mercoledì 26 dicembre 2012

Rosy Bindi per evitare sorprese nella sua Toscana verra' candidata a Reggio Calabria. Giuseppe Lumia si ripara sotto Crocetta

La politica non e' certo un "credo", non esige convinzioni per tutta la vita.
Ognuno nel mercato delle idee, di volta in volta, sceglie cio' che piu' soddisfa la propria visione della vita. 
In politica tuttavia la gente si attende un minimo di coerenza da chi ha tanto ottenuto dal proprio partito, dalla propria famiglia politica.
Anna Finocchiaro, sarà candidata in
Puglia.
Lì sarà una novità: sarà la sua prima
volta.
Il senatore Giuseppe  Lumia e' uno di quelli che dal suo partito, il Pd, ha tantissimo avuto, piu' di quanto la sua ostentata ed enfatizata azione non abbia reso alla collettivita'. Costui non parteciperà alle primarie del Pd per la composizione della lista per le politiche, ma guiderà la lista del ‘Megafono’ che fa capo al governatore Rosario Crocetta, e che dovrebbe apparentarsi con il Partito Democratico alle prossime elezioni politiche nazionali. 
Una scelta che ovviamente non piace a quei militanti Pd che invece dal partito hanno ottenuto molto meno di Lumia.  Il senatore per far passare la sua scelta si e' procurata una giustificazione:  non avrebbe gradito la decisione di inserire come capolista alle Politiche Sergio D’Antoni nella sua stessa circoscrizione. Il segretario regionale, Giuseppe Lupo, ha convocato la direzione del partito già il prossimo 4 gennaio ma ha anticipato che “chi è dirigente del Pd non può candidarsi in liste concorrenti, questo vale per tutti e non è una questione personale”.
Il senatore Lumia, alla maniera di Rosy Bindi, e' al suo sesto mandato e se vuole essere candidato -dice Lupo- deve fare le primarie, perché le regole devono essere uguali per tutti. Lupo sottolinea che altri parlamentari uscenti si candideranno alle primarie, “anche Angelo Capodicasa, che è stato presidente della Regione e sottosegretario”.
Per Lupo “la lista di Crocetta non può diventare la scialuppa di salvataggio per chi non vuol fare le primarie”, inoltre “le liste con le quali il partito deciderà di apparentarsi devono rappresentare un valore aggiunto, aprendosi alla società civile, e non togliere voti al Pd”. E invita Crocetta ad applicare le stesse regole seguite per le elezioni regionali, quando fu deciso che nella lista del presidente non potevano candidarsi dirigenti o deputati regionali uscenti del Pd.

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