lunedì 18 marzo 2024

Beni culturali (6)

 Dal mondo pagano al mondo cristiano

 Apprezzare i simboli, provare a leggerli

 A breve distanza di tempo dall'Editto di Costantino, (gennaio dell'anno 313) che ufficializza la fede cristiana, a Roma furono erette le basiliche che ancora oggi restano famose. 

 Nella città dei martiri, dove tantissimi convertiti al Cristianesimo avevano trovato la morte, furono eretti tantissimi edifici di culto. La Basilica di S. Pietro fu eretta sul posto dove venivano consumate le persecuzioni neroniane. Qui le prime opere furono avviate nel 324 e papa Silvestro consacrò lì'edificio nel 326;  dopo quell'anno i rimaneggiamenti sono stati tantissimi fino a quando  nel XV secolo, papa Nicolò V immaginò di dover procedere al rifacimento completo; progetto questo (di demolire l'antica basilica) che in via di fatto fu realizzato da Giulio II. 

L'immagine a sx di chi osserva vorrebbe
raffigurare l'esterno dell'antica basilica di
S. Pietro. Quella a dx è una ricostruzione
dell'antica basilica di S. Pietro.

L'originaria basilica aveva l'impianto diviso in cinque navate, con la copertura a capriate lignee. Fu con questa prima immagine che Roma divenne centro del mondo cristiano, anche se progressivamente il suo ruolo politico, dal V secolo in poi, era andato tramontando essendo passato per il successivo millennio a Costantinopoli il ruolo di capitale dell'Impero Romano.

I cimiteri cristiani delle origini erano in realtà delle gallerie sotterranee dove seppellire i defunti in attesa della resurrezione dei morti. Si trattava di cimiteri chiamati catacombe.
Lungo le pareti dei cunicoli si aprivano i loculi, contrassegnati da simboli di fede, iscrizioni o immagini.
l'ancora, il vaso con l'acqua, la colomba con il ramo d'ulivo, la palma o la corona, alludevano alla speranza di refrigerio, pace, e alla ricompensa dopo la morte. Frequenti erano le pitture con scene che alludevano alla Salvezza: il Buon Pastore che salva le sue pecore, Daniele che si sottrae ai leoni, i tre fanciulli di Babilonia che escono vivi dalla fornace, Noè che sopravvive al diluvio.
Non mancavano la speranza della Resurrezione al modoi di Lazzaro, o di Cristo che restituisce òla vista ai ciechi.







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