venerdì 5 ottobre 2012

Lasciate che i bambini vengano a me … di Nicola Graffagnini

Lasciate che i bambini vengano a me … purtroppo questo detto Evangelico  è stato  fatto proprio  dalle nostre TV commerciali   …. e non sempre   con buoni  risultati   per  la vita  dei piccoli  vip, in assenza  della funzione educativa della famiglia .
Mi   ponevo questo interrogativo l’altra sera, mentre assistevo  con i miei  ad un programma televisivo del genere:  < ti lascio una canzone >  mi pare  ….
Ebbene  riflettevo  con me stesso  per la lunga esperienza diretta   di docente … che ai bambini  è giusto lasciargli vivere la loro parte di fanciullezza  nel loro mondo   e  non invaderlo con le esigenze dei grandi, da un lato  dei signori  genitori  che si sentono appagati da una carriera  per cui loro stessi si sentivano portati e dall’altro dal mondo delle Tv  che scoprono  un nuovo target  di riferimento, cui destinare  attenzioni, pubblicità e quant’altro.
Tra la RAI e Canale 5  c’è poi la solita rincorsa  e i programmi si duplicano  per i bambini, ma sinceramente penso che l’atmosfera  innocente e gioiosa  dello Zecchino d’oro  e quindi dell’Antoniano di Bologna  sia impossibile da riprodurre  anche  se il modello  alla lontana per gli autori rimane sempre quello.
Allo Zecchino  d’oro  si andava  semplicemente per passare una domenica insieme  e ascoltare belle canzoni cantate  da  ragazzi .. non c’erano giurie tecniche, non c’erano televoti e alla fine  vinceva solo la canzone finalista, ma il tutto   veniva condito  dalla bonomia   dei presentatori   che  in coppia   riflettevano nel gioco  il modello paterno e  materno  e non c’era  nemmeno l’ombra  dello  stress  che   certamente  a questa età non può far bene.
I bambini  dice lo storico autore di Rai Uno, Ivano Balduini hanno dai  7 ai 15 anni  e sono vestiti  da bambini  e aggiungo io è meglio lasciargli fare i bambini  anche nel gioco  canoro .. e invece  da quello che si apprende dallo stesso Balduini   hanno un    modello di settimana diversa dai  propri  pari, perché  vanno a  scuola fino al giovedì  per  gli spostamenti  e   a mio parere i  signori genitori  contribuiscono   a farli sentire  diversi   perché  li separano già da piccoli dal < gruppo dei pari > che magari continuerà a vedersi il Venerdi a scuola  e il Sabato e la domenica fuori . …  in modo da  garantirsi  una crescita  armoniosa insieme e  tra  compagni di classe, determinante per una buona uscita dal periodo dell’infanzia    e un buon ingresso  in quello  dell’adolescenza.  Periodi  essenziali della vita   perché     possono lasciare, in presenza   di  problemi,  traumi  indelebili  e  non  più sanabili  nel corso  dei successivi periodi  dell’esistenza.

NG

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