domenica 16 giugno 2024

E’ domenica

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 E’ domenica e nel mondo religioso cristiano è giornata festiva, giornata non lavorativa dedicata -ai nostri giorni- sopratutto al riposo rispetto agli impegni lavorativi che investono l’intera settimana. Nelle società laicizzate dell’Occidente e’ la visione del riposo, magari della distrazione o, nelle situazioni di impegno intellettuale, della cultura che va coltivata nei teatri, nei convegni, nei luoghi della musica e nelle comitive organizzate ai fini della scoperta della natura. Impatto distensivo hanno ovviamente gli incontri fra parenti e/o fra amici. Esiste anche una larga fetta di società cristiana per cui “domenica” significa -anche- dedicarsi all’impegno religioso, noi di Contessa abbiamo la grande opportunità di poter conoscere sia la ritualità liturgica di impronta bizantina diffusa soprattutto nella parte orientale del continente europeo che quella romana dominante in Italia e nella parte occidentale dell’Europa.

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 Per qualche tempo sulle pagine del blog ci piace riflettere su cosa è la religione. Parlando con un amico che in passato ha collaborato col blog la risposta ricevuta e’ stata che “le religioni hanno a che fare con l’intero complesso della vita e della morte dell’uomo. Per parecchie migliaia di anni i popoli, tutti i popoli, hanno cercato il senso della loro vita e quello dell’universo, e le religioni, che hanno a che fare con l’intero complesso della vita e della morte dell’uomo, ne sono il risultato. Persino le scienze naturali all’origine erano religiose; solo  negli ultimi 350 anni la religione e la scienza si sono separate”. L’amico ha esposto molte altre argomentazioni per stimolare ed incoraggiare l’intento di affrontare tematiche storico-religiose sul blog. Ha assicurato il suo apporto collaborativo.

Il tema ci sembra interessante e d’altronde non è nuovo nella lunga vicenda pluriennale del blog. Ai nostri giorni le società secolarizzate dell’Occidente guardano alle religioni come comunità, gruppi di persone, che condividono particolari credenze e che si riuniscono in appositi edifici per celebrare (o per meditare) e che hanno (o dovrebbero avere) particolari stili di vita nella più ampia comunità degli esseri umani.

A possedere, o meglio ad aderire ad una particolare religione, sono secondo certi studi oltre i tre quarti dell’umanità. Il dato così elevato prescinde  dal fatto se poi -di fatto- quei tre quarti dell’umanità mettono in pratica o meno gli indirizzi della religione di appartenenza.


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