lunedì 4 novembre 2024

Il mondo contadino, quello conosciuto prima del terremoto '68

   La casa del piccolo mezzadro. (1) 

Contessa, e con essa l'intera Valle del Belice, ha subito, al di là del trauma conseguente al terremoto che si è verificato in tutta l'area occidentale dell'Isola nel gennaio '68, una sorta di rivoluzione culturale nel senso che dopo quell'evento l'intera punta occidentale dell'Isola non si è più caratterizzata come area rurale, contadina, portatrice di visioni, tradizioni e culture che alcuni autori e storici definivano di tardo Medio Evo.

Fabbricati rurali diffusi
nella Sicilia ottocentesca

 Per qualche tempo, sul Blog, ci sforzeremo di ricordare e possibilmente rappresentare al meglio il mondo contadino della Contessa Entellina degli anni sessanta, quelli anteriori al tragico evento che, nel nostro piccolo centro, causa la morte di un bravo ed ottimo concittadino, Agostino Merendino, da chi scrive personalmente bene conosciuto. Nella Contessa Entellina povera e contadina di quegli anni -lo riportano le pagine statistiche del tempo-  ben oltre l'80% della popolazione viveva di una più che povera, e soprattutto arretrata, agricoltura e proprio essa sarà il riferimento prioritario, se non esclusivo.

 Sull'arretratezza dell'agricoltura siciliana esistono molte fonti che si fermano all'inizio del Novecento, ma chi oggi è avanti negli anni ricorda fin troppo bene che se non ci fosse stata, all'inizio degli anni sessanta del Novecento, la valvola dell'emigrazione verso il Nord Europa e verso il Nord Italia la situazione socio-economica di questa parte di Sicilia sarebbe rimasta più che desolante e in condizioni non dissimili dal periodo del profondo Medio Evo.

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  La nostra Isola conserva parecchie tradizioni etnografiche che, per chi ama la Storia e la vicenda umana in generale, costituiscono fonti ispiratrici e sopratutto di rievocazione. Scriviamo ciò perchè il Medio Evo, in questa parte di Sicilia, sotto più aspetti di vita, di costumi e di visioni e soprattutto di assetto socio-economico si è trascinato, pochi ci crederanno, fino a quel gennaio '68. Ben poco aveva infatti inciso la troppo tardiva Riforma Agraria dei primi anni cinquanta del Novecento e meno ancora il processo politico unitario iniziato nel 1860. 

  Questo sommariamente evocato e' stato il contesto sociale e l'assetto umano che ha comportato oltre 300 morti in quel sisma del 14 gennaio nell'area del Belice. 

(Segue)

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