mercoledì 17 maggio 2023

Ambiente e Riflessione (10)

 Il nostro stile di vita ...

Il nostro violentare l'ambiente

*   *   *

E... l'uomo senza accorgerse sta 

distruggendo il pianeta

Secondo Massimiliano Pasqui, climatologo e ricercatore del Cnr,  in Romagna: «Superata in un giorno la media trentennale dell’intero mese di maggio. Due eventi in sequenza rari». «La siccità? I terreni perdono la capacità di assorbire: così si spiana la via agli allagamenti». «Per dare un’idea: negli ultimi due mesi da queste parti è caduta il doppio della pioggia che scende normalmente. Ma il punto grave è che le precipitazioni si sono concentrate in pochi giorni, appunto tra il 1 e il 4 maggio e dalla mezzanotte del 15».

“Stiamo viaggiando ad alta velocità
verso il disastro climatico: molte
città sott’acqua, ondate di calore senza
 precedenti, tempeste terrificanti,
carenza d’acqua, estinzione di milioni
di specie di animali e piante. Non è
fantasia né un’esagerazione, è quello
 che secondo la scienza risulterà dalle
 attuali politiche energetiche”
 
(Discorso di António Guterres,
segretario generale delle Nazioni Unite,
sul rapporto del 4 aprile 2022 del
 Gruppo intergovernativo sui cambiamenti
 climatici).




Su Cesena, tra le località che più stanno soffrendo, in 18 ore si sono abbattuti 70 millimetri di pioggia a fronte di una media che, nell’intero maggio, negli ultimi trent’anni è stata di 52millimetri. A Faenza, sommersa due volte in 15 giorni, siamo a 70 millimetri contro una media di 57. A Bologna e Ancona siamo lì: rispettivamente 50 e 40 millimetri contro i passati 66 e 55. Pasqui: «Questa seconda ondata piovosa si è abbattuta sulla Romagna, lambendo parte dell’Emilia e delle Marche, dopo che il territorio era ancora vulnerabile per le conseguenze della prima». I fiumi sono tornati a ingrossarsi quando che «gli alvei erano ancora al limite della capacità di assorbire le precipitazioni, senza contare in altura i danni dei movimenti franosi». Come mostrano anche i tanti video rimbalzati sui social, «solo una parte di quest’acqua sta finendo in falda, il resto tracima, ruscella via» sommergendo campagne e città. Secondo il climatologo, se già il primo uppercut che ha centrato queste province era un «fenomeno estremo da considerare raro» la replica del secondo «è un evento in sequenza ancora più raro: vedremo come poterlo classificare. 

La conclusione è che «siamo su un crinale: da una parte ci voleva l’acqua, però ne è arrivata troppa: quando si va a fare il bilancio, tutto pende largamente dalla parte negativa».


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Nel 1966 -quando i problemi ecologici erano molto meno considerati rispetto ai nostri giorni-  l'economista Kenneth E. Boulding (1910-1993), scrisse un articolo "The Economics of the Coming Speaceship Earth" (L'economia della navicella spaziale) nella quale ricorrendo ad una metafora evidenziava la necessità di un cambiamento di rotta nel rapporto dell'uomo con la natura. Proponeva di passare dall'economia del cowboy, caratterizzata  da una mentalità di conquista  costante del territorio al fine di disporre di più risorse possibili, all'economia dell'astronauta, secondo la quale il successo  non consiste nell'utilizzare sempre più risorse, ma nel mantenersi in buona salute fisica  e mentale, utilizzando meno risorse e producendo meno rifiuti. La natura, scriveva, non va considerata come un pozzo senza fondo di assorbimento  non problematico dei rifiuti.

 L'attività umana sta provocando un impatto sulla Terra tale da indurre molti scienziati a parlare di una nuova era  geologica: l'Antropocene. E non si tratta solo di un cambiamento climatico, ma anche degli effetti  dell'utilizzo massiccio  di materiali: cemento, plastica, fertilizzanti chimici, pesticidi ecc.

 Le ere geologiche si misurano nell'ordine di migliaia di anni, ma quelli dell'Antropocene si caratterizzano per la rapidità dei cambiamenti in corso, soprattutto a partire dal XX secolo. Ciò che sta combinando l'uomo dei nostri giorni (le tracce che lascia) saranno leggibili, assicurano gli studiosi di varie discipline, per milioni di anni.

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