lunedì 30 novembre 2020

Viaggio nel futuro. XXV secolo: L'uomo viaggia nel cosmo e legge fatti accaduti nel 2020


 Fantasia? No, previsione.

E' l'anno 2450 d.C.. Da oltre un secolo esistono comunità e centri abitati -in ambienti sofisticati, artificiali, extra-planetari - costituiti da discendenti di vari popoli della Terra. Esistono relazioni commerciali e collegamenti interplanetari per fini culturali frequenti fra la Terra e quella che gli antichi terrestri denominavano la  "Luna",  satellite naturale e pure con altri pianeti del sistema solare.

In uno di quegli ordinari viaggi fuori dall'orbita terrestre, Giuseppe, un siciliano con origine del palermitano, e Stefano, un marsigliese, commentano un testo, che gli antichi avrebbero chiamato libro che pero' non sa nulla né di stampa, né di fogli, né  di apparecchiatura elettronica. Il testo di quel non libro descrive -fa apprendere- eventi,  modo di vivere e cultura di oltre quattrocento anni prima. I due scoprono che nel XXI secolo, esattamente nel 2020-2021 d.C. gli umani cedettero alla paura e bloccarono la loro crescita culturale di fronte ad un virus, il covid 19.

Quel testo, quella lettura per le poche ore di viaggio Terra-Luna evidenzia quanto l'uomo fosse allora, nel 2020, terrorizzato ed impotente rispetto invece all'immensa mole di sapere che è stata acquisita nei decenni del XXV secolo. Il periodo storico -leggono- era caratterizzato da 1) inquietanti colonne notturne di camion militari che portano via le bare delle vittime di Coronavirus, 2) dal papa dell'epoca che percorre a piedi la gradinata del sagrato della basilica di San Pietro per implorare Dio di non abbandonare quell'umanita in balia del virus. 3) dal presidente della Repubblica Italiana che il 25 aprile sale, da solo, i gradoni dell'Altare della Patria per l'omaggio al milite ignoto e per rievocare il 75' dalla Liberazione nazista.

I due viaggiatori non hanno tempo di finire di leggere quegli episodi storici che già atterrano sulla stazione lunare; si salutano e si danno appuntamento al prossimo convegno terrestre fra due anni e subito uno corre a pigliare la coincidenza che lo porta su Marte e l'altro la coincidenza per il pianeta Giove. Si ripromettono di raccontare ai loro familiari quella vicenda del virus del 2020.


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