Strategie feudali
Castello di Giuliana |
C’era da, preliminarmente mettere a cultura i terreni più prossimi all’attuale abitato (necessari per la sopravvivenza) concessi ad enfiteusi dalla locale signoria, e c’era conseguentemente da avviare la realizzazione del centro abitato, sia pure -per più decenni/secoli- nella essenzialità e modestia ricettiva, ma utile alla sopravvivenza.
Alcune testimonianze libresche dicono che piccoli gruppi di arbereshe, per qualche decennio, risiedettero alle pendici di Calatamauro, dove un qualche piccolo abitato preesistente dovette pur esserci; ma ormai, agli inizi del Cinquecento, la comunità poteva contare su non meno di un centinaio di nuclei familiari e volontà dei Cardona fu che, non alle pendici di Calatamauro sorgesse l’istituenda “Università” che, su loro sollecitudine ed interesse, sarebbe stata ufficializzata con regio provvedimento, bensì a valle dell’attuale Brjgnet, luogo opportuno per bloccare l’espansionismo feudale dell’influente, per non scrivere potente, Monastero di Santa Maria del Bosco.
Nessun commento:
Posta un commento