domenica 4 settembre 2022

La strada della democrazia. E' importante che tutto avvenga in trasparenza

Avviamoci tutti verso la strada della 

democrazia e della libertà

 A chi scorre i nominativi degli attuali personaggi dei partiti, di tutti i partiti, e possiede qualche decina di anni di età in avanti, non possono non venire in mente ricordi. 

 E' avvenuto -già da tempo (inizio anni '90)- il crollo dei partiti che avevano retto (bene e male, contemporaneamente) il Paese per un cinquantennio e contemporaneamente abbiamo colto che le loro culture politiche si sono polverizzate; polverizzate nel senso che uomini allora classificati moderati (per intenderci i vari Prodi, Letta etc.) sono diventati personaggi della Sinistra.

 Sono scomparse molte vecchie identità con il loro pesante bagaglio di sigle, riti, abitudini, anche se piccolissime formazioni dell'estrema sinistra, orgogliosamente, conservano tuttora principi ideologici,  come ha mostrato un ancora comunista che in questi giorni ha dichiarato di avere brindato per la morte di Gorbaciov, l'ultimo leader dell'Unione Sovietica, che invece aveva da tempo preso atto del fallimento di quella ideologia.

 Sono emersi in questi ultimi anni nuove denominazioni di partiti e di leader che ricordavamo -qualche decennio fa- stavano a destra e adesso li ritroviamo passati a sinistra. Una simile situazione spinge, fermo restando la buona fede di chiunque, a riflettere se per "Sinistra" si intende ancora quanto si intendeva allora e si continua ad intendere ancora nel resto dell'Europa  ...o qualcos'altro.

 Nostra convinzione è che sia ampiamente diffuso nel nostro Paese il vuoto politico, figlio di quel vuoto-shock culturale intervenuto col crollo della Prima Repubblica. Risultato paradossale è che dal punto di vista sistemico ci muoviamo su uno schema bipolare (o forse pluripolare?), ma dal punto di vista culturale siamo rimasti sostanzialmente al paesaggio precedente, con l'aggravante di trovare gente strutturalmente di destra in formazioni dichiarate di sinistra.

 Dobbiamo aggiungere in questa riflessione che verosimilmente siamo tutti (almeno chi possiede memoria lunga) ex e/o post (post democristiani, post comunisti, post socialisti, post (?) fascisti, post repubblicani etc.). I contenitori politici di oggi non possiedono, nonostante gli sforzi e le apparenze, nuove nitide e stabili identità collettive. Ciò capita perchè nessuno ha provato ad avviare una vera ricostruzione culturale preferendo, anche in politica,il modo di vedere pragmatico. Abbiamo addirittura potuto assistere in questi anni all'alleanza del PD con i populisti; i populisti di Conte che provenivano mesi prima dall'alleanza con la Lega di Salvini. Non solo! I due leaders del M5S erano stati tempo prima a Parigi per solidarizzare con i gilet gialli che, in un paese democratico quale è la Francia, si dedicavano in quel momento storico ad incendiare automobili di proprieta' di semplici cittadini. La Francia ovviamente ritirò per qualche tempo il suo ambasciatore da Roma.

 Continueremo a riflettere e a cogliere ciò che cozza fra le identità della Storia e le correnti politiche messe in scena  nell'attualita' e che dovessero sembrarci non lineari.

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