giovedì 2 febbraio 2023

Capita


  Cosa riportano i giornali (dal punto di vista ucraino) 

perché cessi la guerra?

1) Nucleare

Si parte con la sicurezza nucleare, in particolare con la protezione della centrale atomica di Zaporizhzhia, pericolosamente sfiorata dai combattimenti. Qui è già in campo il presidente francese Emmanuel Macron che da mesi sta premendo sul Cremlino perché si crei una specie di isola demilitarizzata intorno all’impianto nucleare più grande d’Europa.

2) Cereali

«Sicurezza alimentare, compresa la protezione delle esportazioni di grano nelle nazioni più povere». È il capitolo delegato a Recep Tayyip Erdogan. Il presidente turco, in tandem con Guterres, il 22 luglio 2022 è riuscito a chiudere l’unico accordo con la Russia, sbloccando le forniture di grano. Secondo gli ultimi dati, l’intesa ha consentito di spedire circa 18 milioni di tonnellate, in cereali, vale a dire il 75% dello stock accumulato nei magazzini a causa della guerra.

3) Energia

Scrivono gli ucraini: «Garantire la sicurezza energetica, applicando restrizioni sul prezzo degli idrocarburi russi». I Paesi europei hanno concordato, con molta fatica, un tetto ai prezzi del petrolio e del gas. Ma India e Cina, altri due grandi clienti di Mosca, continuano a muoversi in autonomia. Altri Paesi ne seguiranno l’esempio. In caso di voto nell’Assemblea Onu, questo sarebbe uno dei passaggi più divisivi.

4) Prigionieri

Potrebbe esserci più condivisione sul quarto tema: «Liberazione di tutti i prigionieri di guerra e i deportati, compresi i bambini trasferiti in Russia». Alcune operazioni sono già state portate a termine. L’ultima l’8 gennaio scorso, con lo scambio alla pari di 50 soldati catturati da una parte e dall’altra.

5) Integrità territoriale

Da qui in avanti le cose si complicano parecchio. Zelensky prevede «La restaurazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, sulla base dei principi fissati dalla Carte delle Nazioni Unite». Che cosa significa? Il leader ucraino vuole riconquistare tutto il Donbass e anche la Crimea, annessa illegalmente dalla Russia nel 2014. È un proposito legittimo. Ma è anche realistico? I governi occidentali, a cominciare da quello americano, continuano a svicolare su quello che potrebbe essere il tornante decisivo della guerra.


6) Ritiro dei soldati

Più o meno lo stesso discorso vale per il gradino numero 6: «Ritiro delle truppe russe e ripristino dei confini dell’Ucraina». Di nuovo: con o senza la Crimea? Con quanta parte del Donbass?

7) Crimini di guerra

Numero 7: «Istituzione di un tribunale speciale per perseguire i crimini di guerra commessi dai russi». Si sta ancora discutendo quale istituzione debba occuparsene. In teoria toccherebbe alla Corte penale internazionale dell’Aja. Ma la Russia, come per altro gli Stati Uniti e la stessa Ucraina, non ne riconoscono la giurisdizione. E allora? Alla fine dello scorso novembre, la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, aveva suggerito di formare «un tribunale speciale sostenuto dall’Onu». Ma il confronto è solo agli inizi.

8) Ambiente

Un’altra clausola per il futuro: «Prevenzione dell’ecocidio e protezione dell’ambiente, con attenzione al ripristino degli acquedotti e dei depuratori». Di fatto è parte del programma di ricostruzione dell’Ucraina. Alcune aziende, soprattutto americane e tedesche, stanno già studiando i progetti. Ma  per quando ?.

9) Equilibri mondiali

L’Ucraina chiede un meccanismo di prevenzione dei conflitti, costruendo «un’architettura di sicurezza in Europa che includa garanzie per l’Ucraina». Prematuro, osservano i diplomatici dei Paesi alleati, sollevare ora la questione di assetti futuri.

10) Dichiarazione di pace

Si chiude con la richiesta di «un documento firmato da tutte le parti in causa che certifichi la fine della guerra». Sarebbe la naturale conclusione di un percorso difficile e che, in realtà, non è neanche cominciato.

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