lunedì 22 gennaio 2024

Giorno della memoria. Rievocazione di tutte le barbarie del Novecento


Il Consiglio d’Europa così tratteggia:

Olocausto” è il nome dato all’uccisione
 sistematica di
 sei milioni di ebrei da
 parte del regime nazista e 
dai suoi
 alleati durante la Seconda
guerra mondiale.
 Oltre agli ebrei,
altri gruppi sono stati perseguitati per

quella che veniva percepita come la
 loro inferiorità 
 raziale e biologica.
 Tra questi gruppi figuravano i Rom,

 le persone con disabilità, i prigionieri
di guerra sovietici e
 gli omosessuali.
 Altri, come i testimoni di Geova,
 i
 socialisti e i comunisti, furono presi
di mira per il loro 
credo religioso e
politico. “Olocausto” è 
un termine
greco che significa “sacrificio

consumato col fuoco”. Gli ebrei lo
 chiamano 
anche “shoah”.  
Per i nazisti, l’obiettivo

della cosiddetta “soluzione
finale” era eliminare

tutti gli ebrei d’Europa.
Sebbene la maggior parte

delle vittime perse la vita
in campi di concentramento

come Auschwitz-Birkenau,
molte persone morirono

per mano delle squadre della
morte mobili e 
altre in
 ghetti come quello di Varsavia.
* * *

GABRIELE NISSIM Storico
e scrittore, è il 
fondatore e il
presidente della Fondazione Gariwo:

 
— Nel Giorno della
Memoria si ricorda
il male estremo,
ma non le tappe intermedie che hanno
portato all’orrore, la genesi della Shoah.
Secondo un’immagine coniata
dalla filosofa Ágnes Heller, è
come un treno che passa da varie
stazioni. Prima si soffoca la democrazia,
poi s’introducono leggi discriminatorie,
quindi si disumanizzano le vittime
designate, le si chiudono nei ghetti,
infine si arriva alla Shoah. Quando
si visita Auschwitz e si vede da
vicino la macchina dello sterminio,
la condanna giunge istintiva.
Ma non si crea, a mio avviso,
una consapevolezza di come si è
arrivati a quel punto. È un grande vuoto
che bisogna colmare per svolgere
la necessaria opera di prevenzione, per
insegnare a tutti, in primo luogo
ai giovani, a riconoscere i semi
del male. Finora non lo si è fatto
abbastanza.-



Fra pochi giorni verrà ricordato il Giorno della Memoria della Shoah, fissato al 27 gennaio per celebrare la liberazione del lager di Auschwitz. L’evento ha significato solo in Italia in quanto solamente qui il Parlamento Italiano ha ritenuto di scegliere quella data.

E’ lo storico David Bidussa a sollevare seri dubbi sulla datazione dal momento che il Parlamento europeo, nel 2019, ha indicato come giornata celebrativa il 23 agosto, in ricordo del patto nazi-sovietico di spartizione della Polonia siglato nel 1939. 

La Shoah, questa parola, induce tutti a dover ragionare sul concetto di genocidio, che dal 1948 le Nazioni Unite hanno adottato con una risoluzione; e di genocidi e di stermini etnici di massa la Storia dell’umanità in precedenza ne ha conosciuti tanti, tantissimi. Sempre nel corso del  Novecento ad essere stato già’ gravemente sterminato in grande parte era stato il popolo armeno, ad opera dei turchi.

Fu al processo di Norimberga ad essere fissato il principio secondo cui chi compie crimini contro l’umanità non può giustificarsi dicendo di avere obbedito agli ordini di uno Stalin o di un Hitler di turno. 

 Il processo di purificazione morale di Norimberga è stato lungo: nei Paesi ex comunisti dell’Est è cominciato solo nel 1989, col crollo del comunismo, e procede tuttora tra alti e bassi. 

La determinazione di distruggere gli ebrei fu figlia, secondo alcuni storici, infatti del patto Molotov-Ribbentrop.  Pochi giorni dopo quell’accordo fra il russo Molotov e il nazista Ribbentrop,  la Germania invase la Polonia e avviò  da subito lo sterminio. Quel trattato fra le due potenze totalitarie e la Shoah, a posteriore mette in luce oltre alla follia nazista anche quella del regime sovietico, ereditata dall’impero zarista e quelli diffusi fino alla morte di Iosif Stalin, e anche oltre, che si estrinsecarono anche li’ nelle persecuzioni contro ebrei.

Il 23 agosto nei paesi dell’est è prevalentemente centrato sulle vittime, sui popoli che persero la libertà per via di quel patto nazi-comunista, Molotov-Ribbentrop e conserva pure valenza anticomunista arrivata dalla Russia, dalla  patria dei Gulag, piuttosto che più ampiamente valenza antifascista/antinazista arrivata soprattutto dalla Germania hitleriana e dall’Italia mussoliniana.

= = = ==

Nel 2019 il Parlamento Europeo ha votato una risoluzione con cui invita i paesi UE a celebrare il 23 agosto, data dell’accordo nazi-sovietico per la spartizione della Polonia nel 1939, come la giornata di commemorazione di tutte le vittime dei regimi totalitari.

In Italia dal 2000, nella Giornata del 27 Gennaio si fa memoria delle vittime nei campi di sterminio nazisti e in quella giornata vengono organizzate iniziative per ricordare le vittime delle deportazioni ebraiche e dei prigionieri-militari nei lager nazisti.

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