Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta
dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)
6. L'oikonomia divina
Con la creazione dell'uomo, l'opera creatrice della Santa Trinità raggiunge il suo culmine. Dio fa l'uomo a sua stessa immagine e somiglianza (Gen 1,26) ed entra con lui in un dialogo personale, facendolo oggetto del suo amore privilegiato rispetto a tutto il resto del creato, sul quale l'uomo è chiamato ad esercitare la sovranità che Dio stesso gli delega. All'interno del creato l'uomo diventa così il vero e proprio "tempio" in cui Dio, ha scelto di abitare e di manifestarsi. Ma con il peccato l'uomo interrompe volontariamente la comunione alla quale Dio, creandolo, lo ha destinato. La fedeltà di Dio, però, la sua 'giustizia' -cioè la sua volontà di salvezza- non viene meno: l'uomo può essere , ed è, infedele al rapporto con Dio; Dio invece rimane fedele e non abbandona l'uomo. Egli "vuole che tutti gli uomini siano salvati" (1 Tim 2,4) . La storia di questa salvezza è l'oikonomia di Dio nei confronti dell'umanità. La salvezza è operata da Dio in Cristo; nel Signore Gesù fatto uomo, morto e risorto per noi, "è stato abbattuto il muro che si frapponeva , annullando nella sua carne l'inimicizia (Ef. 2,14). Il Redentore convalida e salva tutta la condizione umana, compresa la morte, che è distrutta per sempre dalla resurrezione del Signore (cfr. 1 Cor 15, 54-55).
Il frutto ultimo della salvezza, operata in Cristo è il dono dello Spirito Santo, che è colui che anima il Corpo del Signore, la Chiesa; l'assimilazione di questo dono è il fine della vita cristiana.
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