martedì 27 ottobre 2020

Umanità e Modernità. Cosa succede nei Balcani (5)

  Balcani ed Ottomani

cultura greco-romana salvaguardata

Col crollo dell'Impero Romano d'Oriente non tutte le popolazioni che culturalmente erano state forgiate da esso reagirono allo stesso modo. 

Monastero di Agia Roussanou
Per sottrarsi sin dai
primi anni del 1400 alle
scorrerie turche i monaci
delle Meteore trovarono
in queste montagne
il rifugio.

Già prima del XV secolo, quando l'Impero era in gravi difficoltà si assistette a massicce migrazioni, non di popolazioni generiche, ma di studiosi (l'intelighenzia) di cultura greca in direzione dell'Europa Occidentale, l'Italia sopratutto. Furono essi a portare antichi, ed antichissimi manoscritti, di autori classici. Essi ricominciarono a far conoscere in Occidente la cultura greca e romana di cui qui -in seguito alle invasioni barbariche- si erano perse persino le tracce. Tanti di essi divennero professori nelle università:

-Laskaris (1445-1535) arrivò da Costantinopoli;

-M, Moussouros (1470-1556) da Creta che fornì  i testi antichi alle stamperie veneziane;

-M. Triboles (1470-1517) che dall'Italia, in seguito si trasferì in Russia.

Dai lavori storici di Nikola J Todorov, da cui raccogliamo il senso di quanto riportiamo, veniamo a conoscenza dei tantissimi uomini di cultura che consentirono in Italia soprattutto di sviluppare il periodo fecondo culturalmente del Rinascimento.

C'è da dire che nella terra di origine della cultura greca, nonostante l'occupazione turca e nonostante la diaspora -quasi di massa- degli uomini di cultura, nulla si perse delle radici culturali su cui ancora oggi si regge la visione del mondo occidentale (classica e/o cristiana). La Chiesa Ortodossa continuò a conservare e a diffondere nei limiti di cui disponeva lo spirito profondo.

Monastero
di 
San Nicola

La Chiesa ortodossa, anche sotto l'Impero ottomano, continuò a godere di particolari privilegi: i monasteri, in particolare quelli del Monte Athos, delle Meteore e di Patmo poterono continuare ad impartire l'istruzione superiore per la formazione dei quadri civili e religiosi. C'è da dire che molti degli uomini di prestigio della cultura greca venuti in Italia lasciarono a più università (Padova e Venezia, sopratutte) dei lasciti perchè istituissero dipartimenti di greco. Da questi dipartimenti più allievi venivano, a studi compiuti, chiamati a Costantinopoli (ormai Istambul) presso il Patriarcato, per la formazione del clero, e ad Atene. Da queste ultime sedi partivano poi altri giovani formati per insegnare nelle scuole e accademie di Bucarest etc. Nei monasteri continuò sempre il lavoro dei copisti.

Ovviamente ed inevitabilmente la storiografia di tutti i paesi balcanici era incentrata in quei secoli  sulle glorie del passato Impero Romano d'Oriente e sulla cultura greca.

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