mercoledì 2 novembre 2022

La strada della democrazia. E' importante che tutto avvenga in trasparenza

 Non esiste politico che non concordi nei programmi di

prevenzione contro la corruzione, eppure la corruzione esplode proprio

dove i politici -e i loro collaboratori- operano e regnano: nella Pubblica Amministrazione

=      =      =      =      =Leggi il precedente testo sull'argomento, pigiando     Q u i


Sulla scorta di alcuni appunti, raccolti nel tempo, stiamo provando a tracciare quale è stata la natura e la lealtà degli uomini che in passato si sono dedicati alla Politica e/o comunque alla cosa pubblica.

La corruzione si manifesta in seno
alla pubblica amministrazione,
sia livello politico- istituzionale,
sia a livello economico
.
Essa può verificarsi in tutti i casi in
cui ad una persona è stata affidata
 una mansione pubblica da un'altra persona
 o da un'istituzione appartenente allo
Stato
.




La Divina Commedia scritta nel XIV secolo, si occupò nella prima cantica dell'Inferno della corruzione. Dante nella cantica dell'Inferno offrì ampio spazio ai corrotti della Storia e pure a quelli del suo tempo. Nel De Monarchia  (1312) insistette -ancora- abbastanza sulla corruzione della "Curia" (= la magistratura del suo tempo che aveva mansioni di vigilanza e sorveglianza).

E comunque, pure Dante, che fece parte del Consiglio dei Cento (L'Assemblea cittadina di Firenze), fu condannato all'esilio con l'accusa di baratteria (= il reato tipico dei pubblici ufficiali che si lasciavano corrompere da privati a danno della signoria o del Comune), per avere ricevuto del denaro al fine di favorire l'elezione dei nuovi "priori" rilasciando disposizioni e licenze non dovute.

L'umanista inglese Tommaso Moro (1478 - 1535) ebbe a scrivere "se l'onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli". Nello stesso periodo Machiavelli (1469 - 1527), pure egli fiorentino come Dante,  stese le regole per chi volesse dedicarsi alla cosa pubblica. Sosteneva che:  "delli uomini si può dire questo generalmente: che sieno ingrati, volubili, simulatori e dissimulatori, fuggitori de' pericoli, cupidi di guadagno (...perché) l'amore è tenuto da un vinculo di obbligo, il quale, per essere li uomini tristi, da ogni occasione di propria utilità è rotto".

(Segue)

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