domenica 10 aprile 2022

Alla radice del Cristianesimo

Studiare la Storia, i principi ed i messaggi e

osservare la trasposizione nella realtà

  Sulla scorta di un documento curato nel 2003 dalle Eparchie di Lungro, Piana degli Albanesi e dal Monastero Esarchico di Grottaferrata, ovviamente piuttosto datato e fortemente improntato di romanità, proveremo a riflettere e ad esplorare la realtà delle comunità religiose di tradizione bizantina d'Italia e di ovunque nel mondo. 

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 Il cattolicesimo romano, le chiese sorte dalla Riforma protestante nel cinquecento e la chiesa ortodossa costituiscono, ciascuna, una delle espressioni più vistose del Cristianesimo dei nostri giorni.  Sia la Chiesa Romana che quella Costantinopolitana sostengono di discendere in linea di continuità ininterrotta dalla chiesa primitiva, quella dei primi secoli, quella degli apostoli. Entrambe in funzione escatologica esaltano la convinzione pasquale della risurrezione, della vittoria sulla morte e non sopravvalutano i fatti del venerdì santo.

 Il documento che -per alcune settimane- seguiremo come percorso culturale e di riflessione fu redatto (come bozza) per servire da strumento di dibattito in vista del Sinodo inter-eparchiale. I temi riportati sul documento dovevano allora servire da studio, riflessione, esame critico e costruttivo delle comunità locali ed erano, in quella prima stesura,  riconosciuti come imperfetti ed incompleti rispetto ai punti d'arrivo. Diremo in seguito quali sono state le applicazioni, osservabili ossia rilevabili ai nostri giorni. 

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Catechismo della Chiesa Cattolica

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1. La vita dell'uomo - conoscere e amare Dio

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3 Coloro che, con l'aiuto di Dio, hanno accolto l'invito di Cristo e vi hanno liberamente risposto, a loro volta sono stati spinti dall'amore di Cristo ad annunziare ovunque nel mondo la Buona Novella. Questo tesoro ricevuto dagli Apostoli è stato fedelmente custodito dai loro successori. Tutti i credenti in Cristo sono chiamati a trasmetterlo di generazione in generazione, annunziando la fede, vivendola nell'unione fraterna e celebrandola nella liturgia e nella preghiera.

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Chiesa e rito bizantino

= = Il linguaggio della ritualità religiosa bizantina punta ad infondere un senso di "attesa". Per alcuni può essere il senso di attesa come "incontro" con altri, tra persone. Per altri del formarsi -insieme ad altri- come "chiesa", come comunità e per altri ancora del formarsi ed intravedere il fine ultimo dell'uomo. 

= = Nel corso della ritualità numerosissimi sono i segni di croce a cui viene chiamato il fedele. Segni di croce ormai scomparsi nella ritualità romana. I canti sono ora di gloria ed ora nostalgici, ed insieme all'incenso e agli aromi soddisfano l'udito e l'olfatto per alimentare tenerezza e/o compassione.

= = Il mistero che è inevitabilmente sotteso nella ritualità va colto non tanto nel canto o nelle parole ma nel silenzio della poesia leggibile nei libri che stanno sui banchi delle chiese.  Su un testo di O. Clément (scrittore, poeta e teologo ortodosso di nazionalità francese) si legge che "solo una parola avvolta nel silenzio può evocare la parola divina". 

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