mercoledì 30 settembre 2020

Una foto alla settimana: c'è un mondo che ancora subisce conseguenze da governi inumani

 


No. Non è una foto dei nostri giorni caratterizzati dalla necessità precauzionale dal coronavirus

La foto di alcuni deceni fa riprende alcuni operai della centrale nucleare di Chernobyl (Ucraina) danneggiata da un gravissimo incidente, sull'autobus  che li conduce all'impianto, per immaginare di poter intraprendere la riparazione.

Tra il 25 e il 26 aprile del 1986, a causa del mancato rispetto delle norme di sicurezza  si verificò l'esplosione di uno dei reattori. Svariate tonnellate di materiale radioattivo si sprigionarono nell'aria, dando avvio alla più grave catastrofe  nucleare mai registrata. Mosca ancora sotto regime comunista, ovviamente come si usava fare nei regimi autoritari,  ammise l'incidente solo qualche giorno più tardi, quando in Svezia fu rilevato un livello di radioattività atmosferica altissimo, bel al di sopra dei limiti di emergenza.

I centri abitati prossimi a Chernobyl  vennero evacuati ma gli effetti delle radiazioni compromisero comunque la salute della intera popolazione ucraina, bielorussa e dei paesi europei limitrofi: diverse migliaia di persone morirono lungo il decennio successivo all'incidente a causa della contaminazione. Molti giovanissimi pazienti rimasero effetti da leucemia a causa dell'esposizione alle radiazioni. Per parecchi anni il numero dei bambini nati con malformazioni crebbe spaventosamente, al pari dell'incidenza delle malattie genetiche (cancro, leucemia ...).

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