venerdì 2 ottobre 2020

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3 Ottobre 2013

A Lampedusa la più grande tragedia dell'immigrazione. Una strage di donne e bambini

Una delle più grandi tragedie
dell'immigrazione, 368 morti e un
numero di dispersi mai accertato, si
è compiuta in meno di un minuto.
 La tragedia divampò in un lampo come il fuoco che avvolse subito il ponte del barcone da dove centinaia di somali ed eritrei guardavano la costa vicinissima di Lampedusa, di fronte l'Isola dei Conigli, immaginando gia' di toccare terra. I migranti volevano segnalare la propria posizione incendiando una coperta ma le fiamme si sono propagate subito sul ponte dove giacevano 300 forse 500 persone. Ed e' stato subito l'inferno che ha scatenato la piu' grande tragedia dell'immigrazione: almeno 368 i migranti morti. Le persone salvate sono state 155, tra cui sei donne e due bambini. Due donne incinte sono state trasportate a Palermo. Tre migranti, invece, sono stati ricoverati al poliambulatorio di Lampedusa. "Viene la parola vergogna: e' una vergogna! Uniamo i nostri sforzi perche' non si ripetano simili tragedie. " ha detto papa Francesco. Per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ''Bisogna reagire e agire. Non ci sono termini abbastanza forti per indicare anche il nostro sentimento di fronte a questa tragedia''. Sul fondo del mare lavorarono i sommozzatori per cercare di recuperare altre vittime. Gli investigatori fermarono il presunto responsabile di quella tragedia, un tunisino di 35 anni indicato come lo scafista del 'barcone della morte', che verrà chiamato a rispondere di omicidio plurimo e favoreggiamento.

I somali e gli eritrei sopravvissuti al naufragio sono stati portati nel centro di accoglienza. Giuseppe Noto, direttore sanitario dell'Asp dichiarò: "Il viaggio era andato bene. I migranti stavano bene abbiamo trovato qualcuno disidratato e qualche altro infreddolito, ma stavano bene. E' stata una tragedia nella tragedia, questa carneficina quando ormai il viaggio era concluso".

I cadaveri, via via che venivano recuperati, sono stati deposti sul molo Favaloro, ormai diventato una camera mortuaria a cielo aperto per le vittime dei viaggi della speranza, e inseriti nei sacchi di plastica con cerniera, verdi e blu forniti dalla direzione dell'aeroporto. Sull'isola pochi turisti e molti abitanti dal molo di fronte il Favaloro sono andati a vedere i sacchi coi cadaveri. 

(notizie riprese da 

ANSA)

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