale troppo a lungo conculcata ed inattuata.

Le primarie Pd. Il lento e difficile processo di Bersani per "socialdemocratizzare" il partito

Le primarie in provincia di Palermo hanno visto un basso numero di partecipanti per via di un ricorso presentato da alcuni rappresentanti del Pd che temevano brogli di manipolazione del numero degli iscritti. Hanno potuto votare pertanto solamente gli elettori che avevano partecipato alle primarie per la scelta del premier.
Queste primarie hanno comunque evidenziato l’inconsistenza di buona parte della classe dirigente palermitana, formata da nomi tanto blasonati quanto lontani dalla vita della gente e pertanto privi di una base popolare di sostegno. Sono stati sonoramente bocciati, infatti:
Pino Apprendi, Bernardo Mattarella e soprattutto l'ex segretario nazionale della Cisl Sergio D'Antoni, che è arrivato buon ultimo. Fuori dai giochi pure il deputato uscente Tonino Russo.
Hanno conquistato un posto “sicuro” nelle liste elettorali, invece: 
Magda Culotta, sindaco di Pollina che ha preso 3029 voti, appena 19 in più del renziano Davide Faraone. Al terzo posto si è piazzata Teresa Piccione con 2211 preferenze e quindi il sindaco di Marineo Franco Ribaudo (2139) seguito da Alessandra Siragusa (2061), che era stata la più votata in città.
Nelle altre province hanno vinto, anzi stravinto, i notabili di sempre, coloro che di rinnovamento del partito non intendono parlare essendo loro la personificazione del partito, essendo a "cavallo" da 20/30 anni. 
-Ad Enna è apparso senza crepe il regno di Vladimiro Crisafulli;
-Nel trapanese è solidissimo il regno di Nino Papania;
-Nell'agrigentino punta al quarantennio di regno il dominio di Angelo Capodicasa;
-Nel siracusano non esiste qualcuno che possa mettere in discussione il potere di Giuseppe Zappulla;
-Allo stesso modo non esiste protagonista politico che possa mettere in discussione, nel messinese, il ruolo di "signore" di Francantonio Genovese.
Più aperta, più fluida, la possibilità di "ricambio" nelle altre province.

domenica 30 dicembre 2012

Assemblea Regionale. In Sicilia per morire ed autoridurre le indennità parlamentari... c'è sempre tempo !

Sono 90 e sono stati scelti appena due mesi fà dai siciliani. Rispecchiano, in effetti il 50% dei siciliani, quel 50% che si è recato alle urne.. Sono tutte persone che "tengono famiglia" ed hanno debiti da saldare.
I siciliani il 28 ottobre, recandosi alle urne, hanno scelto dei poveri diavoli, indebitati.
 
Esiste un decreto Monti (oggi legge) che fissa il limite massimo delle retribuzioni dei componenti i "consigli regionali" a più o meno €. 6.000,oo mensile. Tutti i consigli regionali d'Italia pare che si siano adeguati.
I poveri diavoli scelti dai siciliani il 28 ottobre hanno già stabilito una bozza di "finte riduzioni" delle spese di Palazzo dei Normanni. Faranno nel 2013 meno manutenzioni al palazzo, compreranno meno libri (cultura), ridurranno i costi delle polizze assicurative di malattia per sè (e forse familiari).
Di portare però l'importo netto delle loro retribuzioni da €. 12.000,oo a €. 6.000,oo nella bozza diffusa in queste ore non esiste traccia.Il Giornale di Sicilia di oggi riesce a scrivere che ... forse ... gli ospiti di Palazzo dei Normanni si autoridurranno le dimensioni delle tasche dei loro pantaloni ... nei prossimi mesi.
 
Eppure il cuffariano presidente dell'Assemblea nei giorni scorsi aveva promesso ..... .
 
Una spiegazione ?
I rappresentanti scelti dal 50% dei siciliani il 28 ottobre sono dei "poveri diavoli", sono di spessore eloquentemente espresso dal livello di fame che manifestano. A loro non interessa nulla se agli occhi della gente appaiono .... sanguisughe. Loro ... "tengono famiglia !".
Sono stati scelti dai siciliani, sono ... affamati ed .... è giusto che chi li ha scelti (i siciliani) adesso li mantengano e -secondo consolidati trascorsi- consentano loro ...di  saziarsi.
 
Si, Presidente Ardizzone, per morire ed autoridurre le indennità... c'è sempre tempo ! (Così si dice dalle nostre parti).
 
P.S.
I grillini ci avevano promesso che si sarebbero accontentati addirittura di €. 2.500,oo mensili. Adesso abbiamo appreso che per l'Epifania presenteranno ... un disegno di legge ... faranno .... e che in pratica perora ....
In Sicilia non c'è motivo di fare le cose con fretta !!
Per morire ed autoridurre le indennità... c'è sempre tempo !

Hanno detto ...

L'ex avvocato del Cavaliere, Gaetano Pecorella, ha mollato il PDL: "Dopo che ci hanno fatto votare Ruby nipote di Mubarack si è toccato il fondo".
 
"La mia vita è stata fortunata, perchè non ho mai saputo dove sia di casa la paura. Ho una forte tendenza a vedere con ottimismo tutto, anche le cose che non lo sono". Così Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina e senatore della Repubblica, deceduta oggi all'età di 103 anni, a Che Tempo Che Fa, il 26 aprile del 2009.

Sanita'. In Sicilia arriva il ticket per le ricette ed i ricoveri

Un ticket di un euro per le ricette mediche, fermo restando le attuali fasce di esenzione, e un ticket per i ricoveri ospedalieri: 10 euro al giorno fino a un massimo di sette giorni per chi ha un reddito superiore a 50 mila euro lordi all'anno e 25 euro per i redditi superiori a 100 mila euro.
I nuovi ticket sono previsti nella legge di stabilità 2013 approvata dal governo della Regione, presieduto da Rosario Crocetta.
I ticket consentiranno alla Regione di incassare circa 23 milioni di euro all'anno: 15 milioni per le ricette mediche e 8 milioni per i ricoveri.
«Si tratta di un contributo di solidarietà», ha detto l'assessore regionale all'Economia, Luca Bianchi, incontrando la stampa assieme al governatore Rosario Crocetta per presentare la legge di stabilità e il bilancio approvati dalla giunta.
Dopo i primi sette giorni, la quota di ticket per i ricoveri ospedalieri sarà dimezzata per gli eventuali e ulteriori sette giorni. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha detto: «il ticket per i ricoveri ospedalieri riguarda chi guadagna di più. Qual è il danno che facciamo a chi ha reddito superiore a 100 mila euro all'anno? In questo modo abbiamo la possibilità di aiutare i più poveri».

Le primarie in Sicilia di Pd e Sel

Per le primarie del Partito democratico per la scelta dei candidati alle prossime elezioni politiche si vota, in Sicilia, oggi, 30 dicembre.
L’elettrice/ore può esprimere fino ad un massimo di due preferenze, differenti per genere. Qualora le due preferenze siano dello stesso genere, la seconda nell’ordine è nulla.
Possono partecipare al voto per la selezione delle candidature al Parlamento nazionale:
a) le/gli elettrici/ori compresi nell’Albo delle primarie dell’“Italia Bene Comune” (quelli che hanno votato alle primarie del 25 novembre)


Per esercitare il diritto di voto ciascun/a elettore/ice deve:
a) dichiararsi elettrice/ore del PD e sottoscrivere un pubblico appello per il voto al PD secondo le modalità di cui al Regolamento per le primarie “Italia Bene Comune”;
b) versare una sottoscrizione di almeno due euro per la campagna elettorale;
c) sottoscrivere l’impegno a riconoscere gli organismi di garanzia previsti nel presente Regolamento come uniche sedi per ogni eventuale interpretazione, contestazione o controversia riferibile all’organizzazione e allo svolgimento delle elezioni primarie.
Il seggio elettorale, per i residenti a Contessa Entellina, è in Bisacquino.
Oggi si svolgono pure le primarie di SEL. Il seggio elettorale, per i residenti a Contessa Entellina, è a Chiusa Sclafani, nei locali della Camera del Lavoro.

Precari di Sicilia. Per adesso la proroga è fino al 30 aprile

L’Assemblea Regionale ha approvato in nottata  la proroga fino al 30 aprile dei contratti di 25 mila precari della Regione e degli enti locali siciliani. La proposta del disegno di legge è stata approvata all'unanimità con 62 voti a favore. Le proroghe riguardano anche il personale del Cefpas, degli enti parco, delle camere di commercio e dei consorzi Asi.
 
Tutte le imprese che parteciperanno alle gare pubbliche in Sicilia, se accetteranno di assumere per la durata dell’appalto almeno il 20% del fabbisogno di mano d’opera in precari della Regione e degli enti pubblici avranno un punteggio maggiore. In questo modo la Regione Sicilia auspica alle circa 25 mila persone in stato di precarietà giorni migliori, come nella mattinata di ieri, nel corso della Conferenza Stampa aveva illustrato il Presidente Crocetta.
Non rientrano nella proroga i precari dei dipertimenti soppresi, come l'Agenzia per l'impiego, in base a un emendamento aggiuntivo del deputato Antonio Venturino (M5S), approvato dall'aula.
Con 43 voti a favore e 13 astenuti, l'Ars ha approvato inoltre il disegno bdi legge sugli Ato idrici.
L'Ars tornerà a riunirsi l'8 gennaio, alle 16, con all'ordine del giorno la mozione sull'installazione del sistema Muos a Niscemi. Nella stessa giornata si riunirà la conferenza dei capigruppo.

Rifiuti Solidi. Cosa cambia con il voto di iri sera all'Ars ?

“I Comuni – dice il governatore – potranno in forma singola o associata provvedere alla gestione della raccolta dei rifiuti. Con questo provvedimento miriamo ad un abbattimento dei costi e ad un miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini”
“Non si è ancora arrivati all’auspicata riforma della gestione dei rifiuti in Sicilia ma la nuova norma approvata all’Ars, che proroga la vita degli Ato Ambiente fino a settembre, contiene anche un passaggio importante, ovvero la possibilità, per i Comuni di gestire in proprio o in forma associata le gare d’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani”.
Per l’on. Nello Dipasquale, capogruppo all’Ars di Territorio. “E’ un passaggio cruciale e al tempo stesso importante perché consente ai Comuni di avere le mani libere e di responsabilizzare i sindaci rispetto alla gestione dei rifiuti secondo le risorse disponibili e i proventi dei tributi atti a tale scopo. Si eviteranno così i passaggi dannosi che si sono finora registrati, con i Comuni che dovevano versare i fondi all’Ato Ambiente e quest’ultimo esperire la gara d’appalto. Nel frattempo alcuni Comuni non hanno potuto pagare e sono nati dei contenziosi che hanno pesantemente segnalato la gestione dei rifiuti nell’isola, con ricorsi e azioni giudiziarie e con numerosi decreti ingiuntivi e problemi per i lavoratori del settore. La norma approvata all’Ars, in attesa di una vera e propria riforma dei rifiuti, è già dunque il primo punto di una riforma che vedrà nuovamente protagonisti i Comuni e dunque le esigenze e i bisogni locali dei territori. L’auspicio è che si possa legiferare quanto prima per riordinare in modo compiuto il settore".
 

Assemblea Regionale. Varati i disegni di legge di "proroga". Si volevano erogare "a umma a umma" alcuni stipendi dirigenziali ad amici parassiti

Hanno fatto le ore piccole i deputati di Sala d'Ercole, a Palazzo dei Normanni.
In poche ore l’Assemblea regionale siciliana, pur di non stare li' a bruciare le ultime ore dell'anno 2012  ha approvato
Nelle zone interne dell'Isola
ambiente e contesto sociale franano
(1) l’esercizio provvisorio per quattro mesi, ha prorogato, sempre per quattro mesi,
(2) la gestione dei rifiuti e
(3) i contratti ai circa 28 mila precari sparsi tra gli uffici e gli enti della Regione e negli uffici degli Enti locali, e un
(4) provvedimento che riguarda alcuni aspetti del servizio idrico.
Quella di ieri e' stata una giornata parlamentare caratterizzata da molta, ma molta, confusione. Le forzature dei regolamenti parlamentari sembravano rassentassero i limiti della legalità (è apparso ad esempio incredibile che una commissione legislativa potesse dare la copertura finanziaria a un disegno di legge in assenza non del bilancio, ma del disegno di legge sul bilancio!).
I parlamentari ieri non hanno avuto il tempo di leggere attentamente quello che si accingevano ad  approvare:   frutto di una gestione d’Aula approssimativa, superficiale e avventuristica e pericolosa in mano al cuffariano Ardizzone, uomo superpagato per dare trasparenza ai lavori d'Aula, ma che in quanto a disinvoltura pare non abbia pari.
Questa notte in cui si voleva far passare di tutto e' pure scoppiato lo  scandalo dei dirigenti regionali ‘a contratto’, cioè con contratti di diritto privato, in una Regione che ha già mille e 800 dirigenti regionali e si volevano favorire altri amici dirigenti, amici degli amici.
Nei palazzi del potere si continua a curare
gli interessi degli "amici degli amici". E... dovremmo
avere gà  avere superato ...cuffarismo .... lombardismo.
Tutto scorre come sempre
In una notte di confusione era stata nascosta una   norma, con il solito linguaggio da Azzeccagarbugli, perche' nessuno capisse che si stavano favorendo gli amici degli amici, una decina di personaggi da mantenere con stipendi dirigenziali, in una struttura (l'agenzia per l'impiego) che da anni non esiste piu'.
Questa norma per dirigenti era stata nascosta nel disegno di legge per i precari. Con molta probabilità, qualcuno tra gli alleati del Governo,  su questa vicenda dai contorni  poco chiari (non si conosce ancora il numero esatto di questi dirigenti a contratto: il Governo, insomma, farebbe bene a rendere noti sia il numero, sia i nomi, sia le retribuzioni di questi ‘fortunati’), ha tirato la giacca al presidente Crocetta. 
A lamentarsi dell'avvenuta scoperta della norma salva "amici degli amici" pare si siano stati esponenti di Sinistra, che piu' Sinistra non si puo'.
Come dire quando c'e' di mezzo il parassitismo non esistono differenze fra destra e sinistra.

Giovanni Grisaffi. Fu maestro della banda musicale

Si è spento Giovanni Grisaffi. Fu per un periodo maestro della banda musicale di Contessa Entellina. I funerali si svolgeranno stamane nella Chiesa Madre.

venerdì 28 dicembre 2012

Francesco Rutelli. Necessita del sostegno Pd per continuare a percepire €. 20.000,oo mensili

Francesco Rutelli dopo essere stato per qualche anno in compagnia di Pierferdinando Casini e di Gianfranco Fini torna in questi giorni nei pressi del Pd.
Egli in effetti contribuì alla fondazione del PD ma lo abbandonò tre anni fà perchè, a suo dire, stava diventando un partito di sinistra, socialdemocratico.
Il "Cicciobello" della politica (espressione che fu di Romano Prodi) è riuscito, a quel che sembra, a tornare alla base, con quasi inevitabile e certo danno di immagine del Pd che gli offre ospitalità.
Francesco Rutelli ha, adesso, una nuova sigla da spendere, 'Centro Democratico', in coalizione con Pd, Sel, Psi e tenterà per l'ennesima volta di farsi mantenere dagli italiani con €. 20.000,oo mensili.

Valle del Bedice. Fondazione Orestiadi in difficoltà

E' una lettera accorata quella che tredici sindaci della Valle del Belice hanno indirizzato al presidente della Regione, Rosario Crocetta, per chiedere interventi in favore della Fondazione Orestiadi, i cui dipendenti, nei giorni scorsi, hanno annunciato la chiusura del museo delle Trame mediterranee a causa dei continui tagli subiti dall'Istituto di alta cultura.
"La citta' di Gibellina - scrivono i sindaci - ha nel corso di questi anni e grazie ad un uomo illuminato, intrapreso un percorso di rinascita che vedeva nell'arte e nella cultura uno dei fattori determinanti per la rinascita dell'intero territorio della Valle del Belice. Grazie all'appello lanciato agli uomini di cultura dall'allora sindaco Ludovico Corrao, la citta' di Gibellina e' diventata il luogo dove hanno operato i piu' grandi artisti Italiani del Novecento".
"La Fondazione medesima e il festival delle Orestiadi, con le sue trentuno edizioni - aggiungono i firmatari -, sono diventati negli anni un fondamentale punto di riferimento per le arti in Sicilia e in Italia, grazie alla professionalita' dei suoi collaboratori e di quanti, artisti, attori, registi, da tutta Europa hanno condiviso questo percorso. Ebbene, oggi, purtroppo, si constata con amarezza il disagio manifestato dai lavoratori della Fondazione, i quali per i ritardi sull'erogazione di finanziamenti dovuti per progetti gia' realizzati e per gli ingenti tagli subi'ti, nonostante l'incremento dell'attivita' svolta e i prestigiosi premi, sono stati costretti a chiudere temporaneamente al pubblico il Museo delle Trame mediterranee, il Granaio con la sua collezione d'arte contemporanea e la biblioteca".
Per i sindaci e' "di tutta evidenza che tale situazione e' destinata a peggiorare se non intervengono le istituzioni locali e regionali al fine di programmare in maniera definitiva, il ruolo, l'organizzazione e le prospettive di rilancio della Fondazione Orestiadi". Pertanto, il sindaco di Gibellina, unitamente ai sindaci della Valle del Belice, fanno appello al presidente della Regione affinche', di concerto con lo stesso Comune e la Provincia di Trapani, "attivi un intervento urgente finalizzato a dare continuita' e slancio alle attivita' culturali promosse dalla Fondazione Orestiadi".
adnkronos

Quale Europa ?

Da settanta anni in Europa, se consideriamo come spiacevole evento le guerre balcaniche conseguenti al disfacimento dell’ex Jugoslavia, regna la pace.
Non è un evento da considerare scontato. La pace in Europa sin dagli albori della civiltà non è mai stata né ordinarietà né ovvia. Tutt'altro !
I padri fondatori dell’Europa vollero creare un modello vasto ed unitario di civiltà che potesse garantire la pace fra i popoli dopo le tragiche conseguenze della seconda guerra mondiale.
Nella mente dei padri, il francese Jean Monnet, il franco-tedesco Robert Schuman, gli italiani Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi, il belga Paul-Henri Spaak, il tedesco Konrad Adenauer era lontana l’idea di una Europa mercantile e guidata dai finanzieri, come purtroppo essa appare a molti di noi.
Oggi nella coscienza dei contemporanei si è creata una idea di Europa frutto delle necessità del sistema economiche capitalistico-liberista esasperato. E’ proprio da questa idea -lontana da quella fondante dei “padri”-  e dalla incapacità dell’Europa di dire qualcosa su come uscire dalla crisi economica mondiale che va diffondendosi l’euroscetticismo, cavalcato dai movimenti populisti di centro-destra (berlusconismo in Italia) e dai movimenti xenofobi della destra europea (grillismo in Italia).
In Europa, nella costruzione dell’edificio che oggi ci ospita, si è purtroppo perso il senso delle radici fondanti. I padri non volevano infatti  una Europa mirata esclusivamente sull’economia bensì sul modello di civiltà, quindi sulla politica.
Negli Stati Uniti la banca centrale, la Federal Reserve, prima che espressione di un sistema economico è espressione di un mondo cultural-politico, quello americano.
In Europa, la BCE non può operare secondo gli ambiti che invece percorre la Federal Reserve per la semplice ragione che  qui manca una politica comune –continentale-
-di controlli
-di tassazione
-di politiche attive economiche
-di politiche industriali
-di politiche di sostegno alle nuove generazioni.
In Europa manca, per dirla in breve, un progetto unitario di “Welfare” e di regole condivise sul piano socio-culturale.  Da questa situazione, lontana dall’idea fondante, viene fuori la convinzione che l’Europa sia solamente uno spazio valutario-mercantile.
Oggi in Europa ciascun paese sta affrontando la pesante crisi mondiale finanziaria ciascuno a modo suo, sia pure su ricette studiate e spesso imposte da Bruxelles. Ecco perché alla crisi mondiale non esiste una “risposta Europea”.
L’Europa è muta o succube. Gli stati più forti tentano di imporre le loro visioni (lo fa la Germania), ma manca l’ampia condivisione.
Perché ciascun paese preferisce soffrire nelle proprie limitatezze piuttosto che unirsi agli altri nell’affrontare le emergenze della sempre più incombente ed irreversibile globalizzazione ?

Lo vedremo in una prossima riflessione.

Regione Sicilia. Incredibile ... per diventare dirigenti non servira' essere amici di Toto' Cuffaro

L'Assemblea regionale siciliana tornerà a riunirsi sabato 29 dicembre alle ore 15 per l'esame dei disegni di legge sull'esercizio provvisorio, sulle norme di modifica alla gestione integrata dei rifiuti, di quelle transitorie sul servizio idrico e della proroga dei precari degli enti locali.  Il governo ha intanto inviato alle commissioni dell'Ars le norme sulle (1) incompatibilità per i deputati e gli esponenti di governo, sulla (2) proroga degli Ato e l'attribuzione ai Comuni della gestione del servizio rifiuti, sulla (3)  doppia preferenza di genere e sull'obbligo della presenza di almeno il 30% di donne nelle giunte. Sui conti dissestati della regione Crocetta, la vigilia di Natale nel presentare le linee programmatiche del governo, ha detto che il bilancio regionale dovrà prevedere non meno di un miliardo di euro di entrate (tagli) e che la struttura amministrativa dovrà essere più snella, meno costosa inserendo un codice etico, all'insegna di legalità, trasparenza e meritocrazia. La nomina dei dirigenti generali passerà dai politici all’amministrazione, che li designerà in base alle competenze.  

giovedì 27 dicembre 2012

La busta paga dei grillini a Palazzo dei Normanni ? Come quella Udc, Pd, Pdl etc - Dicono di avere problemi a restituire il sovrappiù di €. 2.500,oo

La busta paga di dicembre è arrivata, ricca e pesante come ognuno dei sessantamilioni di italiani può solamente sognare.
€. 12.000,oo nette per ciascuno dei 15 deputati grillini dell’Assemblea Regionale Siciliana.
I rappresentanti di "5 stelle" avevano promesso in campagna elettorale di "lasciare alla Regione" le quote eccedenti i 2.500 euro netti, oltre ovviamente alle spese per vitto, alloggio e trasporti quantificate in circa mille euro.
Il portavoce nell’Isola di M5S, Giancarlo Cancelleri, ha fatto sapere che esistono problemi "burocratici e fiscali" che rendono al momento impossibile la rinuncia a tre quarti dei loro compensi. Problemi che, aggiunge Cancelleri, saranno risolti nei prossimi giorni.
Eppure la pubblicazione della notizia, da parte di "Repubblica", ha fatto andare in fibrillazione i grillini siciliani.

Il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino dopo aver precisato di aver rinunciato a una piccola parte della sua indennità, quella di funzione (2.300 euro su 14 mila euro), si è scagliato contro il giornalista che ha scritto l’articolo, Emanuele Lauria, con un video pubblicato anche sul blog di Beppe Grillo: "Povero Lauria... spero che tu possa riprenderti dalla sbornia di questo Natale e da quelle che verranno per Capodanno... e diventare un giornalista degno di questo nome".
La verità dei fatti tuttavia resta che i grillini, per ora, incassano indennità piena malgrado i proclami pre-elettorali. E' in ogni caso infondata, sul piano giuridico-contabile, che restituendo il sovrappiù degli €. 2.500,oo la Regione non possa incassarli per carenza di un apposito capitolo di entrata in bilancio. Una antica e sempre valida disposizione della contabilità pubblica dice infatti che se servono “autorizzazioni” per la spesa pubblica non serve alcun consenso per incamerare entrate pubbliche.
Il ritardo dei grillini nel rispettare gli impegni elettorali sta, per la verità, rivelando l’impreparazione e l’incompetenza nel fare “promesse”, di cui ignoravano la sussistenza di risvolti fiscali.
In mano di chi siamo !!!

Entro fine anno l'Assemblea Regionale deve concedere l'esercizio provvisorio. Ad oggi comunque non si conosce alcun numero finanziario

Giorni di lavoro fitto per la Giunta di Rosario Crocetta e per il Parlamento siciliano alle prese con i tagli – un miliardo di euro le somme da recuperare nelle pieghe della manovra finanziaria regionale  – e con l’esigenze di garantire maggiori entrate alle casse della Regione.
Fra le ipotesi allo studio c’è anche l’innalzamento di due punti dell’aliquota Irpef (l’imposta sui redditi per le persone fisiche) da applicare ai patrimoni sopra i 100 mila euro. Ma c’è anche la conferma di un annuncio già comunicato dal presidente Crocetta che ha previsto il taglio del 20% alle indennità aggiuntive riconosciute ai dirigenti (1800 in tutta la Regione siciliana). Norma questa che ha scatenato subito le polemiche fra gli stessi funzionari e da parte dei sindacati di categoria. Ma che Crocetta e lo stesso Bianchi rinviano al mittente convinti che eventuali contenziosi si risolveranno a favore della Regione per il fatto che i tagli riguarderanno le indennità e non le tabelle salariali.
Sul tavolo di Bianchi e del governatore c‘è poi la grossa e difficile questione degli enti locali: a causa di un effetto indotto che vede un ulteriore inasprimento dei tagli al trasferimento di fondi dallo Stato alla Regione, quest’ultima è in enormi difficoltà a reperire almeno 900 milioni di euro per rimpinguare un capitolo di spesa – quello appunto destinato ai comuni (moltissimi sull’orlo del dissesto) – che era stato lasciato completamente scoperto dal precedente governo.
Una finanziaria di lacrime e sangue, insomma nonostante la dichiarazione d’intenti dello stesso Crocetta che non intende attuare manovre di macelleria sociale. E quel miliardo di tagli finora evocato potrebbe rivelarsi insufficente.

mercoledì 26 dicembre 2012

Ed è subito campagna elettorale

Con un debito pubblico che supera il 120% del PIL
 non si può pensare che la crescita si faccia creando altri debiti
Mario Monti
 
Il Pd è il più grande partito italiano. Il più riformista
ed europeista. Il centro decida cosa fare.
Pier Luigi Bersani
 
Monti non sa fare i conti
Silvio Berlusconi
 
Tre candidati premier forti si affacciano sull'imminente campagna elettorale.
-Pierluigi Bersani,
-Silvio Berlusconi 
-Mario Monti.
Quest'ultimo però farà di tutto per non essere trascinato dentro e sarà -nella sostanza- uno spettatore interessato.
Sondaggi alla mano, a causa dell’anno particolarmente duro e della popolarità calante di Mario Monti in conclusione del suo mandato, una lista per Monti da sola vale quasi il 15%, in coalizione non dovrebbe superare il 30%, mentre il fattore B. (Berlusconi) in televisione gioca in qualche misura a vantaggio del PDL ed il PD attende il ritorno positivo delle primarie per i suoi candidati che dovrebbe garantire un ulteriore balzo percentuale in avanti.

Il 13 gennaio 2013 sarà ridestinata al culto la Chiesa palermitana della Martorana con gli antichi inni greco-bizantini cantati dal nuovo Coro costituito da Papas Nicola Cuccia

La Chiesa della Martorana nei giorni scorsi e' stata aperta al pubblico e ai turisti perchè potessero ammirare i tesori artistici lì rappresentati.
L'Amministrazione Comunale ha voluto trasmettere un messaggio ai cittadini e agli operatori turistici -in vista del Natale- per alimentare fiducia e speranza a chè Palermo possa riuscire a superare le attuali difficolta' di crisi.
La Chiesa della Martorana  costituisce oggi anche testimonianza della cultura religiosa e artistica greco-bizantina presente in Italia.
Essa e' infatti la Concattedrale dell'Eparchia di Piana degli Albanesi e pertanto, dopo due anni di impegnativi restauri voluti tenacemente dall'Archimandrita Vito Stassi, sara' aperta anche al culto delle decine di migliaia di fedeli che costituiscono la Parrocchia palermitana di San Nicolo' dei Greci.
A presenziare alla cerimonia di apertura, nell'inaugurazione ufficiale del tredici gennaio, oltre alle autorita' civili,  ci sara' l'Eparca Sotir Ferrara. 
Nel rito che sara' celebrato nell'occasione ad elevare gli antichi inni bizantini della liturgia di San Giovanni Crisostomo ci sara' il nuovo coro parrocchiale, formatosi negli ultimi mesi sull'impegno e la volonta' del nuovo parroco della Chiesa della Martorana, Papas Nicola Cuccia.

Rosy Bindi per evitare sorprese nella sua Toscana verra' candidata a Reggio Calabria. Giuseppe Lumia si ripara sotto Crocetta

La politica non e' certo un "credo", non esige convinzioni per tutta la vita.
Ognuno nel mercato delle idee, di volta in volta, sceglie cio' che piu' soddisfa la propria visione della vita. 
In politica tuttavia la gente si attende un minimo di coerenza da chi ha tanto ottenuto dal proprio partito, dalla propria famiglia politica.
Anna Finocchiaro, sarà candidata in
Puglia.
Lì sarà una novità: sarà la sua prima
volta.
Il senatore Giuseppe  Lumia e' uno di quelli che dal suo partito, il Pd, ha tantissimo avuto, piu' di quanto la sua ostentata ed enfatizata azione non abbia reso alla collettivita'. Costui non parteciperà alle primarie del Pd per la composizione della lista per le politiche, ma guiderà la lista del ‘Megafono’ che fa capo al governatore Rosario Crocetta, e che dovrebbe apparentarsi con il Partito Democratico alle prossime elezioni politiche nazionali. 
Una scelta che ovviamente non piace a quei militanti Pd che invece dal partito hanno ottenuto molto meno di Lumia.  Il senatore per far passare la sua scelta si e' procurata una giustificazione:  non avrebbe gradito la decisione di inserire come capolista alle Politiche Sergio D’Antoni nella sua stessa circoscrizione. Il segretario regionale, Giuseppe Lupo, ha convocato la direzione del partito già il prossimo 4 gennaio ma ha anticipato che “chi è dirigente del Pd non può candidarsi in liste concorrenti, questo vale per tutti e non è una questione personale”.
Il senatore Lumia, alla maniera di Rosy Bindi, e' al suo sesto mandato e se vuole essere candidato -dice Lupo- deve fare le primarie, perché le regole devono essere uguali per tutti. Lupo sottolinea che altri parlamentari uscenti si candideranno alle primarie, “anche Angelo Capodicasa, che è stato presidente della Regione e sottosegretario”.
Per Lupo “la lista di Crocetta non può diventare la scialuppa di salvataggio per chi non vuol fare le primarie”, inoltre “le liste con le quali il partito deciderà di apparentarsi devono rappresentare un valore aggiunto, aprendosi alla società civile, e non togliere voti al Pd”. E invita Crocetta ad applicare le stesse regole seguite per le elezioni regionali, quando fu deciso che nella lista del presidente non potevano candidarsi dirigenti o deputati regionali uscenti del Pd.

martedì 25 dicembre 2012

Necrologio


La ricorrenza del Natale in terra del Cristo ha segnato il  natale in cielo della Signora


ISIDORA DEL BONO ved. CHIARAMONTE

ne danno notizia i figli Giuseppe con Angela, Checchina con Mario, Carmelina con Giorgio

i nipoti Beppe, Anna, Franco, Anna, Donika, Xenia, Alessandro e Andrea

 che ringraziano il Ch.mo Prof. Di Lorenzo e  l’equipe medica e infermieristica del Policlinico Universitario di Palermo per l’attenzione e le cure dedicatele.


In eterno la sua memoria

  

Festa e lindjes së Krishtit në botë shënoi lindjen në qiell e Zonjës



ISIDORA DEL BONO e ve KJARAMONTE

  

lajmin e japën bijtë Zefi me Angjellën, Kina me Marion, Karmelina me Gjergjin.

nipërat dhe mbesat Bepe, Ana, Franko, Donika, Ksenia, Aleksandro e Andrea

ndërsa  falenderojnë të perndriturin Prof. Di Lorenco dhe ekipin mjekësor dhe infermjeristik të Poliklinikut Universitar të Palermos për mbarë  kujdesin që i paten kushtuar së ndyerës



i përjtshëm kloftë kujtimi i saj

Siamo moderni

La notte scorsa, la notte di Natale, in tante, ma non in tantissime persone, si sono recate in Chiesa. I figlioli sono rimasti a casa perchè avevano l'appuntamento nelle ore piccole per incontrasi con gli amici. I più piccoli sono rimasti a casa a piggiare nevroticamente i tasti dell'i-phone, i-pad, i-pod etc.
 
Sono cambiati i tempi.
Tantissimi anni fà, la notte di Natale, ci si riuniva in casa dei nonni e si discuteva fra i componenti della famiglia allargata. Si giocava a tombola e si gustavano i dolci preparati in "casa". Si ascoltavano i racconti, le favole, direttamente dalla voce dei nonni, che sistematicamente cominciavano tutte con  "Una volta, una volta, c'era un re che ...".
Poi alla mezzanotte i "grandi" andavano in Chiesa mentre i nonni sistemavano i numerosi nipotini nel letto grande.
Erano altri tempi. Era la società contadina !

Lasciatemelo dire, o mi alzo e me ne vado: BUON NATALE

Con il Natale tutti i cristiani celebrano la nascita del Figlio di Dio che si fece uomo.  Cioè la Redenzione dell’Umanità da parte di Dio.
Per i Cristiani e' giornata per rallegrarsi; come oggi è nato il Salvatore di chi attraversa la Valle di lacrime. Giornata di speranza, quindi.
Per i Cristiani non e' una ricorrenza semplicemente sentimentale, e' una vicenda storica, collocata in un tempo preciso. Vicenda storica, cronologica rispetto al succedersi della sofferenza e della speranza umana.
Si era infatti all’epoca della centonovantaquattresima Olimpiade; nell’anno settecentocinquantadue dalla fondazione di Roma; nel quarantaduesimo anno dell’impero di Cesare Ottaviano Augusto, mentre su tutta la terra regnava la pace, era la Pax Romana, e Gesù Cristo, Figlio dell’eterno Padre, volendo santificare il mondo con la sua venuta, nasce in Betlemme di Giuda, in una terra fra le meno favorite dell'Impero, da una donna di nome Maria; da divino che era  si è fatto  uomo: e' questo il Natale cristiano di nostro Signore Gesù Cristo secondo la carne. Un mistero ! Ma -senza questo mistero- Natale resta una giornata, una ricorrenza festiva come un'altra,.....una giornata per violare la dieta.

lunedì 24 dicembre 2012

Piana degli Albanesi e la cultura Arbëresh

L'Associazione Culturale MONDO ALBANESE
per i 30 anni del suo Teatro Arbëresh presenta la Commedia di
GIUSEPPE SCHIRO' DI MAGGIO
Zì Kola il Rivoluzionario
nei giorni 26, 27, 28 dicembre 2012, ore 21,oo
presso il Teatro del Seminario di Piana degli Albanesi

Rosario Crocetta. I fondi europei ora saranno spendibili

Seduta dell'Ars alla Vigilia di Natale.
L'assemblea ha ascoltato le linee programmatiche di Rosario Crocetta.
CACCIARE LA MAFIA DALLA REGIONE.
"Bisogna cacciare la mafia dalla Regione", non ha dubbi Rosario Crocetta. "La mafia deve essere cacciata dagli appalti e dai subappalti.
Le imprese che denunciano il pizzo, invece di essere discriminate, come accade oggi, riceveranno sostegno pubblico. Fondamentale il codice etico, all'insegna della legalità e trasparenza, dell'abolizione delle incompatibilità".
Stop anche alle "consulenze selvagge". "Basta - ha aggiunto - al ricorso al personale esterno se non dopo un'attenta valutazione e i dirigenti generali non saranno più contrattualizzati dagli organi politici, la loro nomina avverrà in base alle competenze.
Invieremo un disegno di legge all'Ars ma nelle more dovremo nominare i dirigenti per non paralizzare l'amministrazione".
SUBITO SPENDIBILI 6MLD FONDI UE. 
Crocetta ha annunciato anche di avere chiuso la programmazione dei fondi Ue per il periodo 2012-2014 per una spesa di 6 miliardi di euro. "I fondi - ha spiegato Crocetta - saranno stanziati nelle aree di crisi come Termini Imerese, per le imprese che operano nelle zone colpite da calamità naturali, misure a favore delle fasce deboli, del precariato, della diversa abilità, per i collegamenti nord-sud, quelli con l'aeroporto di Comiso, per lo sviluppo nelle 17 zone franche urbane e per il 'patto dei sindaci' con 5 miliardi. Molte opere  possono essere subito appaltate perché ci sono i progetti esecutivi".
STOP A 13 SOCIETA', ALTRE 30 SOTT'ESAME.
Il Governatore ha anche annunciato lo stop a 13 società pubbliche entro febbraio "che pur essendo in liquidazione da una decina d'anni hanno continuato a spendere" e controlli su un'altra trentina di compartecipate per valutare la loro funzionalità ed eventualmente procedere alla dismissione.
"MERCADANTE, RAGGIRO DI 40 MILIONI AI DANNI DELLA REGIONE".
La società Novamusa, dell'imprenditore Gaetano Mercadante che ha gestito alcuni servizi legati alla gestione dei siti museali in Sicilia, avrebbe trattenuto 40 milioni di euro, fondi per la vendita dei biglietti che avrebbe dovuto versare alla Regione. A fornire la cifra dei 40 milioni è stato proprio il Presidente della Regione: "Sapevamo che Mercadante non aveva versato 19 milioni ma da alcuni calcoli che abbiamo fatto la cifra è di 40 milioni. Denunceremo tutto all'autorità giudiziaria".
UN MILIARDO TAGLI SPESA IN BILANCIO.
Nel prossimo bilancio ci saranno tagli alla spesa per un miliardo di euro. Il governo approverà dopodomani il bilancio di previsione per il 2013 in giunta, assieme all'esercizio provvisorio, in modo da portare il documento contabile in assemblea regionale per l'approvazione entro il 31 dicembre.
Crocetta non è entrato nei dettagli, ma ha assicurato che "lo stato sociale non sarà toccato" e che "saranno eliminati alcuni sprechi". "Questi tagli - ha affermato - ci daranno credibilità di fronte all'Unione europea, al governo nazionale, ai mercati".

Finanza globalizzata e legge morale cristiana. Bartolomeo I condanna le "abili procedure" dei banchieri

Il Patriarca ecumenico Bartolomeo I in concomitanza del Natale ha pubblicato una "enciclica" di cui ci piace riferire sulla visione che Egli si è fatta della "globalizzazione" e dei mercati aperti.
Bersagli  additati dell'Enciclica sono le «competizioni economiche», sempre più globalmente estese, e con l’«esca», l’attrattiva del guadagno effimero.
Mosaico della Natività
-Chiesa della Martorana-
 «Si fa finta di ignorare le gravi conseguenze dell’accumulazione a oltranza della ricchezza nelle mani di alcuni e la grande miseria alla quale sono ridotte intere popolazioni. Questa dis-uguaglianza — sottolinea il primate della Chiesa  di Costantinopoli — chiamata universalmente “crisi finanziaria” è essenzialmente il prodotto di una “crisi morale”.
Per giustificare tale indifferenza, le persone invocano il “libero mercato”» ma quest’ultimo «non autorizza a delinquere». Per comportamento criminoso, afferma Bartolomeo, non si intende solo quello descritto nei codici penali, ma è anche sottrarre la ricchezza altrui attraverso abili procedure.
E «poiché la legge non viene applicata, la reazione dei cittadini lesi nei loro diritti si manifesta a volte in maniera incontrollata, tanto da turbare la pace sociale».