giovedì 31 marzo 2022

L'inflazione. Investe molti comparti della produzione e le tasche della gente

 L’inflazione al 6,7% a marzo rischia di avere effetti pesanti sui consumi degli italiani. Il governo fa sapere di avere ridotto la pressione fiscale, ma nello stesso tempo l'Istat fa sapere che il denaro si è deprezzato.

 L’associazione dei consumatori stima una maggiore spesa fino a +2.674 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi. Più precisamente la stangata sarebbe di +2.058 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura di +2.674 euro annui per un nucleo con due figli».

 La spinta in alto dei prezzi riguarda un pò tutti i comparti, ma in particolare, accelerano i prezzi del gasolio per i mezzi di trasporto (da +24% a +38,3% su anno), quelli della benzina (da +21,9% a +31%), quelli del gasolio per riscaldamento (da +24,6% a +37,4%), quelli degli altri carburanti (da +38,7% a +45,3%) e dell’Energia elettrica mercato libero (da +64,9% a +65,5%); i prezzi del gas di città e gas naturale mercato libero salgono 4,6% rispetto a febbraio. 

 I prezzi della componente regolamentata dei beni energetici confermano, come a febbraio, essere quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (+94,6%).

  Tutto colpa di Putin ? Può darsi, ma come sempre ci sarà pure la componente speculativa, che in Italia non è mai stata distratta.

Covid. Come comportarsi da domani 1° aprile

 





















 Sussiste l'obbligo delle mascherine FFP2 fino al 30 aprile per: mezzi di trasporto (aerei, treni, autobus, servizi di noleggio con conducente, impianti di risalita); spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all'aperto in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, eventi e competizioni sportive.

QUARANTENE E ISOLAMENTO

Dal 1 aprile dovrà rimanere isolato a casa solo chi ha contratto il virus. Chi ha avuto un contatto stretto con un caso positivo dovrà applicare il regime dell'autosorveglianza (mascherina FFP2 per 10 giorni dall'ultimo contatto, test alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell'ultimo contatto).

Tuttavia, ha precisato nei giorni scorsi il ministero, non cambia la tempistica dell'isolamento: un positivo dovrà restare a casa almeno 7 giorni (10 se non vaccinato) prima di sottoporsi al tampone per accertare l'eventuale negatività e uscire.

Lettura degli accadimenti dei nostri giorni


  Nella prima pagina del Corriere della Sera si trova giornalmente una vignetta curata da  Emilio Giannelli, autore satirico.
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Putin in Parlamento conta ancora tanti (ex?) amici di vecchia data, dai M5S ai Leghisti ai berlusconiani, per nulla entusiasti delle sanzioni varate dal governo.

Sembra però che sia stata trovata la quadra nella maggioranza di governo sul decreto Ucraina: sul provvedimento il governo pone la fiducia e il testo va in Aula senza la "problematica" dell'aumento delle spese militari al 2% del Pil entro il 2024. 
 Una soluzione resasi necessaria dopo lo scontro tra il premier Mario Draghi e il leader 5 Stelle Giuseppe Conte proprio sul tema delle spese militari. Draghi porterà a casa quindi (semplicemente) il provvedimento per gli aiuti all'Ucraina.

Italia - Russia. Draghi parla al telefono con Putin

Ieri il Presidente Draghi ha conversato al telefono per quarantacinque minuti con Putin. Dal punto di vista russo la conversazione è sintetizzabile così: «Putin ha riferito sugli sviluppi dei negoziati di ieri a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev e sulla richiesta di Mosca di pagare in rubli le forniture di gas». 

 Un così breve comunicato russo viene inteso in vari modi dalla stampa occidentale. Chi lo intende come segnale che potrebbe apparire incoraggiante nel senso  che Mosca si ritiene soddisfatta per i negoziati di Istanbul, ma anche per l’ipotesi di una serie di garanzie internazionali vincolanti sullo status di neutralità dell’Ucraina e per la possibilità che Kiev non chieda più di entrare nell’Unione europea.

 Sullo status del Donbas e della Crimea sembrerebbe che si sia dedicato poco tempo nel corso della conversazione. Così come Macron e altri leader internazionali anche Draghi ha chiesto che vengano messi in sicurezza i corridoi umanitari e di fare di tutto perché ciò avvenga. 

Nella nota italiana, si evidenziano almeno due punti, sui quali ha insistito il capo del governo: la necessità di un cessate il fuoco e i contorni di un accordo sostenuto da garanzie internazionali di sicurezza per entrambe la parti, un accordo di cui l’Italia potrebbe far parte insieme ad altri attori internazionali, dai membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu ad altri Stati di peso geopolitico inferiore, dalla Turchia al Canada.

Draghi avrebbe anche chiesto a Putin dei segnali tangibili di un rallentamento delle operazioni militari, delle loro intensità ed ampiezza. Nel comunicato di Palazzo Chigi il messaggio viene delineato in questo modo: «Il presidente del Consiglio ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia. Al centro del colloquio — viene aggiunto nella dichiarazione — l’andamento del negoziato tra la Russia e l’Ucraina e i suoi ultimi sviluppi. Il presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale». Inoltre, «Putin ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli». Draghi e Putin «hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto». Un altro colloquio potrebbe tenersi già la prossima settimana.

Da parte russa i quarantacinque minuti di conversazione vengono invece ridotti ai due concetti sopra riportati: «Putin ha riferito sugli sviluppi dei negoziati di ieri a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev e sulla richiesta di Mosca di pagare in rubli le forniture di gas». 

Contessa Entellina. Dal latifondo nella campagna alla desertificazione del centro abitato

 S I C I L I A    

Anni Cinquanta del Novecento:
L'immediato dopoguerra si presenta con le rovine del patrimonio edile ed industriale e con la miseria socio-economica ereditate entrambi dal ventennio fascista. 

La foto di questa pagina riflette le misere condizioni di certa agricoltura marginale rispetto all'economia, ancora negli anni cinquanta del Novecento, latifondista. 
Contessa Entellina era in quegli anni uno dei centri a più alta densità latifondista della Sicilia, e conseguentemente è stata -anche e purtroppo-  uno dei centri a più densa presenza di mafiosità. E a dircelo non è stato soltanto il libro dell'antopologo Anton Blok, ma lo hanno raccontato pure i nostri padri.





La foto accanto risale agli anni cinquanta del Novecento, prima dell'avvio di quella che sarà la Riforma agraria.

Il tipo di aratro qui accanto, tirato dai buoi, per la sua modalità, utilità e forma veniva denominato "a chiodo".

Come il lettore può notare ed intuire, la metodica di aratura nella Sicilia interna e profonda, quella latifondista, nel corso di tre/quattromila anni è sempre rimasta identica. Gli antichi egizi così come le signorie latifondiste del primo Novecento hanno sempre usato l'aratro a chiodo trainato dai buoi. 

Antonino G. Marchese. Insula - Frammenti di cultura siciliana (2)

 Dal libro, curato dall'amico e già compagno di scuola, Antonino G. Marchese,  "Insula -Frammenti di cultura siciliana", estrapolo una pagina dal titolo "Un'opera inedita di Benedetto Marabitti a Contessa Entellina: la statua lignea della Madonna della Favara".

(II' parte)
 Sempre dagli atti del notaio Schirò (20 marzo 1650, 3' indizione) emerge adesso la figura di un altro intagliatore chiusese quale Giuseppe Di Lorenzo, il quale si obbliga con Antonino Musacchia fu Teodoro, Aloisio Vitagliotta, Giovanni Chetta, Pietro Chetta, Andrea Schirò, Biagio Xiamira e Giovanni Franco di Contessa "ut dicitur magistrabilmente farci la grata della Madonna della Favara di questa terra conforme lo designo sottoscritto di mia propria mano tutta di nuci et auto novi palmi...conforme quella di Santo Vito di Chiusa".
 Se consideriamo che quest'ultimo documento precede di oltre un anno il precedente, siamo portati a dedurre che una immagine della Madonna della Favara doveva esistere già sin dalla erezione della chiesa di Maria SS. delle Grazie, documentata all'inizio del 1600, "come risulta da un decreto del vescovo di Girgenti del I° giugno 1603, che autorizzava l'uso della chiesa ad una confraternita  intitolata a S. Maria della Favara". Così scrive il Raviotta, il quale riporta anche la tradizione orale secondo la quale "l'ignoto artista (che ora sappiamo essere il Marabitti), scolpita la statua, non riusciva ad ideare un volto degno della Madonna: mentre era preso da tale pensiero si addormentò e quando si svegliò trovò la statua col bellissimo volto che si ammira oggi".
Tale topos è legato in un certo qual modo alla tipicità della Madonna di Contessa che risulta essere un esemplare più unico che raro nella storia della scultura lignea siciliana tra Rinascimento, Maniera e Barocco. La Madonna della Favara risulta infatti un mix fra la tradizione latina della Madonna col Bambino stante, ossia di quei gruppi materni ed intensi di impianto rinascimentale-manieristico (Laurana, Gagini, Ferraro, Lo Cascio) e la tradizione bizantina della Madonna Odigitrioa (Colei che "indica la via"), un'immagine assai diffusa nell'Oriente cristiano ma anche nel continente italiano e in Sicilia.
 La Madonna di Contessa, raffigurata stante, indica con la mano destra il suo diletto Figlio seduto sul suo braccio sinistro, presentandolo come Redentore. Questi accenna con la mano destra al gesto di benedizione ("alla greca") mentre con la mano sinistra tiene un rotolo che nei cartigli delle analoghe composizioni delle icone  della Madre di Dio (Madonna di S. Luca o Odighitria)  porta scritto "Lo Spirito del Signore è su di me e mi ha unto".
 Del resto la tradizione bizantina della Vergine Odighitria è rappresentata a Contessa Entellina da un capolavoro dell'arte musiva medievale siciliana quale la cosiddetta "Odighitria di Calatamauro" (sec. III), oggi custodita  nella Galleria Regionale di Palazzo Abatellis (Palermo), ritenuta dal  Demus "di pura bottega greca" per i legami con i mosaici della Kahrie Giami di Costantinopoli.
 Una siffatta immagine della Madonna della Favara doveva dunque rispondere alle esigenze di culto dei contessioti, distinti sin dalla nascita del comune nelle due etnie di "greci" e "latini" e alla loro coesistenza pacifica, sebbene nel 1698, con la nascita della parrocchia latina, la chiesa della Madonna della Favara venisse ceduta ai latini dai greci, i quali però si riservavano alcuni diritti e preminenze per il clero greco, tra cui la celebrazione con vespro e processione della "festa principale del dì 8settembre".
 E' ancora da segnalare come la statua della Madonna della Favara, restaurata nel 1978, fosse stata dotata nel 1838 di una vara lignea processionale a forma di baldacchino, opera del maestro palermitano Filippo Serio, che ci ricorda nell'assetto compositivo quella del Crocifisso della chiesa madre di Bisacquino, opera tardosettecentesca del Bellacera.
 Abbiamo avuto modo già di precisare in altra sede come il "romanus" Benedetto Marabitti, autore della statua in esame, sia stato il capostipite del ramo dei Marabitti di Sicilia, che annoverano oltre al famoso scultore in marmo Francesco Ignazio (1719-1797) anche quel Pietro Marabitti autore della pregevolissima statua lignea dell'Immacolata  (1734) della Chiesa Madre di Misilmeri.
 Nell'opera di Contessa Benedetto Marabitti dà comunque un ottimo saggio della sua esperienza artistica, concretizzatasi in varie opere (purtroppo perdute) eseguite per vari centri viciniori a quello di sua residenza (Chiusa Sclafani, ove ebbe casa e bottega), tra cui Giuliana, Bisacquino e Palazzo Adriano. In quest'ultimo centro sussiste tuttavia a tutt'oggi una sua opera certa quale la vara del Crocifisso (1639) della Madrice greca, che sintetizza nel suo stile protobarocco echi della linea rinascimentale italiana e del plateresco spagnolo.

Curiosità

 Il tempo del progresso (3)

Soffermandoci sul periodo a cavallo fra l'Ottocento ed il Novecento si affermano nuove tecniche antisettiche e anestetici via via più efficaci e spuntano sempre più strumenti d'acciaio, resistenti e semplici da sterilizzare. La chirurgia compie passi da gigante, soprattutto in fase sperimentale.
  Incredibilmente sarà la grande guerra (1914-1918), con le sue urgenze e necessità indotte dalla violenza sui corpi dei soldati a diffondere -su vasta scala- e a perfezionare le tecniche chirurgiche e a introdurne di nuove.
  Sempre una circostanza di guerra (l'ispano-americana per Cuba nel 1900) a far intuire ad un gruppo di medici-militari il ruolo delle zanzare nella diffusione della febbre gialla.

Era il 31 marzo

1994

La pubblicazione Nature riferisce del ritrovamento in Etiopia del primo teschio completo di Australopithecus afarensis.

In Africa, tra 5 e 3 milioni di anni fa, il clima continua ad inaridirsi a est della Rift Valley, di conseguenza le foreste si ritirano lungo i fiumi o in zone montuose; alcuni laghi si prosciugano e la savana si espande dall'Etiopia al Sud Africa.
In questo nuovo ambiente evolve un nuovo genere di Primati: Australopithecus. Il termine deriva dal latino australis (meridionale, del Sud) e dal greco πίθηκος (scimmia) e quindi: "scimmia del Sud".
Si tratta di Ominini che porteranno alla linea evolutiva umana, comparsi circa 4,2 milioni di anni fa (tardo Pliocene) in Africa, che si sono estinti poco meno di 2 milioni di anni fa (primo Pleistocene) a causa della modificazione degli habitat in conseguenza del cambiamento climatico globale che andava verso un generale raffreddamento e forse anche per la competizione con l'emergente genere Homo.

Piccola, grande Riflessione

La pace

 “Se metti su una bilancia da una parte i vantaggi e dall'altra gli svantaggi, ti accorgi che una pace iniqua è molto meglio di una guerra equa.”              

Erasmo da Rotterdam

Teologo, umanista, filosofo e saggista olandese. Firmò i suoi scritti con lo pseudonimo di Desiderius Erasmus, la sua opera più conosciuta è l'Elogio della follia, ed è considerato il maggiore esponente del movimento dell'Umanesimo cristiano.

Deceduto il 12 luglio 1536


mercoledì 30 marzo 2022

Lettura degli accadimenti dei nostri giorni


 Nella prima pagina del Corriere della Sera si trova giornalmente una vignetta curata da  Emilio Giannelli, autore satirico.

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Era sembrato stando ai media e alle borse che ripigliavano vigore che il tavolo di trattative incorso ad Istambul, su iniziativa del premier turco fra Russia ed Ucraina, stesse per dare segnali in direzione della pace. Per Giannelli invece si tratta di "fumo", con purtroppo le fiamme della guerra che tuttora divampano.

Covid. In Sicilia dall'inizio della pandemia ha ucciso 10mila persone.

 Sarebbero 6.628 i nuovi casi di Covid19 in Sicilia registrati a fronte di 37.411 tamponi processati. 

 Ieri i nuovi positivi erano 900. Il tasso di positività sale al 17,7%. Gli attuali positivi sono 225.505 con un decremento di 512 casi. 















 I guariti sono 7.958 mentre le vittime sono 31 e portano il totale dei decessi a 10.026. Sono 1.040 i ricoverati, 21 in più rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 58. Palermo conta oggi 1.802 nuovi positivi, Catania 1.062, Messina 999, Siracusa 623, Trapani 807, Ragusa 643, Caltanissetta 539, Agrigento 867, Enna 135.

 ^^^

 A Contessa girano cifre di "gente positiva" da allarmare, se fossero attendibili. E' certo comunque che persino il personale sanitario ha assunto misure protettive finora mai applicate. Taluni, in riferimento alle varie decine (si dice) di positivi, attribuiscono la responsabilità ad un certo rilassamento nelle misure precauzionali verificatisi nella settimana dell'artaru di San Giuseppi

 Non possiamo che raccomandare prudenza. Prudenza più che necessaria, necessaria in un paesino dove prevale -in misura sproporzionata- la popolazione anziana su quella giovanile.

Contessa Entellina. Come va il regime demografico locale ? (2)

 Una panoramica generale

prima di tornare a capire cosa accadrà al "deflusso" contessioto.

 Gli studi demografici focalizzano in Europa, come "particolari", due tempi:

I - la significativa crescita della popolazione dopo il tracollo della "peste nera" del 1348-51 quando nell'intero continente, dalla Spagna alla Russia, fu falcidiata più del 30% della popolazione. La crescita  non fu lineare, costante nei secoli seguenti; infatti ancora la prima metà del Seicento veniva segnata -sotto il profilo demografico- da un certo declino.

II -  la seconda fase di crescita viene -dagli specialisti della demografia-  fissata nel 1750; questa fase avrebbe assistito al raddoppio in soli cinquant'anni della popolazione. Una ulteriore accelerazione del ritmo di crescita  della popolazione si ebbe dalla seconda metà dell'Ottocento e gli storici la attribuiscono alle intervenute rivoluzioni congiunte "industriale" ed "agricola" e al conseguente progresso delle scienze mediche.

La desertificazione urbana

Un fenomeno che colpisce
le aree interne della Sicilia.

A Contessa non mancherà
parecchio e le aule
delle elementari 
conterranno meno
di cinque alunni.

Ci preoccupa che
la tematica demografica
non è tema della
politica locale nè
di quella regionale.

 I fenomeni della seconda fase di crescita  costituiscono nel continente europeo l'ingresso nel ciclo di continuo e accelerato aumento che dura, a dimensione continentale, tuttora.

 Il ciclo di aumento dura tuttora -però- nelle aree "evolute" del continente, che ormai mostra megalopoli che si espandono anno dopo anno ai danni della campagna, dell'agricoltura. Non così, lo sappiamo tutti, capita nel Meridione d'Italia ed in altre aree dell'Europa balcanica. E' da tenere presente, però,  che anche in queste aree "meridionali" la scienza demografica continua a registrare ritmi crescenti se ci si limita ai "movimenti naturali", escludendo quindi i fenomeni migratori. D'altronde città come Palermo e/o Catania continuano ad espandersi in barba a qualsiasi disciplina urbanistica.

 Sappiamo che ai nostri giorni le aree urbane dei paesi sviluppati (Gran Bretagna, Francia, Germania ...), di contro, registrano inversione di tendenza. E -con attenzione a questa recente inversione e nuova ottica del vivere-  va letto il fenomeno registrabile perora a Sambuca di Sicilia, ma non solamente lì, di cittadini statunitensi, francesi e tedeschi e persino giapponesi che comprano abitazioni per allontanarsi dalle città superaffollate e di scarsa buona vivibilità del vecchio e del nuovo continente per trasferirsi in quelli che ci stiamo abituando a definire "i borghi". Fenomeno che tende a diventare diffuso nell'epoca della "digitalizzazione".

(Segue)

Antonino G. Marchese. Insula - Frammenti di cultura siciliana (1)

 Dal libro, curato dall'amico e già compagno di scuola, Antonino G. Marchese,  "Insula -Frammenti di cultura siciliana", estrapolo una pagina dal titolo "Un'opera inedita di Benedetto Marabitti a Contessa Entellina: la statua lignea della Madonna della Favara".
(I' parte)

=  =  =  =

"E' una scultura eseguita forse prima della metà del secolo XVII, se consideriamo che nell'anno 1660 doveva già esistere, in quanto veniva autorizzata formalmente la processione dal vescovo di Girgenti. Dicono che sia di legno di fico. Non si conosce l'autore". Così scrive Calogero Raviotta a proposito della statua della Madonna della Favara della chiesa parrocchiale latina di Maria SS. delle Grazie di Contessa Entellina, oggetto di culto particolare da parte di questa comunità italo-greco-albanese di Sicilia.

L'ignoto autore di tale statua adesso ha comunque un nome ben preciso, grazie alla mia ricerca archivistica che ha portato alla luce il contratto di allogazione dell'opera, in data 10 settembre 1651 (5° indizione), agli atti del notaio Pietro Schirò di Contessa Entellina. Grazie a tale contratto sappiamo infatti come il "magister Benedetto Marabiti habitator terre Cluse et ad presens hic commetisse reperto" si obbliga con Simone Ziamarda, Pietro Sciammira, Luca Vitagliotta, sac. Don Leonardo Rizzo, Simone Schirò, Marco Duci, Mario Mustiachia, Domenico Lala, Francesco Lombardo, sac. Don Demetrio Diamante, Gaspare Ferlito e Bartolomeo Mustiachia tutti di Contessa, ad eseguire "magistribiliter ur dicitur la statua della Madonna della Favara di questa terra alta sei palmi e mezzo con lo suo zioculo et lo suo sgabelo tutti dorati d'pro fino tanto di dritto quanto riverso di capo a piedi et la immagine scolpita er sgrafita d'alaca et a violetto fino e quello che ci vorranno assegnare et fare nello sgabello stia in electione dilli detti prenominati personi".

 Oltre l'essenza (il salice, da usare per l'intsaglio) il contratto stabilisce dunque la scadenza per la consegna dell'opera da parte dello scultore di Chiusa Sclafani, cioè il 30 giugno del medesimo anno indizionale (1652), come pure la relativa mercede fissata in 32 onze. Il prezzo considerevole sta ad indicare dunque l'alta considerazione in cui era tenuta la personalità di Benedetto Marabitti da Chiusa, già da me individuata nel mio volume I Lo Cascio da Chiusa Sclafani, scultori in legno del '500 (Palermo, Ila-Palma, 1989) e che ulteriori mie ricerche hanno portato a stabilire le origini romane di questo artista approdato agli inizi del '600, assieme al fratello Lorenzo, a Chiusa (Sclafani), ossia la "capitale" artistica della scultura lignea della Sicilia Occidentale tra Maniera e Barocco, grazie appunto ai Lo Cascio (Silvio senior, Marco, Silvio junior) e ad altri intagliatori chiusesi quali Domenico Rasca, Vincenzo Passalacqua, Giuseppe Daino, Antonino Rizzo.

(Segue)

Curiosità

 Il tempo del progresso (2) 

La crescita della popolazione e la migliore prospettiva di vita sono dovute al calo della mortalità, soprattutto quella infantile, da attribuirsi (a) alla migliore alimentazione e (b) alla crescente diffusione di misure di igiene pubbliche e private. Consapevolezza di tutte le amministrazioni pubbliche dei nostri giorni è:

- revisione o ricostruzione dei sistemi idrici, degli scarichi fognari, del controllo sui macelli e l'industria alimentare;

- la spontanea cura dell'igiene domestica, della salute familiare e della forma fisica individuale.

- la ricerca medica e scientifica, la prevenzione delle malattie batteriche con sieri, antitossine e vaccini.

- L'industria chimica e le aziende farmaceutiche.

- Le apparecchiature per la diagnosi e la terapia disponibili negli ospedali e nelle cliniche.

  All'inizio del Novecento viene introdotto l'elettrocardiografo e si diffonde nella pratica ospedaliera l'uso dei raggi X. La scoperta dei raggi X, seguita dalla radioattività, è la scoperta più importante nel periodo di passaggio dall'Ottocento al Novecento.

  L'inizio Novecento -nella coscienza collettiva- si forma la convinzione che quello è il tempo di intreccio tra momento scientifico, tecnologico e sociale.

Era il 30 marzo

 1492

Ferdinando II d’Aragona e Isabella I di Castiglia firmano un decreto teso ad espellere gli ebrei dalla Spagna salvo una loro conversione al cattolicesimo.

La genesi di questo decreto e la sua attuazione si inseriscono in un contesto preciso, quello della Spagna negli ultimi anni del XV secolo, caratterizzato da una politica antisemita e da una propaganda, condotta dai sovrani, indirizzata a realizzare una “Reconquista” cattolica della penisola iberica. L’omogeneità religiosa era finalizzata a rafforzare uno Stato che si stava avviando verso una progressiva unificazione, raggiunta a partire dagli ultimi decenni del XV secolo.

La Spagna, infatti, nel corso del Quattrocento, era divisa in tre grandi regni:

  1. Regno di Aragona: comprendente l’ampia fascia costiera affacciata sul Mediterraneo;
  2. Il Regno di Navarra: il territorio più piccolo e confinante con la Francia, nell’area settentrionale della Spagna;
  3. Il Regno di Castigliae Léon: il Regno più vasto, comprendente la zona settentrionale bagnata dall’Oceano Atlantico, l’area centrale della Spagna, la regione meridionale confinante con il Regno di Granada.

Piccola, grande Riflessione

 La guerra e gli italiani

“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.”       

SIR WINSTON CHURCHILL

Politico, storico, giornalista e militare britannico. È stato Primo ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945 e nuovamente dal 1951 al 1955

1874 - 1965



martedì 29 marzo 2022

Biden - Putin. Il presidente Usa «Putin è un dittatore, non può rimanere al potere»

Il Presidente Usa dopo il suo discorso a Varsavia in cui lo scorso 26 marzo disse: «Vladimir Putin è un dittatore. Per l’amor di Dio, quest’uomo non può rimanere al potere», ribadisce il concetto.

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 Il presidente Usa in una intervista è tornato sulla frase rilasciata il 26 marzo scorso: «Putin è un dittatore, non può rimanere al potere».

«Penso che quest’uomo abbia usato una brutalità incredibile. Io ho visto queste famiglie e voglio fare, voglio rendere chiaro che non mi voglio scusare per quello che ho detto». 

 «Sono sentimenti personali?» «Sì sono miei sentimenti personali. Poi, quale era la seconda parte della domanda?» «Complica la diplomazia del momento?» «Non penso che la complichi, penso che il fatto è che siamo in una situazione che complica la situazione. Perché gli sforzi di Putin mostrano un comportamento che fa dire a tutto il mondo “mio Dio cosa sta facendo quest’uomo”. b Questo complica le cose, non quello che ho detto complica le cose». 

L'Ucraina da capire.

 Ucraina -ci spiegano mille giornalisti, scrittori, radio-teleintrattenitori ogni giorno- significa «terra di confine». Apprendiamo ancora da costoro che l'Ucraina raggiunta l’indipendenza nel 1991, da allora ha attraversato una "rivoluzione arancione" ed ha sofferto inoltre la cosiddetta "guerra in Crimea". Il tutto adesso confluisce nell'epilogo di queste settimane

 E' un Paese geograficamente vastissimo, il doppio dell’Italia, situato a sud ovest della Russia e confina con Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. La denominazione "Ucraina" significa «terra di confine» proprio perché è alla frontiera tra Est e Ovest, tra Occidente ed Oriente europei.er molto tempo l’Ucraina è stata parte della Russia, governata allora da un imperatore chiamato zar: all’epoca la lingua e la cultura ucraina erano fuori legge e i movimenti per l’indipendenza del Paese venivano

Nel 1917 in Russia scoppiò la rivoluzione bolscevica e venne dichiarato  decaduto l'impero zarista.  Segui' una guerra civile tra i Rossi bolscevichi e i Bianchi contrari alla rivoluzione, che fu vinta dai primi. Lo Stato  prese nome di "Unione Sovietica", l'Urss, comprendente anche l’Ucraina.

Gli ucraini ottennero il diritto di usare la loro lingua e quello -molto teorico- di potersi staccare dall’Urss. Nel Paese tutto il potere politico ed economico passo' in mano al Partito comunista, guidato prima da Vladimir Lenin e poi da Iosif Stalin

Nel 1941 la Germania nazista attaccò l’Unione Sovietica e tanti ucraini, in odio a Stalin, combatterono dalla parte dei tedeschi, che alla fine -come sappiamo- furono sconfitti. Con la vittoria dell’Urss nel 1945, il territorio dell’Ucraina sovietica si allargò anche a regioni che in precedenza non avevano fatto parte dell’impero russo.

Negli anni Ottanta del Novecento il sistema sovietico, basato su un’economia gestita dallo Stato, entrò in crisi e nelle varie repubbliche dell’Urss presero forza i movimenti separatisti. Il capo del Partito comunista, Mikhail Gorbaciov, provo'  di cambiare le cose, ma senza riuscirci. 

Nel dicembre 1991 l’Ucraina tenne un referendum sull’indipendenza e il 90 per cento dei votanti rispose «Sì». Poco dopo l’Urss venne sciolta e tutte le sue repubbliche diventarono Stati indipendenti.

Da allora gli ucraini si divisero tra quelli che guardavano a ovest, sperando di potere entrare nell’Unione Europea, e quelli che volevano mantenere un legame stretto con la Russia

Durante l'esistenza dell'Urss la lingua dominante era il russo e in alcune regioni dell’Ucraina esso è parlato ancora oggi più della lingua nazionale, l'Ucraino.

Nel 2004 in seguito a  manifestazioni di piazza della «rivoluzione arancione» (dal colore scelto come simbolo dai dimostranti) gli ucraini filo-europei ottennero la ripetizione delle elezioni, che il filo-russo Viktor Janukovyc aveva vinto in modo irregolare. Così divenne presidente Viktor Juscenko. Ma gli «arancioni» presto si divisero e al successivo voto del 2010 vinse di nuovo, senza contestazioni, Janukovyc.

Quando pero' il presidente rifiutò di firmare un accordo di associazione con l’Ue, nel dicembre 2013, i filo-europei suscitarono il movimento Euromajdan (majdan in ucraino vuol dire piazza) e alla fine, dopo un notevole spargimento di sangue, nel febbraio 2014 Janukovyc fu costretto a lasciare il potere. La Russia, il cui presidente Vladimir Putin non ha mai accettato il distacco dell’Ucraina da Mosca, reagì.

Nel 2014 i militari di Putin occuparono la Crimea, poi annessa alla Russia mediante referendum, che intervennero anche nella regione orientale del Donbass, dove furono create le due piccole repubbliche di Donetsk e Lugansk, formalmente indipendenti, ma legate a Mosca. I combattimenti durarono diverso tempo e gli accordi di Minsk del 2014-15 non fecero che congelare la situazione.

Ed intanto in Ucraina è stato eletto Volodymyr Zelensky, un ex attore comico che interpretava un immaginario presidente in una serie televisiva e poi è diventato davvero leader del suo Paese. Contro di lui e contro l’Ucraina, con l’obiettivo di sottometterla del tutto alla Russia, Putin ha scatenato la guerra che è tuttora in atto.

Curiosità

 Il tempo del progresso (1)

  E' all'alba del XX secolo che ha avvio l'epoca del progresso senza fine. La gente comune si accorge che si è allungata, di molto, la prospettiva di vita, che è di molto diminuita la mortalità infantile.

  Questa convinzione si radica prioritariamente in Occidente ed in particolare negli strati sociali che più hanno guadagnato dalla modernizzazione.

  Nel 1800 la popolazione mondiale aveva raggiunto il primo miliardo. Nel 1900 si sono aggiunti altri seicentotrenta milioni di persone. Nel 1930 si è raggiunto il secondo miliardo, e nel 1960 il terzo miliardo. Nel 2200 si è arrivati a 7,753 miliardi di uomini.

 L'aspettativa di vita a metà Ottocento era di poco più di quarant'anni nei paesi sviluppati e meno di trenta in quelli meno  sviluppati. Attualmente in Europa l'Italia possiede il secondo posto in graduatoria, con 82,7 anni di vita media attesa alla nascita, dopo la Spagna (83 anni), seguita dalla Francia (82,4). La media dei 28 paesi U.E. è di 80,6 anni.

L'immobilismo palermitano. La stanchezza amministrativa fa perdere opportunità

 Ci fu un tempo in cui qualcuno sostenne che "Orlando il sindaco lo sa fare". Si sbagliava ovviamente quel qualcuno se persino Legambiente, associazione democratica e libera, osa diffondere il comunicato che qui riportiamo. 

«Oltre 5 mesi per preparare e presentare progetti già in parte definiti da tempo dagli uffici della Rap e ritrovarsi nell'ultimo giorno della scadenza dell'avviso (tra l'altro prorogato di altri 30 giorni) di fronte a un problema tecnico insuperabile. Non è solo sciatteria, è incompetenza e dolo, l'ennesima beffa ai danni della città e dei palermitani. Da anni Palermo è al palo nella raccolta differenziata - ferma cronicamente sotto il 15%, con decine di milioni di euro che si sprecano ogni anno nel buttare i rifiuti, anche quelli potenzialmente differenziabili, nella discarica di Bellolampo, se non in altre discariche con costi salatissimi per i palermitani - e, quando si presenta l'opportunità di farsi finanziare dei progetti per il miglioramento del sistema di raccolta differenziata, non si è neanche in grado di inviare i progetti elaborati. Non abbiamo più parole». A gridare questo documento sui giornali è Tommaso Castronovo, responsabile Rifiuti ed economia circolare di Legambiente Sicilia.

Continua Legambiente - con scadenza il 14 febbraio e prorogato al 16 marzo, erano stati messi a disposizione delle Srr e dei Comuni oltre 1,5 miliardi di euro per la realizzazione dei nuovi impianti per il riciclo e 600 milioni per il miglioramento del sistema di raccolta differenziata, di cui il 60 % destinato alle regioni del Sud. Il Comune di Palermo aveva avocato a sé, chiedendo e ricevendo delega dalla Srr Palermo Area Metropolitana, il compito di elaborare i progetti e presentare le proposte tramite i propri uffici e quelli della Rap.

Il Comune - aggiunge Legambiente - ha rispolverato, tramite i funzionari della Rap, i vecchi progetti di altri 10 centri comunali di raccolta, già previsti nel piano industriale, con l'obiettivo di completare la rete dei Ccr in città. Inoltre, nella misura dedicata al finanziamento agli interventi per la realizzazione di impianti destinati al riciclo è stato previsto l'impianto di biodigestione aneorobica, il cui progetto era già stato definito da Asja, e un impianto per la selezione e la valorizzazione della frazione del rifiuto secco differenziato. Il comune di Palermo aveva il compito di presentare le proposte tramite invio nella piattaforma dedicata del Mite i progetti dei Ccr e quello dell'impianto di valorizzazione della frazione secca della raccolta differenziata, per un valore di 30 milioni di euro, entro il 16 marzo 2022. Ma proprio i progetti relativi ai Crr e all'impianto di valorizzazione della frazione secca non sono stati trasmessi dai funzionari del Comune. «Un'altra occasione sprecata dal Comune - conclude Castronovo - per liberarci dai rifiuti e avviarci verso l'economia circolare».

Flash sulla Storia dell'Umanità

Le concezioni della

Storia: il progresso 

 L'artista, chi è? 

Nelle società libere dell'Occidente le figure del "poeta" o più in generale dell' "artista" è diventata un numero che fa parte della "folla". Non così capita, sta capitando, nei paesi autoritari come nella Russia di Putin. Dove il poeta o l'artista, se c'è, deve essere voce del potere.

Da noi, in Occidente, l'intellettuale ha perso il ruolo privilegiato di fondatore di ideologie e addirittura di miti.  Certo, ai nostri giorni in cui persino i giornali vanno perdendo spazio all'interno delle famiglie e dei centri sociali a spese dei media come la tv, ad influenzare la gente ci sono giornalisti della tv che ci spiegano ciò che sta a monte della guerra in Ucraina e ciò che -forse- può esserci a valle nell'auspicabile scomparsa delle armi per risolvere le controversie. Spiegare il processo in corso non significa però interpretare il tempo ed il futuro che attende l'umanità.

 Alla fine dell'Ottocento, Verga (che ornai vive a Milano) da intellettuale  si accorge della perdita di centralità della cultura letteraria in favore della sociologia, dell'economia. In altri termini l'intellettuale tradizionale (il letterato) si accorge che per diffondere la sua visione è costretto a "vendere" sul mercato e a trasformare la sua arte, il suo testo letterario, in merce da immettere sul mercato. Per dirla in altri termine lo scrittore, il poeta si accorge di avere perso l'aureola, la sacralità di cui era circondato da più secoli.

L'aura

Aura, viene dal latino aura, e significa "soffio", in un certo senso soffio, brezza. Voleva indicare il diffondere magico dell'ispirazione presente in un corpo umano. Aura quindi come fascino e incanto che emana un corpo umano capace di produrre nei corpi sociali incanto e sacralità.

I giorni di fine Ottocento ed inizio Novecento appaiono come quelli della "mercificazione" dell'estetica, della bellezza dell'arte costrette, pure esse, a prendere coscienza che per essere ascoltati bisogna intercettare il mercato.  La cultura si allinea alla nuova realtà aprendo alla produzione industriale dei libri, la riproduzione delle fotografie, all'uso del grammofono, dei dischi e più recentemente del Cd etc. etc.

Era il 29 marzo

1516 

 La Serenissima Repubblica di Venezia delibera l’istituzione del ghetto, primo in Europa, dove gli ebrei veneziani erano costretti a risiedere.

 1973 

Guerra del Vietnam: gli ultimi soldati americani lasciano Saigon, Vietnam del Sud. In totale i morti ammontano a 930.000 nord–vietnamiti, 180.000 sud–vietnamiti e 45.000 statunitensi