Vivere e pensare "tra" i tempi, "già" dimorando nello spazio sempre nuovo dell'Eterno. Se la fede cristiana è una sfida all'intelligenza e alla libertà della persona umana, oltre ad essere o proprio perché grazia ad essa gratuitamente elargita, ciò accade e si disvela nel fatto che la fede è in radice memoria profetica del Cristo risorto.
Memoria che pone l'esistenza credente "tra" i tempi -quello della venuta tra gli uomini del Figlio di Dio fatto carne e quello del suo ritorno parusiaco- e così la installa al "centro" del tempo, non tanto e non solo in senso cronologico, ma kaitologico: sì che il tempo, è raggiunto dall'Eterno e già in Esso realmente s'inabissa nell'attesa della definitiva ricapitolazione.
Piero Coda
Docente di Teologia
Università Lateranense
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