giovedì 2 febbraio 2023

Uomini e Storia. Pavel Florenskij (2)

 


Condannato da tre funzionari dell’NKDV
(Commissariato del popolo per gli Affari interni
 dell’Unione Sovietica) con la falsa
accusa di propaganda trockista
controrivoluzionaria, il teologo,
presbitero russo della Chiesa ortodossa,
fisico, matematico, filosofo, elettrotecnico
e poeta Pavel Aleksandrovič Florenskij
venne ucciso l’8 dicembre 1937 con un
colpo di arma da fuoco alla nuca.


 Unanime, in ogni parte del mondo, è la convinzione che Pavel Frorenskij sia stato senza dubbio alcuno uno dei più grandi geni (un Leonardo da Vinci) del XX secolo). Alla profondità teologica e filosofica ebbe congiunta l'eccezionale intelligenza di scienziato e una consapevolezza di tutte le correnti culturali ed artistiche del primo Novecento. Quest'uomo, questa miniera di sapere, fece paura al "cieco e brutale potere" sovietico che non seppe cancellarlo se non nella violenta e brutale reclusione dei campi di lavoro forzati sovietici.

  Nel proporci di presentare, quasi giornalmente, una pagina dedicata a questa figura, a questo genio, che nella sua pacifica tranquillità ha fatto paura ad uno dei peggiori e crudeli dittatori del Novecento, Giuseppe Stalin, iniziamo proponendovi una frase che fa da copertina ad un libro su di lui curato da Avril Pyman, una studiosa inglese.

 "Eccovi una cosa che non posso non scrivere:

abituatevi, educate voi stessi a fare tutto ciò che fate

perfettamente, con cura, precisione; che il vostro agire

non abbia mai niente di impreciso, non fate niente senza

provarvi gusto, in modo grossolano. Ricordatevi

che nell'approssimazione si può perdere tutta la vita,

mentre al contrario, nel compiere con precisione

e al ritmo giusto anche le cose e le questioni

di secondaria importanza, si possono scoprire molti

aspetti che in seguito potranno essere per voi fonte

profondissima di un nuovo atto creativo (...). Il pensiero

è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di sé.

Essere precisi e chiari nei propri pensieri è il pegno 

della libertà spirituale e della gioia del pensiero".

Pavel Florenskij

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