giovedì 1 luglio 2021

Repubblica Italiana. I cittadini ... l'uomo libero, l'uomo consapevole (10)

 


Che equilibrio è esistito nell'esperienza italiana fra legge, diritti e giustizia?


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Se nel corso dei governi centristi della vita Repubblicana la tutela dei diritti era in mano alla politica, ai partiti e ... quindi alla sfacciata vita clientelare, dando uno sguardo all'Italia pre-fascista quella retta secondo le regole dello Statuto Albertino la situazione non era diversa dall'era dell'egemonia assoluta della dc, nella sostanza.

Lo Statuto albertino conteneva i principi guida secondo cui i diritti (libertà personale, stampa, riunioni, fissazione di domicilio, proprietà) erano garantiti dalle leggi che ne fissavano gli ambiti, L'art. 75 dello Statuto riportava "L'interpretazione delle leggi, in modo per tutti obbligatorio. spetta esclusivamente al potere legislativo". Potere legislativo altro non era rappresentato da Re e dai parlamentari. La magistratura, che pure esisteva, non era ritenuta affidabile al punto che i governanti (la Politica) al fine di tenerla al guinzaglio vararono più leggi di epurazione approfittando di eventi che erano ritenutio grandi nell'immaginario popolare: Varo dello Statuto, Unificazione del Paese, avvento del Fascismo, varo delle leggi razziste ..). Nel dopo guerra, sempre in periodo centrista, si provò -con scarso successo-  di condurre una ulteriore epurazione della magistratura non allineata.

 Sulla carta lo Statuto albertino garantiva l'inamovibilità dei magistrati, ma la realtà mostrava  sistematicamente di quanto fosse facile alterare l'inamovibilità.. La magistratura piemontese era in gran parte tutta onoraria e veniva -inevitabilmente- scelta dagli ambienti politici dominanti nel susseguirsi del tempo, I magistrati per un triennio erano sottoposti ai giudizi di adeguatezza. Che si trattasse di giudizi di merito o di compiacenza non era facile distinguere. Il liberale Giolitti finchè stesse all'opposizione denunciava le ingerenze politiche sulla magistratura ma, quando giunse al governo, non esitò di avvalersi degli stessi poteri.

 Vedremo in seguito come in periodo fascista la magistratura fu resa strumento del regime.

(Segue)

  

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