giovedì 11 febbraio 2021

Governo green. Sovranisti e populisti protagonisti dei giravolta

 PRIMO GIRO

Sono trascorsi 3 anni, eppure nel Parlamento italiano pare siano trascorsi più di cinquant'anni. Segno evidente che gli italiani quando si recano nei seggi votano a casaccio. I populisti, ossia quelli che non masticano di nulla in politica ma a cui piace dire che tutti meritano il vaffà..., continuano a fare giravolte che nemmeno i quattro punti cardinali riescono a contenerli. Hanno promesso agli elettori (ai loro elettori) che non si sarebbero alleati con nessuno, e subito, immediatamente dopo le elezioni, hanno preso come compagni di strada l'estrema destra (FdI e Lega), accusando il centro Sinistra di mascalzonate e indecenze (comune di Roma etc.). Hanno fatto per oltre un anno, al seguito della Lega, i sovranisti contro quella che definivano l'invasione della Patria da parte dei diseredati della Terra. Sul piano economico proponevano come ministro dell'Economia Savona, personaggio sicuramente di valore ma noto per i suoi insegnamenti in direzione dell'Italexit.

SECONDO GIRO

 Senza scrupolo alcuno, abbandonati i sovranisti un anno e mezzo fa, si sono alleati al Centro-Sinistra con estensione fino alla Sinistra di Fratoianni. Si sono giustificati dicendo che a fare il cattivone contro i miseri del pianeta non erano stati loro ma Salvini e che sulla galleria del Gottardo avevano sbagliato a prendere l'atlante giusto. Nell'anno e mezzo di ribaltamento a Sinistra si sono schierati -a dir loro- con i danneggiati dal coronavirus e col "popolo", assicurando che avrebbero garantito scuola, crescita umana e sociale e ci hanno fornito i banchi con le rotelle per distrarre i nostri ragazzi e una lunga sfilza di sussidi invece che "investimenti"; in compenso ci giurarono che -con loro- mai la "Finanza" l'avrebbe avuta per vinta perchè per loro era un fatto fisiologico indebitare il Paese a più non posso, pur di distribuire mance e mancette.

TERZO GIRO

Mai con la Finanza !!!  

Oggi siamo alla vigilia del varo di un governo guidato da Mario Draghi, un nome e un cognome che nell’immaginario collettivo fa rima con la parola "Europa" e con l'orizonte che è proprio dominato e governato dalla Finanza.  Su un giornale ho letto la bella espressione: da Savona a Draghi in 35 mesi. Un cambiamento di scena che nemmeno i giocolieri dei fantastici "circhi Orfei" riuscirono mai a mostrarci quando eravamo ragazzini.

La situazione

Partecipi della svolta, coi loro cospicui gruppi parlamentari, sono di nuovo M5s e Lega. Coloro che sono stati i protagonisti dei primi mesi della legislatura. Svolta dei "grandi bugiardi"; entrambi i partiti in appena due anni da sovranisti anti-europei e populisti contro la buona gestione della cosa pubblica (bilanci con enormi deficit e continue contestazioni all'Europa) sono diventati miracolosamente europeisti e adesso fanno il tifo per Draghi, il simbolo della Finanza continentale e mondiale.

E' grave, non tanto per il fatto che si siano immessi sulla ... buona strada della ragionevolezza economico-finanziaria di governo, ma che appaiano come dei personaggi che ritengono di avere fatto bene in questa prima metà della legislatura. Fingono di non sapere che hanno condotto il Paese al limite del crollo.

I loro elettori ? 

Una cosa è certa, su facebook i temi affrontati dai M5S (e pure dai leghisti) ai livelli di periferia sono da qualche tempo scomparsi. E noi siamo contenti: errare può capitare a tutti, ma ravvedersi è un grande merito.

Tra i pentastellati, a indirizzare la "virata" verso il buon senso è stato Beppe Grillo; quel Grillo che di Draghi -finora definito il «banchiere di Francoforte»- per farne digerire la pillola adesso ne ha fatto un grillino più grillino dei grillini. Roba da comici, ovviamente.

L'altro sovranista della prima ora, Salvini giustifica la "conversione"  da sovranista e populista ad europeista ricordando che la sua base elettorale padana  possiede un "core business" ed essa sa masticare più concetti di "economia e finanza", concetti chiave dell’europeismo responsabile, che testi di biologia e materie sulle razze umane.

Di acrobazie politiche Salvini non è stato finora da meno dei pentastellati:  dal federalismo anti-unità al nazionalismo e al conseguente culto del Tricolore al posto del verde padano, fino ad arrivare adesso all'Europeismo del Recovery Found.

Conte, il governante alla maniera della destra-sovranista e il governante alla maniera della sinistra fino a Fratoianni, adesso proverà pure lui a riciclarsi come leader di un centro alleato al Pd, magari con un partito da lui fondato. Non è comunque tempo di capire la strada che piglierà l'uomo buono per tutte le stagioni (che in realtà significa ... l'uomo che ha aumentato il deficit senza misura. E non a causa del Covid che, lo sappiamo tutti, ha colpito l'intero pianeta).

Su quanto abbiamo sviluppato su questo post, una cosa è certa: la disinvoltura di M5s e Lega stanno consentendo -con dannosi ritardi per il Paese-  la loro trasformazione. Ci auguriamo che con la stessa velocità con cui sono diventati europeisti e istituzionali, non possano tornare nuovamente nazionalisti e "sfasciatori" del Paese. 

La "svolta", scrivono più opinionisti sui giornali di oggi, ha bisogno di controprove durature. Noi, il Blog, siamo stati e resteremo sempre a difendere i valori politici del centro-sinistra, pure essa ovviamente sottoposta a logori e travagli che però da oltre un secolo sta fermo nell'ambito delle scelte democratiche e del socialismo democratico.

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