PNRR. L'ennesima occasione perduta?
E' polemica di questi giorni: i tempi del Pnrr sono stati rispettati? l’Unione europea ci darà altri finanziamenti ?
Il vero problema, stimano tanti esperti e tante riviste specialistiche, è che a fine 2022 l'Italia avrà speso, nella migliore delle ipotesi, solo quindici milioni. Ed ancora, il vero problema italiano, non è l'Europa, bensì la burocrazia e pure il modo di pensare mediterraneo di gran parte di noi italiani.
Da anni, ben prima della pandemia e del Recovery Plan, l'Italia non è mai riuscita a spendere i fondi europei. Soprattutto nel Meridione.
L'Europa finanzia progetti, infrastrutture, cantieri, idee realizzabili. Non finanzia gli sperperi su cui noi meridionali sappiamo navigare: convegni e sussidi, teorie astruse e pensioni di invalidità a giustificazione di tutto.
La vera palla al piede del Meridione sono -ancora- la carenza di tecnici preparati e la carenza di regole semplici e trasparenti. Manca da noi la cultura del lavoro e lo spirito imprenditoriale diffuso.
Nel nostro Meridione domina la burocrazia e gli osservatori, che siano stranieri o del nord del Paese, notano che, qui, nel Meridione domina la cultura del «tutto gratis». Ed invece nulla è gratis, tutto è frutto dell'impegno di qualcuno. Ad ogni cosa gratis corrisponde il lavoro ed il costo di altri "cittadini". Quando si riceve qualcosa, c’è sempre qualcuno che paga; di solito, tutto grava sui contribuenti onesti. Ma questo nel Sud è difficile farlo capire ai politici ed a tantissimi loro seguaci.
Non sappiamo inoltre quanto sia vero e diffuso quel cliché che ormai è stato appicciccato ai siciliani ed ai campani, soprattutti: "perché devo lavorare, se ho diritto a un reddito per il fatto stesso che esisto?". Si tratta sicuramente di forzatura; ma qualcosa in giro si intravede.
Non è improbabile, che nel Meridione, il Pnrr si avvi a diventare l’ennesima occasione perduta. Però la colpa vera resta quella della "assoluta" carenza di una classe politica.
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