martedì 20 dicembre 2022

Piccola, grande Riflessione

La Rivoluzione agricola

Per due milioni e mezzo di anni gli umani si sono nutriti raccogliendo piante e cacciando animali che vivevano e crescevamo senza il loro intervento. Homo erecyus, Homo ergaster, e i Neanderthal coglievano fichi servatici e davano la caccia alle pecore selvatiche senza stare a pensare dove mettevano le radici gli alberi di fico, in quali prati brucasse il gregge, quale caprone inseminasse la capra. Homo sapiens si propagò dall'Africa orientale al Medio Oriente, all'Europa, all'Asia e infine all'Australia e all'America -ma dovunque migrasse, continuò a vivere raccogliendo le piante che trovava in natura e cacciando gli animali selvatici. Perché mai fare altro, quando il tuo modo di vivere ti nutre abbondantemente e sostiene un ricco mondo di strutture sociali, di credenze religiose e di dinamiche politiche?

 Tutto questo cambiò circa 10.000 anni fa, quando i Sapiens cominciarono a dedicare quasi tutto il loro tempo e le loro energie a manipolare l'esistenza di poche specie di animali e di piante. Dall'alba al tramonto cominciarono a piantare semi, a dare acqua alle piante, a strappare erbacce dal terreno e a portare le pecore in buoni pascoli. Questo lavoro, pensavano, avrebbe fornito loro più frutti, più frumento, più carne. Fu una rivoluzione nel modo di vivere degli umani: la Rivoluzione agricola.

Yuval Noah Harari

Storico, accademico e saggista

Nt. 24.02.1976


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