lunedì 30 gennaio 2023

Curiosità nel e dal mondo

 In attesa dell'Unità d'Italia (3)

Secondo la lettura che gli economisti e conseguentemente la Stampa fanno sul permanere -ad oltre 150 anni dall'Unità del Paese- indietro (e persino con frequenti balzi all'indietro) del Mezzogiorno, una delle criticità di primo grado sta sul fronte della scuola e delle conoscenze. 

 Scrive l’Istat: «Il livello d’istruzione nel Mezzogiorno conferma una grave arretratezza: migliora nelle giovani generazioni, ma lo svantaggio è ancora molto ampio». Nel 2020, un terzo (32,8%) dei meridionali in età 25-49 anni (24,5% nel Centro-Nord) ha concluso al più la terza media; il 22,6% (27,6% nel Centro-Nord) ha un titolo terziario.

 Le competenze degli studenti del Sud risultano più basse in tutte le discipline con un gap che si allarga nei diversi gradi d’istruzione. «Nel 2021-22 il 42,7% degli studenti meridionali di V superiore presenta competenze “molto deboli” in matematica (28,3% in Italia; 15% nel Nord-Est) e solo il 6,7% si colloca a un livello “molto buono” (14,9% in Italia; 22,6% nel Nord-Est)».

 La digitalizzazione incompleta. 

 Posto che nel 2000 dichiarava di avere accesso alla rete dalla propria abitazione solo il 15,4% delle famiglie (nel Mezzogiorno 11,1%), negli ultimi 20 anni il quadro indica: 2010 oltre la metà delle famiglie italiane (52,4%) aveva accesso alla rete e nel 2020 circa 8 su 10 (79%).  Ai nostri giorni al Sud il 60% circa dei residenti «ha opportunità ridotte di accesso alla Banda ultra-larga, e circa 1 su 5 (17,3%) vive in contesti molto distanti da questo standard (4,2% nel Centro-Nord)».


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