sabato 14 ottobre 2023

L’arte dell’Icona

 La bellezza ai nostri giorni, attraverso i media e le stesse opere d’arte, viene generalmente usata più per fini economico-commerciali (pubblicità) o per promozione di stili di vita presentati come confortevoli che per dare senso e motivazione al vivere umano. 

 Il bello lo troviamo infatti demandato alle tecniche pubblicitarie (marketing) come semplice ornamento di messaggi tesi ad invogliare al consumo piuttosto che come messaggio di lettura sui perché e sul come del vivere umano-comunitario. Talvolta, nel corso delle campagne elettorali, i militanti di una qualunque forza politica usano manifesti che attirano l’attenzione finalizzati ad indicare le falle del sistema sociale vigente per additare come il bello stia oltre il loro impegno etico, ossia nel nuovo modello sociale da loro proposto (p.e.    in passato .. il sole dell’avvenire).

 Il Cristianesimo ha da sempre valorizzato l’arte in funzione didascalica per trasmettere la “dottrina cristiana” e comunque ha sempre diffidato dall’avvalersi della bellezza per far passare la “dottrina”. La storia ricorda infatti le numerose vicende dell’iconoclasmo (= dottrina e azione di più contesti politici che nell'Impero Cristiano, nei sec. 8° e 9°, avversarono il culto religioso e l'uso delle immagini sacre, dando così origine a una serie di contrasti religiosi e politici e a violente lotte, che provocarono fra l'altro la distruzione di un notevole patrimonio di arte sacra risalente ai primi secoli cristiani).

 Nel corso di tante vicende storiche il Cristianesimo è approdato ad una sintesi che accoglie  l’arte didascalica in nome dell’etica e della fede, stante l’impossibilità (ineffabilità) circa la  presenza di Dio nel procedere della storia umana. La fede cristiana per un verso propende per la relazione con  l’ineffabile (l’inesprimibile) in un ….. mistero non riconducibile ad una idea e ancor meno ad un’opera d’uomo (l’icona), ma d’altro verso il Dio cristiano non si concretizza nel “silenzio”.   

 Nella relazione con l’uomo è proprio l’uomo a trasformarsi e ad esprimere l’indescrivibile presenza di Dio, ed è ancora l’uomo che ne canta la gloria: nell’esperienza di fede, la bellezza appare come rivelazione di Dio e svelamento della verità dell’uomo.

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Proveremo a meglio capire come nelle Icone, nell’oblio del nostro mondo occidentale, possano ancora trovare spazio i motivi di riflessione.

 

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