mercoledì 4 ottobre 2023

Un Personaggio

Luigi Ripamonti: Medico, specialista in chemioterapia. Responsabile di Corriere Salute e di Corriere.it/salute. Ha lavorato come ricercatore al Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano. Ha tenuto corsi di giornalismo scientifico all’Università di Milano (Scienze della comunicazione) ed è stato visiting lecturer in Health Communication alla George Mason University (Virginia) e alla Chapman University (California). 


Una base culturale

per la prevenzione


Si stima che in Italia ci siano

800mila persone in terapia a

seguito di un evento 

atero-sclerotico-cardiovascolare.

Non sorprende, dal momento che

le malattie del cuore e dei vasi

sono ritenute responsabili del 44

per cento di tutti i decessi nel 

nostro Paese. Se si riuniscisse ad

abbassare il numeri di questi eventi

si potrebbero risparmiare non 

soltanto molte vite e preservare

la loro qualità, scongiurando le

disabilità che ne possono conseguire,

ma si ridurrebbe anche una quota

enorme della spesa a carico del

Servizio Sanitario Nazionale. La

prevenzione, primaria e secondaria,

cioè prima o dopo avere avuto 

problemi di questo tipo, assume 

quindi un'importanza fondamentale.

Ma la prevenzione si nutre prima

di tutto d'informazione: non si può 

evitare, o contrastare, ciò che non

si conosce.

Nessun commento:

Posta un commento