venerdì 8 novembre 2024

Pagine di storia, cultura e natura

 Valle del Belice, ci sono realtà che procedono

Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026: la sfida di Gibellina 

La cittadina siciliana, dell’area belicina, rientra in un innovativo progetto di rinascita, ed è stata scelta tra 5 finaliste.

Gibellina è stata proclamata prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026: ha vinto con il progetto «Portami il futuro» (avrà un finanziamento di un milione di euro) contro le altre quattro finaliste, Carrara, Gallarate, Pescara e Todi. 

A dare l’annuncio, introdotto dal direttore generale Creatività contemporanea Angelo Piero Cappello, è stato il ministro Alessandro Giuli: «Gibellina offre al nostro Paese un progetto organico e solido, consegnando all’Italia di oggi un esemplare modello di intervento culturale, fondato su valori e azioni che riconoscono all’arte una funzione sociale e alla cultura lo statuto di bene comune, per la sua capacità progettuale nel riattivare il suo straordinario patrimonio di opere, coniugando nel presente memoria e futuro, conservazione e valorizzazione, attenzione al locale e ambizione internazionale». 
 Il sindaco Sutera ha citato il coltissimo progetto di rinascita dell’allora sindaco Ludovico Corrao che puntò proprio sull’arte contemporanea. Corrao riuscì a coinvolgere artisti del calibro di Pietro Consagra (con la scultura a grande scala Il Meeting), Alberto Burri (con il suo Grande Cretto, capolavoro di Land Art famoso nel mondo), Mario Schifano, Mimmo Palladino, Ludovico Quaroni (sua la splendida Chiesa Madre), Vittorio Gregotti e Giuseppe Samonà (la piazza principale col portico). Ha detto Sutera: «Prima di ogni altra cosa il mio pensiero va a Ludovico Corrao che con il suo modo visionario ha permesso a questa città che era stata distrutta di rinascere ridandole una identità. Questo riconoscimento potrà dare uno slancio importante alla battaglia che è stata fatta da Corrao e da tutti i suoi cittadini. Premiare Gibellina è anche dare un segnale, in questo momento di tante catastrofi, per dire che dai momenti bui possono rinascere realtà assolutamente nuove». Infatti nel parere della giuria si definisce Gibellina «città pioniera di ciò che oggi definiamo rigenerazione urbana».

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