domenica 29 novembre 2020

Terra e vita. Storia siciliana per immagini (12)

  "Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia". Cesare Pavese

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Conoscere la Sicilia di ieri 

per Conoscere

La Sicilia di oggi.

Immagini e descrizioni

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Lo scopo strategico dello sbarco degli alleati  
a cominciare dalla Sicilia è riconosciuto dal punto
di vista strategico da tutti gli storici perchè servisse ad avviare la
campagna d’Italia.  Servì in effetti a
mettere in seria difficoltà il fascismo e a fare uscire
 l’Italia dalla guerra.
Un risultato pienamente conseguito.

A fronte di una visione strettamente strategico-militare
dello sbarco in Sicilia è ormai pure tesi ufficializzata,
dalla prima Commissione antimafia dell'era repubblicana
nella sua relazione su Mafia e politica, che
è esistita  una collaborazione della mafia siculo-americana 
nello sbarco. E che ovviamente più di un prezzo
è stato pagato ad essa.
Era il 22 luglio 1943 quando i soldati "alleati", prevalentemente statunitensi ed inglesi, entraronoo a Palermo. Probabilmente già sapevano che sarebbero stati accolti favorevolmente dalla popolazione. La Storia dei nostri giorni, quella che studiamo ormai pure a scuola, ci fa sapere che erano stati svolti contatti non disinteressati con "cosa nostra". Ciò che colpì comunque i militari che entrarono in città erano tutti i muri tapezzati da proclami a firma di un sedicente Comitato per l'Indipendenza che auspicava l'immediata decadenza in Sicilia della "monarchia sabauda" con la conseguente proclamazione della "Sicilia repubblica indipendente". Perchè si abbia immediata contezza di quella circostanza, diciamo subito che  i mafiosi – siciliani e siculo-americani – in quel 1943, supportarono e agevolarono in svariati modi gli americani. Gli Usa si avvalsero dei rapporti tra mafiosi italiani o italoamericani che erano nel loro territorio e mafiosi che erano in Sicilia per preparare il terreno dello sbarco: Il caso più noto fu quello di Lucky Luciano, che essendo detenuto, fu contattato dall’autorità degli Stati Uniti per saggiare la sua disponibilità a favorire lo sbarco alleato. Luciano si adoperò positivamente. Quindi fu espulso dagli Usa e iniziò il suo soggiorno a Napoli. 

Altri mafiosi detenuti negli Usa seguirono la sua sorte. Questa degli “espulsi” fu una questione posta più volte all’attenzione della prima Commissione antimafia, all’interno della quale si rilevò che l’elevato numero degli espulsi dagli Usa, immediatamente dopo la fine della guerra, non poteva che corrispondere ad una ricompensa per il contributo fornito 

Il 23 luglio, il generale britannico Alexander  ricevette un memorandum scritto da Andrea Finocchiaro Aprile che gli chiedeva l'immediata costituzione di un governo siciliano. Nel successivo 28 luglio il "Comitato per l'Indipendenza Siciliana" -in nome del popolo- chiedeva agli alleati il consenso per la costituzione  in Sicilia di un governo provvisorio per immediatamente poter svolgere un plebiscito e dichiarare decaduta la monarchia sabauda e proclamare la repubblica indipendente e repubblicana".

Il 6 agosto nell'isola cominciò a circolare il giornale "Sicilia Liberata", finanziato dagli alleati ma che faceva propria la propaganda dei separatisti.

Una puntualizzazione: Mafia e Separatismo furono la stessa cosa ? Probabilmente no; ma non si comprenderebbero gli intrecci che tra questi fenomeni ci sono stati. Per potere arrivare a capire quegli anni "travagliati 43-47," gli storici li prendono in osservazione come se costituissero un "campo di gioco" in cui mafia, separatismo e autonomia si sono incontrati e si sono pure più volte scontrati. Erano anni in cui emersero nuovi protagonisti, nuovi movimenti e nuovi progetti politici ed in cui avvennero fatti che condizioneranno la storia siciliana fino ai nostri giorni. Fino a ieri e forse fino ad oggi. 

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