martedì 29 marzo 2022

L'Ucraina da capire.

 Ucraina -ci spiegano mille giornalisti, scrittori, radio-teleintrattenitori ogni giorno- significa «terra di confine». Apprendiamo ancora da costoro che l'Ucraina raggiunta l’indipendenza nel 1991, da allora ha attraversato una "rivoluzione arancione" ed ha sofferto inoltre la cosiddetta "guerra in Crimea". Il tutto adesso confluisce nell'epilogo di queste settimane

 E' un Paese geograficamente vastissimo, il doppio dell’Italia, situato a sud ovest della Russia e confina con Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. La denominazione "Ucraina" significa «terra di confine» proprio perché è alla frontiera tra Est e Ovest, tra Occidente ed Oriente europei.er molto tempo l’Ucraina è stata parte della Russia, governata allora da un imperatore chiamato zar: all’epoca la lingua e la cultura ucraina erano fuori legge e i movimenti per l’indipendenza del Paese venivano

Nel 1917 in Russia scoppiò la rivoluzione bolscevica e venne dichiarato  decaduto l'impero zarista.  Segui' una guerra civile tra i Rossi bolscevichi e i Bianchi contrari alla rivoluzione, che fu vinta dai primi. Lo Stato  prese nome di "Unione Sovietica", l'Urss, comprendente anche l’Ucraina.

Gli ucraini ottennero il diritto di usare la loro lingua e quello -molto teorico- di potersi staccare dall’Urss. Nel Paese tutto il potere politico ed economico passo' in mano al Partito comunista, guidato prima da Vladimir Lenin e poi da Iosif Stalin

Nel 1941 la Germania nazista attaccò l’Unione Sovietica e tanti ucraini, in odio a Stalin, combatterono dalla parte dei tedeschi, che alla fine -come sappiamo- furono sconfitti. Con la vittoria dell’Urss nel 1945, il territorio dell’Ucraina sovietica si allargò anche a regioni che in precedenza non avevano fatto parte dell’impero russo.

Negli anni Ottanta del Novecento il sistema sovietico, basato su un’economia gestita dallo Stato, entrò in crisi e nelle varie repubbliche dell’Urss presero forza i movimenti separatisti. Il capo del Partito comunista, Mikhail Gorbaciov, provo'  di cambiare le cose, ma senza riuscirci. 

Nel dicembre 1991 l’Ucraina tenne un referendum sull’indipendenza e il 90 per cento dei votanti rispose «Sì». Poco dopo l’Urss venne sciolta e tutte le sue repubbliche diventarono Stati indipendenti.

Da allora gli ucraini si divisero tra quelli che guardavano a ovest, sperando di potere entrare nell’Unione Europea, e quelli che volevano mantenere un legame stretto con la Russia

Durante l'esistenza dell'Urss la lingua dominante era il russo e in alcune regioni dell’Ucraina esso è parlato ancora oggi più della lingua nazionale, l'Ucraino.

Nel 2004 in seguito a  manifestazioni di piazza della «rivoluzione arancione» (dal colore scelto come simbolo dai dimostranti) gli ucraini filo-europei ottennero la ripetizione delle elezioni, che il filo-russo Viktor Janukovyc aveva vinto in modo irregolare. Così divenne presidente Viktor Juscenko. Ma gli «arancioni» presto si divisero e al successivo voto del 2010 vinse di nuovo, senza contestazioni, Janukovyc.

Quando pero' il presidente rifiutò di firmare un accordo di associazione con l’Ue, nel dicembre 2013, i filo-europei suscitarono il movimento Euromajdan (majdan in ucraino vuol dire piazza) e alla fine, dopo un notevole spargimento di sangue, nel febbraio 2014 Janukovyc fu costretto a lasciare il potere. La Russia, il cui presidente Vladimir Putin non ha mai accettato il distacco dell’Ucraina da Mosca, reagì.

Nel 2014 i militari di Putin occuparono la Crimea, poi annessa alla Russia mediante referendum, che intervennero anche nella regione orientale del Donbass, dove furono create le due piccole repubbliche di Donetsk e Lugansk, formalmente indipendenti, ma legate a Mosca. I combattimenti durarono diverso tempo e gli accordi di Minsk del 2014-15 non fecero che congelare la situazione.

Ed intanto in Ucraina è stato eletto Volodymyr Zelensky, un ex attore comico che interpretava un immaginario presidente in una serie televisiva e poi è diventato davvero leader del suo Paese. Contro di lui e contro l’Ucraina, con l’obiettivo di sottometterla del tutto alla Russia, Putin ha scatenato la guerra che è tuttora in atto.

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