martedì 11 ottobre 2022

Entella da scoprire. Di cosa si occupa l'Archeologia ?(17)

 Primi inizi di umanizzazione in Europa:

sul presupposto della "caccia" nascono le prime aggregazioni umane

Il Paleolitico è il periodo della preistoria in cui si sviluppò lo stadio più antico della storia dell’Uomo, iniziata in Africa circa 2,5 milioni di anni fa dall’Uomo habilis (inventore dei primi utensili di pietra) e continuata dai suoi discendenti fino a 30mila anni fà, nelle varie parti della terra.

L’età della pietra inizia quindi con la produzione dei primi utensili in pietra (in Australia e in Polinesia) e finisce con la nascita della tecnica di lavorazione del metallo da parte degli europei, in tempi più vicini a noi.

Un grande passo in avanti viene compiuto dall'Umanità nel "Paleolitico" inferiore, in Europa. Una testimonianza rilevante è visibile a Schoningen (città di 12.428 abitanti della Bassa Sassonia, in Germania)  oltre che in altre numerose località. Lo studio dettagliato di resti animali consente di dimostrare che "homo abilis"  si nutriva di carne e del midollo e si dedicava alla predazione (= una determinata specie di animali  evidenzia l'alimentazione di un' altra specie).

Varie sono le aree, in Italia, che evidenziano siti di macellazione risalenti al "Paleolitico" con abbondanti materiali litici (pietra) ed ossei, compresi resti umani frammentati, in genere rinvenuti all'interno di cavità, grotte. In questi siti abbondano mandibole e ossa lunghe di erbivori, fratturate per estrarre il midollo e con incisioni, lasciate dagli strumenti litici che tagliavano tendini e carne.

Non erano solamente gli umani a dedicarsi alla caccia di mammiferi. Sia i babbuini  che gli scimpanzé sono tuttora, ai nostri giorni, predatori; ma si dedicano alla caccia solo occasionalmente e l'apporto di calorie in loro è un fatto molto occasionale.

L'archeologia ci fa sapere, attraverso le analisi che vengono eseguite sui resti recuperati, che il dedicarsi alla caccia costituiva  una faccenda dei soli ominidi maschi, e dei maschi adulti. La caccia era un ripiego della scarsità del cibo di origine vegetale. Essa costituì una forma, la prima forma di socialità tra i maschi che vi partecipavano e che poi a conclusione dell'impresa condividevano il senso di appartenenza al gruppo. E' proprio col sorgere della "caccia", quindi, che in quei lontani periodi del Paleolitico, iniziano a costituirsi le prime aggregazioni "sociali". E' l'inizio del cammino che vede gli ominidi avviarsi a diventare "uomini".

Alla caccia va attribuito il merito di avere avviato il sorgere del "bagaglio culturale" che consentì poi il sorgere delle prime aggregazioni umane. E' significativo cogliere che a far nascere i primi gruppi sociali non bastava possedere "capacità tecniche" (uccisione della preda, tagliare la pelle e le carni mediante i manufatti litici, ossia gli  oggetti di pietra realizzati dall'uomo, a partire da ciottoli intenzionalmente modificati), ma era necessario stabilire -concordare- la ridistribuzione delle carni fra i partecipanti. Stabilire le regole per l'accesso ad una quantità di cibo significò -appunto- il sorgere delle prime forme di "società" umanoide. Fu allora, in quelle lontane migliaia di secoli che l'uomo comincia a sancire che anche chi non partecipava alla "caccia" delle prede, perchè debole, malato, vecchio aveva diritto ad una parte della preda. Questo processo non sempre si è potuto cogliere nelle specie animali, almeno nella maggior parte delle specie.

Il passaggio degli ominidi verso questo tipo di comportamento sociale, gli studiosi, lo ritrovano, lo scoprono, come dicevamo sopra nel sito di Schoningen. La mole delle prede cacciate sugerisce, fra altre considerazioni scientifiche, che lo scopo di cacciare anilali di grossa mole, più pericolosi e più difficili da dominare, dipendeva dall'esigenza di approvigionare (mantenere) un numero superiore a quello dei soli "cacciatori", che era ovviamente numericamente ristretto ai più abili.

La caccia era, specie in inverno alle latitudini europee, l'unica via di sopravvivenza per sopperire alle aumentate necessità comunitarie alle latitudini europee (con inverni rigidi, gravidanze delle donne, ed invalidi da non abbandorare, come invece facevano tutte le specie animali). Non era ancora tempo -allora- di scoprire la bontà dell'agricoltura. Ed è in quel "Paleolitico" che la specie umana comincia a distinguersi dal resto del mondo "animale"; inizia il periodo di "specializzazione" all'interno dei gruppi degli umanoidi, a cominciare dalla differenziazione dei ruoli fra uomini e donne. Circostanza che non trova confronto negli altri primati.

La specializzazione dei ruoli avvia il processo di "solidarietà"  tra i membri del gruppo, che passerà a divenire "comunità". Gli studiosi individuano il processo di cui abbiamo riportato brevi cenni -per quanto attiene l'Europa-  in un lungo lasso di tempo, da un milione a 600mila anni fa. Sarebbe quello il periodo entro cui con quell'iniziale bagaglio "sociale" e di primordiale bagaglio di "tecnica" nella caccia iniziano a sorgere i primi minimi aggregati unani in siti mai prossimi fra loro ma distribuiti in immensi territori europei.

(Segue)

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