venerdì 26 aprile 2024

C’era una volta la pioggia

 Leggiamo sul Corriere della Sera

C’era una volta la pioggia e ora non c’è più: in Sicilia non piove da tanto, troppo, tempo. La situazione sta diventando così critica che a Palermo — più di 600mila abitanti — i vigili urbani multeranno i cittadini che useranno l'acqua per innaffiare piante, lavare auto o pulire cortili come conseguenza di un'ordinanza del sindaco Roberto Lagalla per far fronte all'emergenza.

Il periodo ottobre 2023 - marzo 2024 ha registrato la siccità più grave dal 1980 e il secondo semestre dell’anno scorso (luglio-dicembre) ha visto la media regionale di precipitazioni più bassa dal 1977, con circa 150 millimetri di pioggia: nel 2022 erano più di 350, nel 2021 addirittura più di 600. «I dati ci dicono che c’è un forte deficit di pioggia su tutta la Sicilia da otto mesi», afferma Ramona Magno, coordinatrice scientifica dell’osservatorio siccità del Cnr, «ma un altro fattore che rende questa siccità ancor più critica è che è iniziata in autunno, quando le precipitazioni dovrebbero ricominciare dopo la stagione estiva». «Le siccità degli ultimi anni — continua Magno — sono sempre più lunghe e sempre più intense a causa di una molteplicità di fattori antropici e anche legati ai cambiamenti climatici, come l’aumento delle temperature e la desertificazione». 

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Per il continente europeo il 2023 è stato l’anno dei record dal punto di vista climatico: l’anno in cui i ghiacciai delle Alpi hanno visto un’eccezionale perdita di ghiaccio, ma anche l’anno più caldo mai registrato, con gravi conseguenze sulla salute delle persone. A scattare la fotografia delle tendenze climatiche dell’anno scorso è il rapporto sullo Stato Europeo del Clima 2023, pubblicato in occasione dell’Earth Day dal Servizio Copernicus per i Cambiamenti Climatici e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale. «Nel 2023 l’Europa è stata testimone del più grande incendio mai registrato, di uno degli anni più piovosi, di gravi ondate di calore marino e di devastanti inondazioni diffuse. Le temperature continuano ad aumentare, rendendo i nostri dati sempre più fondamentali per prepararsi agli impatti del cambiamento climatico», ha dichiarato Carlo Buontempo, Direttore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus.

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