venerdì 22 luglio 2022

L'uomo e la pace. Perché persiste nelle relazioni fra stati ancora la legge della giungla?

 Gli esseri umani nati dopo la seconda guerra mondiale, almeno in Occidente, ci eravamo quasi convinti che le guerre fossero eventi destinati a scomparire. Dobbiamo tuttavia riconoscere che storicamente l'umanità ha invece ritenuto le guerre come "eventi scontati", ovvii. I libri di Storia hanno considerato -di contro- la Pace come "parentesi" fra una guerra e l'altra.

Oggi esistono organismi internazionali la cui finalità è quella di prevenire le guerre e di far incontrare i potenziali "nemici" per provare a risolvere le "questioni". In un passato lontano le relazione fra gli stati, fra i "gruppi" umani, erano regolati  dalla "legge della giungla".

Pensando a quanto accade in Ucraina ai nostri giorni, ci viene da immaginare che lo Stato invasore, la Russia di Putin, quando con i suoi uomini che stanno alla guida del Paese, pianifica il futuro della nazione, non esclude mai l'evento "guerra". E probabilmente, se non sicuramente, nessuno stato del mondo, esclude -ancora oggi- l'evento "guerra".

L'uomo, l'essere umano in cui ci identifichiamo, sin dall'età della pietra ed in ogni angolo della terra in cui si è trovato, non ha mai escluso di venire a conflitto col vicino di casa o con la comunità che sta oltre il corso d'acqua. Massacrare gente ed espandersi su territori altrui dalla preistoria ad oggi non è mai stato escluso dal modo di pensare dell'uomo.

Nel corso della seconda guerra mondiale e subito dopo di essa si è molto dibattuto e messa in discussione questa propensione dell'uomo. Le guerre si sono -in una certa misura- rarefatte ma non sono mai scomparse. Su un giornale è dato leggere che nel 2012 nell'intero pianeta sono morti 56milioni di persone: 620.000 vittime della violenza umana (le guerre ne hanno massacrato 120mila) di cui 500mila vittime del crimine. 800mila sono state le persone che si sono suicidate e 1,5milioni le persone morte a causa del diabete. Sembrerebbe di poter sostenere che ne uccide più lo zucchero che la polvere da sparo.

Giornali, politici, religiosi e semplici cittadini sono convinti che la guerra sia nel terzo millennio inconcepibile, eppure ... ... una grande potenza come la Russia osa giocare alla guerra.

La guerra è ritenuta inconcepibile "logicamente" in quanto i depositi degli stati, degli stati più rilevanti, sono pieni di armi nucleari. Armi che possono distruggere non solamente potenziali nemici ma gli stessi cittadini sul cui territorio sono depositate quelle testate nucleari. 

La guerra viene, dicono i giornali, ritenuta inconcepibile soprattutto fra le stesse superpotenze nucleari, perché si tratterebbe -anche- di suicidio collettivo dell'intera umanità.

Ed allora! perché la Russia porta la guerra sul continente europeo? Solamente perchè l'Ucraina è priva dell'arma atomica?

(Segue)

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