IL MONDO ALL'ALBA DELL'UMANITA' pag. 6
Eden pare voglia significare "steppa" |
Quanto semplicemente accennato finora non può essere considerato che un tempo, un periodo, turbolento segnato da semidei, eroi e mortali che condussero la Terra alla corruzione. "La malvagità degli uomini era grande sulla terra" (Genesi 6,5).
Via via che dalla preistoria si passerà alla Storia, le vicende cominceranno ad essere lette (interpretate) con logica più leggibile e comprensibile.
I Tempi scientifici:
Circa 500.000 a.C Circa 100.000 a.C. Circa 12.000 a.C. Circa 7.000 a.C. Circa 6500 a.C.
Homo erectus Homo erectus Termina l'ultima Ha inizio il Data legendaria
compare in Africa compare in Europa era glaciale Neolitico o età fondazione di Ur
Africa e Asia. nuova della pietra
Segue)
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Il credente cristiano:
OLIVER CLEMENT
dal testo "I volti dello Spirito"
Lo Spirito è inafferrabile, non ha né nome né volto, non si sà "di dove viene e dove va" ma "ne senti la voce" Gv 3,8): senza il vento, l'albero o il mare non innalzerebbero il loro canto. Lo Spirito tende a confondersi con l'interiorità più intima, più personale dell'uomo, come con il mistero di Dio, poiché "Dio è Spirito" (Gv 4,24). Orbene, dicevano i padri, se Dio si è incarnato, è perchè l'uomo possa ricevere lo Spirito. Il fine dell'incarnazione, della croce, della resurrezione e dell'esaltazione di Gesù è la pentecoste; in Cristo, la chiesa è "chiesa dello Spirito santo".
Nella Bibbia, lo Spirito di Dio è il Soffio vivificante, che era già all'opera durante la creazione, "covando" maternamente come un uccello le acque primordiali (cf. Gen 1,2), in una sorta di pentecoste cosmica. Egli infonde nell'uomo la vocazione a essere "immagine di Dio" (Gen 1,17). In ebraico, il termine ruach è sia femminile che maschile. Vi è quindi una sorta di complicità tra l'economia dello Spirito e la femminilità.
Lo Spirito "ha parlato attraverso i profeti" (Ef 3,5), unto i re, ispirato i sacerdoti. Gesù, re, sacerdote e profeta, si presenta come il "consacrato" dello Spirito: "Lo Spirito del Signore è sopra di me" (Lc 4,18). Lo Spirito rende possibile l'incarnazione, è unzione messianica di Gesù e incessantemente riposa in lui, è la sua forza, la sua fede. E' nello Spirito che Gesù trasale di gioia (cf. Lc 10,21). E' in lui che il Padre ama Gesù e che Gesù ama il Padre, come mostrano le grandi epifanie trinitarie del battesimo nel Giordano e della Trasfigurazione sul Tabor. Nell'evangelo secondo Giovanni, nei discorsi d'addio, Gesù completa la rivelazione della missione dello Spirito: "un altro Paraclito" (Gv 14,6) -un avvocato, un consolatore che protegge e vivifica, questo farà sì che gli uomini interiorizzino la presenza di Cristo e comunicherà loro l'amore trinitario.
Di fatto, dopo che lo Spirito ha vegliato su Gesù morto, l'ha resuscitato e glorificato; il corpo "pneumatico" di Cristo -non smaterializzato ma pienamente vivificato (e vivificante), pienamente liberato (e liberante) dalle modalità del tempo e dello spazio, che sono fonte di separazione -diventa corpo ecclesiale, luogo sacramentale nel quale lo Spirito può spirare in tutta la sua forza. Ed è la pentecoste: vento e fuoco, manifestazione personale in pienezza dello Spirito, inaugurata in un momento ben preciso della storia, ma da allora divenuta continua nella preparazione, nella lenta maturazione della parusia.
In Dio, nell'Uni-Trinità, lo Spirito è quel misterioso "Terzo" nel quale la dualità del Padre e del Figlio è superata non con un'assimilazione indifferenziata, bensì attraverso la totale diversità personale nella complessiva "sovraunità", cioè attraverso il compimento dell'amore. Lo Spirito è "il Regno del Padre e l'Unzione del Figlio": è quanto suggerisce questo passo dell'ufficio di Pentecoste, nella liturgia bizantina:
Venite, popoli,
adoriamo la Divinità trisipostatica:
il Figlio nel Padre, insieme al santo Spirito.
Il Padre infatti
ha intemporalmente generato il Figlio,
coeterno e con lui regnante,
e lo Spirito santo era nel Padre,
glorificato insieme al Figlio,
una sola potenmza,
una sola sostanza,
una sola diovinità,
che noi tutti adoriamo dicendo:
Dio Santo,
che tutto hai creato mediante il Figlio,
con la sinergia del santo Spirito;
Santo Forte,
per il quale abbiamo conosciuto il Padre
e per il quale lo Spirito santo
è venuto nel mondo;
Santo immortale, Spirito paraclito,
che dal Padre procedi e nel Figlio riposi.
Trinità santa, gloria a te.
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