mercoledì 5 ottobre 2022

Appunti di uno studente

Cosa dicono a Scuola della Mafia Siciliana? 

 La mafia nelle discussioni di Scuola non è più all'ordine del giorno. Però delle prepotenze e delle arroganze di chi possiede un minimo di potere si continua a parlarne. Oggi più che violenza bruta nelle realtà siciliane vige arroganza e privilegi rispetto a chi dovrebbe godere di "diritti".

Quanto alla Mafia, a casa dai familiari e dai non molti professori impegnati, so che essa è stata e continua ad essere una organizzazione criminale di gente violenta e frequentemente ignorante rispetto al vivere civile.  E' sorta in Sicilia nel 19° secolo, non molto precedentemente all'Unità d'Italia. E' retta e prospera grazie alla legge dell’omertà dei tanti ed è strutturata gerarchicamente.

 Essa, come fenomeno criminale, è stata e -sia pure con comportamenti e metodi meno bruschi dei decenni passati- continua ad essere tipica della parte centro occidentale della Sicilia. Qui una forma odiosa per tutti, ma che è radicata, è il "clientelismo". Il diritto del cittadino, diventa in questa area di Sicilia, "un favore" che prima o dopo dovrà essere ricambiato: magari col voto elettorale, con un regalo, con una vita di continua gratitudine.

 Nell'area della Sicilia Occidentale la nuova e più tranquilla immagine della Mafia è da taluni colta nel radicamento -nella cultura locale- della necessaria connessione della gente -quella meno scolarizzata- con il potere politico.

 Quanto alla Storia sappiamo:

 () Il termine “Mafia”, è comparso nell'uso della Sicilia nel 1863 in una commedia dialettale, e venne inizialmente utilizzato per individuare l’organizzazione criminale a stampo mafioso, allora individuata come “Cosa Nostra”. Quell'organizzazione rivestì ruoli quasi di prima grandezza nelle vicende politiche siciliane: fino a ieri. 

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