giovedì 31 marzo 2022

Contessa Entellina. Dal latifondo nella campagna alla desertificazione del centro abitato

 S I C I L I A    

Anni Cinquanta del Novecento:
L'immediato dopoguerra si presenta con le rovine del patrimonio edile ed industriale e con la miseria socio-economica ereditate entrambi dal ventennio fascista. 

La foto di questa pagina riflette le misere condizioni di certa agricoltura marginale rispetto all'economia, ancora negli anni cinquanta del Novecento, latifondista. 
Contessa Entellina era in quegli anni uno dei centri a più alta densità latifondista della Sicilia, e conseguentemente è stata -anche e purtroppo-  uno dei centri a più densa presenza di mafiosità. E a dircelo non è stato soltanto il libro dell'antopologo Anton Blok, ma lo hanno raccontato pure i nostri padri.





La foto accanto risale agli anni cinquanta del Novecento, prima dell'avvio di quella che sarà la Riforma agraria.

Il tipo di aratro qui accanto, tirato dai buoi, per la sua modalità, utilità e forma veniva denominato "a chiodo".

Come il lettore può notare ed intuire, la metodica di aratura nella Sicilia interna e profonda, quella latifondista, nel corso di tre/quattromila anni è sempre rimasta identica. Gli antichi egizi così come le signorie latifondiste del primo Novecento hanno sempre usato l'aratro a chiodo trainato dai buoi. 

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