1849
Pio IX fugge da Roma ormai in rivolta e viene proclamata la Repubblica Romana. Ispirata e governata dai triunviri Armellini, Mazzini e Saffi, la repubblica fu invasa dai francesi il 4 luglio 1849 dopo che il generale Garibaldi constata l'impossibilità di resistere.
Il 1849 fu uno degli anni cruciali del Risorgimento italiano, il periodo storico che portò alla formazione di un’Italia unita, libera e indipendente. A Roma, sotto la spinta di moti popolari che chiedevano libertà e democrazia, crollò il regime pontificio, e il Papa Pio IX fuggì a Gaeta.
Il 9 febbraio 1849 un’Assemblea eletta con suffragio universale proclamò la Repubblica , e il mese successivo ne affidò la guida a un Triumvirato composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini. Come bandiera, la Repubblica adottò il tricolore.
Il 30 aprile i Francesi giungevano alle porte di Roma. Ritenendo di incontrare scarsa resistenza, avanzarono allo scoperto attaccando le mura vaticane, ma furono prima fermati dall’intenso fuoco dei difensori, e poi vennero aggrediti sul fianco da Garibaldi, che uscito da Porta S.Pancrazio guidava un furioso assalto alla baionetta.
Nei mesi successivi la Repubblica dovette difendersi su più fronti. Continuò a combattere e a resistere con tenacia nonostante la schiacciante superiorità delle forze nemiche. I Francesi aprirono le prime brecce il 21 giugno; il 29 e 30 giugno sferrarono l’attacco finale, sfondando le difese. Mentre Garibaldi riuniva i suoi uomini per l’estrema difesa, in città si correva alle barricate. Ma l’Assemblea per non sottoporre Roma a inutili distruzioni decretò la fine della resistenza. Garibaldi non accettò la resa, e con un contingente di armati iniziò la ritirata verso Venezia, portando con sé la moglie Anita, incinta e malata. Mazzini riprese la via dell’esilio.
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