Don Raffaele Lombardo, un uomo che durante la campagna elettorale non ha esitazione nell'incontrare i mafiosi, oggi siederà a Palazzo Chigi per un confronto con Mario Monti.
Ieri sera nel programma televisivo "InOnda", Don Raffaele era sciolto e chiaro: la Sicilia sta bene in salute, ha i conti in regola ed il governo in carica è il migliore che possa esistere.

Lo abbiamo riferito più volte: il BILANCIO è FALSO perchè per mettere in equilibrio Entrate ed Uscite si usa una voce "Avanzo di Amministrazione" per 17 miliardi, di cui una decina non si sa cosa siano (anche a causa della carenza nei dettagli) e che sono comunque voci inesigibili, prescritte, di comodo.
Don Raffaele, non ha spiegato a cosa siano serviti i cinque miliardi di debito accumulati dalla Regione Sicilia. Se sono serviti per pagare consulenze agli "amici" o agli "amici degli amici", quei debiti sono illegittimi. Gli enti pubblici infatti possono accendere mutui solamente per effettuare investimenti; ed in Sicilia -purtroppo- di investimenti non si vedono nemmeno molliche.
Cosa dovrà dire Don Raffaele a Mario Monti ?
Che egli è un galantuomo ? che ha s-governato con la copertura politica del partito più disorientato (e confuso) dell'isola, il Partito Democratico di Cracolici ?
E come potrà assicurare Mario Monti che egli ed il partito alleato abbiano avuto carte in regola e buone intenzioni nell'avere con il loro governo disastrato l'isola ?

Il corrispondente del giornale americano da Palermo dice che i problemi di bilancio della Regione mostrano di divenire simili a quelli di Atene (che -ricordiamo- consistevano nella falsificazione dei dati di bilancio pubblico).
Per il giornale americano la Sicilia è in grado di travolgere e di rendere vani tutti gli sforzi finora fatti dal governo Monti per salvare l'Italia.
Don Raffaele al giornalista della testata americana, in maniera serafica, ha detto: "La Sicilia è in difficoltà, ma l'Italia è in difficoltà", se la Sicilia è "a rischio default lo è perchè l'Italia è a rischio default. Abbiamo tagliato le spese ma non cresciamo".
Il giornale prosegue mettendo in risalto le difficoltà cui il governo centrale si trova a dover far fronte, a partire, "dalle pressioni dei leader europei e dei mercati internazionali per ridurre i costi della politica italiana".
Difficoltà che devono confrontarsi con la fragilità delle realtà locali in mano ai Don Raffaeli di turno.
Nessun commento:
Posta un commento