venerdì 12 novembre 2021

La cultura, le culture. Cosa e come le intendiamo nel processo di crescità dell'umanità (13)

Settori culturali:  

Sociologia - 2

Il proposito della Sociologia è quello di comprendere la "società moderna", quella entro cui viviamo.

La Sociologia
c
ome scienza
riconobbe la capacità della
vita sociale di svilupparsi
rompendo i legami con il
passato.

Il periodo fra le due guerre
vide lo sviluppo negli Usa di 
una scuola sociologica che
recuperò i valori della
tradizione liberale.
Di sociologia comincia a parlarsi nel periodo successivo alla Rivoluzione francese e a quella  americana. Si proponeva di studiare la vita sociale ed era, nella fase iniziale, improntata al pensiero liberale e conseguentemente partiva dal presupposto che l'ordine sociale non fosse un fatto fissato da un'autorità superiore o addirittura divina. Si differenziava comunque dalla filosofia politica liberale del XVII e XVIII secoli in quanto insisteva sull'esistenza di una realtà sociale che va dall'individuo alla comunità politica.

Nell'ottica della Sociologia l'esistente ordine politico non va inteso come una sorta di accordo fra individui atomistici; è invece necessario per correlare forma e sostanza alla "struttura" delle relazioni sociali, la cui identificazione e analisi appartiene appunto all'analisi della Sociologia.

E' chiaro quindi che la Sociologia si differenzia dall'Economia, dalla Psicologia, dalla Scienza politica e dal Diritto in quanto solo essa sviluppa una prospettiva particolare e che è tutta sua. Nella fase iniziale di sviluppo, la Sociologia pose il suo interesse sulla "socialità" in quanto caratteristica degli esseri umani e quindi dell'insieme strutturato di relazioni sociali fra esseri umani; relazioni che derivano, appunto, dalla socialità. 

Sempre restando nella prima fase di avvio degli studi della Sociologia, la "società degli uomini" non fu vista come fenomeno risultante dalle molteplici e indipendenti preferenze degli individui, nè fu considerata attraverso la serie formale delle legislazioni istituzionalizzate dagli stati.

La società degli uomini rivelava carattere di modernità in quanto faceva proprie le rivoluzioni: (a) autonomia dell'azione umana, mai da assoggettare alla coercizione della legge e (b) conseguente capacità di vita sociale che poteva liberamente scegliere nuovi percorsi, operando anche la cesura con le società del passato.

Questa nuova visione non fu colta completamente dall'allora trionfante pensiero liberale (liberalismo) in quanto esso era fondato sull'individualismo. 

Nel quadro della società brevemente trattegiata di inizio Ottocento, la Sociologia si proponeva di rendere leggibili, intellegibili, il nuovo modo di relazioni sociali scaturiti dalle rivoluzioni liberali e lo faceva studiando  i meccanismi e l'ordine sociale che impercettibilmente cominciava a venire fuori. Questo profilo di studio fece di essa la scienza della "società moderna" con un proprio progetto specifico completamente "altro" dalle altre scienze. Si trattò in origine di una scienza  intesa come tale solamente in ambito "occidentale": Europa e Stati Uniti per poi imporsi anche in Russia e Giappone; altrove mise radice con tagli piuttosto critici sulla lettura occidentalistica che si sviluppava sulle orme -come riportato sopra- del liberalismo.

Dopo tanti ostacoli e avversioni del primo Ottocento, la Sociologia riuscì finalmente ad imporsi definitivamente come Scienza sotto l'influsso dell'evoluzionismo e l'affermarsi della concezione deterministica del "progresso storico". Nel Novecento essa ha assunto vigore come disciplina e come programma di ricerca.

(Segue)

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