sabato 2 aprile 2022

Contessa Entellina. Appunti e dati storici

 La Storia diversa

Palazzo nobiliare di Sciacca
 del Cinquecento

Palazzo Steripinto
Ai primi dell'età moderna (Cinquecento) e ancor più sotto l'antico regime (Quattrocento) la crescita della popolazione era minima, ed era tenuta a freno soprattutto dai livelli alti di mortalità. Quando arrivava una epidemia era -per allora- ovvio che questa si portasse via oltre la metà degli abitanti di una città e persino di una intera regione.

 Fattori che incidevano sulla desertificazione dell'interno della Sicilia nel quattrocento erano accanto alle epidemie, le carestie e le guerre fra bande dei "Signori". C'erano ad influire sulle carestie, e quindi sulla fame, pure i fenomeni climatici: le gelate, le grandinate, le inondazioni, le siccità e mille altre circostanze su cui nulla potevano influire le scarsissime e povere popolazioni dell'interno della Sicilia; per quanto riguarda l'area più specifica che maggiormente ci interessa, quella della vallata del Belice, abbiamo ricordato in altre pagine che non vi erano quasi alla lettera aree coltivate e meno che mai masserie; vi erano mandrie di allevamento che si spostavano in relazione alle stagioni. Nè vi erano "casali", locali più o meno mono-familiari, di origine araba, che gli storici ci dicono essere stati abbandonati fra il milleduecento  ed il milletrecento (in buona sostanza in seguito alla distruzione di Entella).

  Secondo più testi di Storia la resa dei terreni sul finire del quattrocento era compresa tra 1:3 ed 1:8 (nel senso che il primo termine indica il seminato ed il secondo il raccolto). Sta pure qui la desertificazione dell'area belicina e per quanto riguarda l'area più vicina all'attuale Contessa E. dell'area di Calatamauro. In quel contesto socio-politico non era possibile conservare cereali per le annate di ancora più grave emergenza. 

 Con le carestie i prezzi dei cereali aumentavano. Eppure in quel contesto i Peralta-Cardona ipotizzarono di poter rivitalizzare i territori che gravitavano attorno a Calatamauro. Il grano era richiesto ed il caricatore di Sciacca in più fasi della vicenda politica di allora  era da loro, o da signorie prossime a loro, controllato. Per paradosso, in quel quattro/cinquecento, soprattutto in periodi di carestia i prezzi del grano aumentavano vertiginosamente e  nonostante ciò i mercanti insistevano per ottenere grano da imbarcare a Sciacca. Ed il grano (assai o poco che fosse) non restava mai nelle aree interne dell'Isola. Le campagne -in quel contesto sociale baronale- erano svantaggiate, rispetto alle città come erano Palermo o Sciacca, poiché il dominio politico ed il privilegio economico  delle città sulle campagne era evidente e scontato, ed esisteva peraltro l'onere politico-sociale di far arrivare il grano nei porti spagnoli ed in quelli del Nord Italia che lo pagavano bene. 

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